Il sito scolastico
Esigenze di base di un sito
scolastico
Essere in
rete, avere il proprio sito è, oggi, un’esigenza irrinunciabile per un istituto scolastico.
Internet è il nuovo medium con cui la
scuola deve confrontarsi per sfruttarne adeguatamente le sue potenzialità
comunicative e interattive.
Il sito risponde ad alcune esigenze basilari della scuola:
-
comunicazione/
scambio con l’esterno
-
comunicazione /
scambio interno
Il sito diventa lo strumento più idoneo per farsi conoscere,
per rendere la scuola, un luogo tradizionalmente chiuso e poco conosciuto
dai non addetti ai lavori, più visibile e aperto; ma anche il mezzo che può
favorire la condivisione di esperienze, percorsi didattici, concrete esperienze
collaborative tra insegnanti e tra studenti (v. motivazione).
DESTINATARI
Un sito scolastico si rivolge a tutti
coloro che si occupano di scuola o che sono interessati a conoscere la scuola e
a collaborare con essa: docenti, alunni, genitori, enti locali, agenzie
educative presenti nel territorio.
ATTORI
Chi è che deve progettare, costruire, “animare” un sito
scolastico?
I docenti e gli alunni, possibilmente
insieme.
La risposta sembra ovvia, ma
dall’analisi dei siti scolastici emergono realtà variegate.
A volte un solo docente o pochi docenti “esperti” organizzano il
sito, ne scelgono i contenuti, l’estetica e mostrano il lavoro fatto ai
colleghi.
Questo è un rischio nel quale è facile
incorrere considerato che spesso nella scuola la condivisione delle esperienze
e la corresponsabilità non sono sempre
realmente applicate.
Per questo la progettazione del sito
della scuola ( come le altre esperienze multimediali) può diventare
un’occasione di reale cambiamento, oltre che un’esperienza formativa per
docenti e alunni coinvolti (Calvani Rotta, Comunicazione
e apprendimento in Internet, pp.96-99).
Punti di attenzione
contenuti e servizi da offrire
un sito per documentare-mostrare
un sito per informare-interagire
organizzare contenuti e servizi
CONTENUTI E SERVIZI DA OFFRIRE
“Dal
sito della scuola dovrebbe trasparire
l’identità storica e culturale della scuola stessa”
(Leonetti,
materiali del corso).
Il documento attraverso il quale ogni
istituzione scolastica deve esprimere la propria identità è il P.O.F.
E’ naturale, quindi, che il sito di una
scuola “rispecchi” quanto esplicitato
nel suo POF.
A titolo esemplificativo alcune voci: principi fondamentali a cui la
scuola si ispira; analisi di bisogni del contesto territoriale; obiettivi complessivi
del servizio; programmazione degli interventi formativi; l’organizzazione delle attività didattiche;
iniziative per promuovere la continuità didattica, l’accoglienza degli alunni,
l’integrazione degli alunni con handicap, l’inserimento di alunni stranieri;
attività di arricchimento dell’offerta formativa.
Il POF è un documento aperto,
flessibile, dinamico come la stessa costruzione
continua di identità della scuola.
Quanto indicato nel P.O.F è il punto di
partenza per definire i contenuti da proporre
e i servizi da offrire.
Un sito per
documentare-mostrare
Perché il POF non rimanga una
proclamazione di intenti è opportuno mostrare, documentare concretamente il
lavoro svolto dalla scuola. Il sito scolastico è anche un “luogo” da visitare per conoscere cosa succede, come si
lavora, che cosa si produce in una scuola. Spesso, entrando in una scuola primaria è possibile vedere
affissi sulle pareti i cartelloni con i lavori dei bambini e farsi così un’idea
(anche se sommaria e parziale) di quanto avviene in quella scuola.
Il sito scolastico può diventare lo
strumento per documentare i lavori svolti dagli studenti, per “raccontare” la
scuola.
Un esempio di quanto espresso, lo si
può vedere visitando il sito delle scuole del 13° Circolo di Parma
http://www.provincia.parma.it/scuole/separm13/www/INDEX.HTM. Esso
si sviluppa in base ai percorsi didattici seguiti dai bambini; in primo
piano non ci sono “I Progetti” scritti dai docenti, ma la concretizzazione di
un itinerario visibile, documentato attraverso i lavori prodotti dagli alunni.
Un sito per
informare-interagire
Nella scelta dei contenuti vanno tenuti
presenti contemporaneamente attori e destinatari; a volte prevalgono i
primi; altre volte si pensa anche ai
secondi, non solo per offrire loro informazioni, ma anche per consentire
loro di interagire con la "vita" della scuola. Dall'esame da noi
condotto risulta che non sempre ci si
preoccupa di rendere il sito
interattivo; noi, invece, accettiamo l'invito del prof. Francesco Leonetti a
passare dal sito celebrativo al sito comunicativo.
Ci sembra utile, per l'occasione, ricordare come è nato il primo web:
Il World Wide Web originario,
immaginato da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra agli inizi degli anni ’90,
aveva uno scopo molto pratico: tenere in contatto i ricercatori (…)
Il Web dunque nasceva come strumento
per il lavoro scientifico e cooperativo, ma più raffinato ed evoluto della
posta elettronica. Infatti assumeva fin dall’inizio un carattere ipertestuale e
interattivo, di modo che ognuno degli appartenenti alla comunità potesse
accedere ai documenti di lavoro…(F. Carlini, Lo stile del Web, Torino, Einaudi, 1999).
Attualmente i siti sono poco o per niente interattivi (ib.Carlini p.109).
La scuola dovrebbe, invece, cercare di
sviluppare le possibilità di interazione offerte dal web; proporsi, attraverso
il suo sito, come “centro servizi” e prevedere anche uno “ sportello di
ascolto” che potrebbe essere gestito dagli studenti; prevedere modalità di
scambio comunicativo (forum, bacheche, chat…) sia al suo interno che verso
l’esterno (v. informazione) .
E’ interessante osservare come si
presenta ai visitatori il sito del 3° Circolo Didattico di Sanremo
http://www.sanremonet.com/scuole/3circolo/index.htm
Nell’home page appare una finestra con quattro gruppi di domande per ogni possibile fruitore del sito:
Sei un genitore? Vuoi conoscere le iniziative della
scuola? Scegli Sei un docente, lavori nella scuola? Cerchi materiale utile per la tua attività? Scegli |
Sei un visitatore occasionale? Vuoi dare un'occhiata alle novità? Scegli Sei interessato ai servizi pubblici? Vuoi capire come funziona la scuola? Scegli |
In questo modo si fornisce al
navigatore del sito un aiuto nella ricerca di documenti e informazioni per lui
utili.
Manca, a nostro parere, la domanda:
“Sei un bambino? Vuoi scoprire il nostro sito e giocare con noi?”
Accanto ai servizi per i destinatari
adulti del sito, dovrebbero essere
presenti servizi specifici per gli studenti: e-mail, chat, giochi…. Ciò
raramente si trova nei siti scolastici; un esempio di servizi adatti per i
bambini lo possiamo trovare nel sito
della Scuola Elementare Bacone di Milano)
http://space.tin.it/scuola/vascampi/menu.htm
http://space.tin.it/scuola/vascampi/
anche un bambino di un’altra scuola che
consulta quel sito può trovare
contenuti interessanti e divertenti per
lui (v. chat, giochi, curiosità…)
Dopo aver definito “che cosa” mettere nel sito
è necessario pensare a “come” presentarlo, non in relazione all’estetica, anch’essa importante ai fini della funzionalità del sito,
ma all’organizzazione dei contenuti e dei servizi che altrimenti rischiano di
accumularsi o di sovrapporsi rendendo
problematica la consultazione del sito.
Si rimanda alla struttura dell'home page dove sono evidenziate le aree di base del sito. Molto importante
è dare al visitatore l'opportunità di esplorare, ma senza restare
"intrappolato". Ogni scuola, in base al materiale che ha a
disposizione ed al servizio che intende offrire, potrà organizzare i contenuti
a partire da una struttura ad albero fino a giungere ad una a rete, più
complessa, ma più funzionale per il visitatore perché sfrutta al massimo la
dinamica associativa del pensiero.
“The
Internet” può essere considerato uno sterminato archivio nel quale reperire un
mare di informazioni; ma altrettanto affascinante è il suo essere legato alla contemporaneità, la possibilità che ha
di mostrarci il presente in continuo divenire.
Chi
pensa di creare un sito senza prevedere la necessità di un suo continuo
aggiornamento forse pensa che basti
mettere il sito in vetrina.
Un sito che non viene aggiornato sembra “dimenticato” e rischia di non sollecitare la voglia di visitarlo,
anche quando presenta contenuti rilevanti. Perché ciò non accada è necessario
individuare, già in fase di
progettazione di un sito scolastico, figure specifiche che si occupino della gestione del sito coordinate da
un referente che ne solleciti l’aggiornamento, ogni qualvolta se ne presenti il
bisogno. Ci saranno sezioni del sito che andranno aggiornate in misura maggiore
rispetto ad altre, come ad esempio l'area relativa alle informazioni.
Nella
tabella seguente viene visualizzata una possibile organizzazione in specifiche
aree web di contenuti/servizi -
attori/destinatari – gestione/manutenzione.
Destinatari/ Attori |
Contenuti /Servizi |
Gestione/Manutenzione |
Docenti |
Risorse didattiche Punto di accesso al catalogo della biblioteca. Calendario incontri(riunioni commissioni) Verbali, “bozze” di lavori in corso (per osservazioni-integrazioni) e-mail Forum o bacheca dove appendere proposte.
|
Un docente referente |
Studenti |
Lavori svolti dagli alunni Lezioni, esercizi. Giornalino online. Giochi, chat, e-mail (per corrispondenza-scambio
con altre scuole e/o fra studenti della stessa scuola). Forum o bacheca dove appendere proposte. |
Un docente coordinatore di un gruppo misto di docenti e di studenti (=gruppo di redazione per il giornalino) |
G |
POF, Attività degli organi collegiali. Informazioni dalla segreteria (iscrizioni,
moduli). E-mail (al dirigente, alla segreteria, alla
scuola). FAQ |
Un docente referente e un incaricato della segreteria |
Enti locali, agenzie educative, |
POF Servizi offerti dalla scuola (es. corsi di
formazione, sondaggi per rilevare i bisogni dell’utenza e quindi utili per
chi opera sul territorio…) |
Un docente referente coadiuvato dalle Funzioni obiettivo |
Per tutti |
Links a siti utili (portali, quotidiani, risorse
per la didattica, altri istituti scolastici…) News |
Un docente coordinatore di un gruppo di docenti rappresentativo di ambiti disciplinari |
|
|
|
Quanto ipotizzato andrebbe verificato sul campo sapendo
che un sito è sempre “in costruzione” sempre aperto a mutamenti; è sempre
possibile arricchirlo, ampliarlo, ma anche “sfoltirlo”.
Infine, poiché attualmente i siti scolastici sono più informativi che comunicativi è su quest’ultimo aspetto che è necessario riflettere maggiormente per favorire la comunicazione allargata, la condivisione, lo scambio di conoscenze.
Avere un
proprio sito non basta per essere conosciuti da tutti i suoi possibili utenti.
E’ utile
che il sito venga inserito nei database dei motori di ricerca, degli Uffici
scolastici provinciali (ex Provveditorati), dell’IRRE, della BDP e venga
segnalato tra i links dei portali e dei siti che si occupano di scuola.
a cura di
Anna Cormio