Benito Juárez


MESSICO 1998

Nato nel 1806 vicino ad Oaxaca (S. Paolo Gueletao) in una famiglia di contadini zapotechi, Benito Juárez è l’uomo che guida il Messico verso la democrazia e le riforme e che riesce a ricostituire la Repubblica dopo la breve parentesi monarchica imposta dalle potenze straniere (Massimiliano d'Asburgo).juarez.jpg (34368 byte)
Per fuggire alla miseria il giovane Juárez studia in seminario per diventare prete, ma poi cambia idea e si laurea in legge per poter difendere i diritti delle popolazioni che abitano nei villaggi della Valle di Oaxaca.
Entrato in politica, Juárez viene eletto  deputato del Partito Liberale e, dal 1848 al 1852, diventa governatore dello Stato di Oaxaca, carica che gli permette di intraprendere numerose riforme in campo scolastico.
Costretto per due anni all’esilio dal regime dittatoriale di Santa Anna, Juárez riappare sulla scena politica nel 1855, dopo avere vissuto un anno a New Orleans, e diventa Ministro della Giustizia del nuovo governo liberale: in quella veste riesce a limitare lo strapotere delle autorità ecclesiastiche - atto che culmina nella cacciata definitiva dei Gesuiti - e delle alte sfere militari.
Quando il presidente Ignacio Comonfort si dimette di fronte all'opposizione dei conservatori di F. Zuloaga alla Costituzione del 1857, Juárez ne prende il posto costituendo a Veracruz un governo provvisorio contrario al regime conservatore.
Un colpo di Stato mette fine alle sue iniziative, ma dopo tre anni di Guerra Civile Benito Juárez torna a Città del Messico e viene eletto Presidente: per la prima volta dopo secoli un indio guida il suo popolo.
Per risollevare le finanze del Paese, Juárez si vede costretto a bloccare il pagamento del debito estero contratto dai suoi predecessori e avallato dalla Francia. Questa manovra offre a Napoleone III il pretesto per invadere il Messico ed imporre sul trono l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, novello imperatore di breve durata: fucilato lo straniero nel 1867 dalle truppe repubblicane, Benito Juárez viene eletto nuovamente Presidente, carica che ricoprirà fino al 1872, quando morirà a seguito di un infarto. Nonostante le tendenze autocratiche degli ultimi anni, Juárez è considerato in Messico un eroe nazionale per le battaglie a favore di un governo democratico e per la strenua resistenza opposta ai francesi invasori.