ALANIS MORISSETTE

 

Album pubblicati:

  • Alanis
  • Now Is The Time
  • Jagged Little Pill
  • Supposed Former Infatuation Junkie
  • MTV Umplugged
  • Alanis Morissette (Ottawa, 1975) giunse al successo giovanissima con l'album milionario Jagged Little Pill (Maverick, 1995), che aveva fatto seguito a tre prove minori, Fate Stay With Me, Alanis (MCA, 1991), registrato a 16 anni, e Now Is The Time (MCA, 1992), che la rivela seguace di Madonna. Trasferitasi a Los Angeles, Morissette aveva trovato la giusta dimensione di cantautrice moderna e alternativa, nonche' un produttore di calibro come Glen Ballard (autore di gran parte degli arrangiamenti) e un complesso di accompagnamento costituito da membri di complessi rock (come Dave Navarro e Flea dei Red Hot Chili Peppers). Nelle sue canzoni la guerra dei sessi acquista nuove sfumature, con lei ragazzina aggressiva a sfidare maschi sempre infidi. Si spiegano cosi` l'irruenza sfrontata e la grinta punk di tante sue canzoni, anche se il successo arrivera` con i ritornelli scanzonati che segnano l'inizio di una fase meno torbida.
    Protagonista di Jagged Little Pill (Maverick, 1995) e' la ragazzina-folletto di Head Over Feet, una canzone che fa perno sui suoi caratteristici cambiamenti di umore e su una delle sue melodie piu' orecchiabili, e soprattutto quella di Ironic, in cui l'alternanza di toni e' ancor piu' funambolica e il ritornello e' ancor piu' emotivo. In questo piccolo monologo drammatico Morissette rivela un prodigioso senso dell'affabulazione musicale, capace di parlare, sussurrare, gridare e modulare con la stessa naturalezza, e poi pronta a esplodere in uno stridulo tono da adolescente. Ma molte delle canzoni si affidano agli arrangiamenti, che trasformano le melodie stentate di All I Really Want in favole psichedeliche. E' semmai You Oughta Know un altro classico, una ballata ringhiosa che esplode in un ritornello-filastrocca e poi in una delle sue urla modulate, scandita dalla chitarra elettrica. Anche in questa canzone comunque il tessuto strumentale si sgretola in maniera psichedelica fra un'impennata e l'altra. Lo shuffle trasandato di Hand In My Pocket la presenta nei panni di una matura e indipendente Chrissie Hynde, ma il suo monologo conserva la tinta drammatica della ragazza vulnerabile. Mary Jane la presenta invece nei panni della cantante melodrammatica della musica country, un ruolo che non le si conface per nulla, anche se le consente di sfoggiare doti vocali che le sue ballate raramente richiedono. Le canzoni sono orchestrate in maniera quasi psicotica dal produttore Glen Ballard, che impiega tastiere e chitarre (affidate a diversi sessionman) nella maniera piu` emotiva possibile, indulgendo nelle timbriche estreme e nelle fratture ritmiche, lasciando alla cantante l'intera responsabilitą della melodia. L'album vende tonnellate di copie e contribuisce a rifondare la figura della cantautrice.
    Nel film "Dogma" Morissette impersona Dio, un Dio che non parla e che si mette a saltellare come una bambina. Forse il regista Kevin Smith ha dato in questo modo il ritratto critico piu' riuscito di questa cantautrice senza pretese che si limita a cantare la propria vita senza cercarvi significati profondi ma che riesce invece, proprio in questo modo, a trovarvi significati quasi metafisici.

    [copiryght © 1999 Piero Scaruffi]