Benchè nello Statuto del Comune fatto l'anno 1308
si discorra in più luoghi di officiali che maneggiavano i danari
e la roba del pubblico, e si accenni anche alle revisioni cui naturalmente
dovevano andare soggette le loro gestioni, non ci è riuscito di
trovare notizia alcuna del come e da chi queste revisioni si facessero.
Forse gli ordini a ciò relativi erano scritti in quel Capitolo dell'Entrata,
del quale non arrivò a noi copia nissuna. Il Libro degli Officiali
del 1327 (c.27-28), ch'è l'unico rimasto dei tempi di Castruccio,
ci insegna che esisteva allora un magistrato apposito, mutabile ogni semestre,
e composto di un Ragioniere Generale (Generalis Ratiocinator), e di tre
Ragionieri (Ratiocinatores). Coll'anno 1331 cominciano poi libri speciali
di questo uffizio, che corrono per cinquanta anni. In questo tratto di
tempo non pare che l'officio loro fosse soggetto a mutamenti di sostanza,
non potendo dirsi tali il cambiare alcuna volta il numero ed i titoli di
quelli che lo componevano. Dal tempo del Re Giovanni fino ad una parte
di quello degli Scaligeri, si trova che erano quattro, tutti col titolo
di Ragionieri Generali, e che due di loro erano notai. Dopo il 1337, per
alcun tempo, vi fu un Ragioniere Maggiore Notaio, due Ragionieri laici,
cioè non notai, ed altro notaio scrittore delle Ragioni.
Dopo il 1350 si hanno per solito due soli Ragionieri, un laico, l'altro
il notaio scrittore. Nel titolo di un registro del 1373, si ha di già
cenno di una qualsiasi dipendenza dei Ragionieri dall'Esattore Maggiore,
che è detto Revisor Rationum in altro registro del 1378. Fu poi
esso Esattore che incorporò, per così dire, nella sua Curia
l'ufficio dei Ragionieri, in forza dei nuovi ordini del 30 Maggio 1381;
ed appunto col primo semestre dello stesso anno terminano i libri propri
dei medesimi.
Formano questi una raccolta assai importante, che supplisce alcuna volta alle mancanze che s'incontrano in altre serie dell'antica amministrazione, perché nel breve processo cui erano sottoposti i gestori delle diverse entrate e delle spese del pubblico, vi è il ristretto delle loro gestioni. E' ben vero che anche qui alquanti libri fanno difetto, e che non se ne ha di più antichi del 1331; il che deve attribuirsi agli incendi e rubamenti seguiti avanti quell'anno, perché già mancavano nel 1344, come si ricava dal primo inventario della Camera delle Scritture. Da questa, poi divenuta Archivio de' Notari, proviene ciò che resta dei Ragionieri. |
1335 Febbraio - 1339 Febbraio Liber Rationum Camarariorum,
Gabellariorum et aliorum officialium et personarum ad quos seu quas de
pecuni et avere et introitibus Regie luc. Camere et Com. luc. in Civitate
lucana et extra pervenit, factarum, examinatarum et calculatarum etc.,
per Ser Nicolam de Sancto Geminiano Maiorem Ratiocinatorem Cam. Et Com.
predicti, Vannem dom. Moncelli Peri, Rustichinum Romagnoli laycos et me Ugolinum
quondam Davini Borelli not., Generales Ratiocinatores Camere suprascripte
et Comunis luc., et scriptus per me Ugolinum notarium antedictum. Sub anno
Nat. Dom. Millesimo trecentesimo quinto, in ultimis sex mensibus.
In 4.° c. 85 scritte.