Quando diciamo che la Tenuta Il Santo e' nella
natura, intendiamo proprio parlare di natura.
Le valli del fiume Merse
e del suo affluente, il torrente Farma,
sono a circa metà strada tra Grosseto
e Siena (sotto il noto viadotto sul
Farma); e' l'estremo occidentale della provincia di
Siena, tra le colline metallifere e le selve della
Maremma.
Il Santo le
sovrasta con le sue numerose colline.
Il
Santo ha in suo territorio la confluenza
del Farma nel Merse, che poco piu' avanti si getta
nell'Ombrone.
In queste valli sono state di
recente istituite le riserve
naturalistiche dell'Alto e Basso
Merse e del Torrente Farma.
Obiettivo dell'istituzione delle
riserve e' preservare un raro ecosistema
che ci e' pervenuto praticamente intatto:
numerose specie, sia animali (come la lontra,
la nutria, il tritone
alpestre, la trota fario),
sia arboree (il montano faggio e
il tasso, ad esempio), sono
ormai divenute molto rare, se non estinte, nel
resto d'Italia, mentre la loro presenza e'
significativamente sensibile in questi territori.
Le caratteristiche del tutto speciali
della zona, tra le quali la quantita' di
illuminazione solare (per l'inclinazione particolare
dei versanti), consentono di esplorare almeno quattro
tipi principali di vegetazione che
si intrecciano:
il querceto sempreverde,
il bosco subatlantico di cerro, rovere
e castagno,
il bosco submediterraneo di cerro, carpino
nero e roverella,
il bosco montano di faggio.
Costantemente calpesterete un sottobosco di edera,
felci, pungitopo.
Ma anche la fauna e' di
tutto rispetto: incontrete donnole, faine,
puzzole, martore. I
gatti selvatici di queste valli non
si incrociano con quelli domestici, preservando pura
la razza come accade solo in pochissimi altri posti
isolati del mondo (ad esempio il Supramonte di
Orgosolo, in Sardegna). Vedrete volpi,
tassi ed istrici in
numero stupefacente, incrocerete per un breve attimo
il pesante passo del cinghiale.
Scorgerete spesso il capriolo
saltare subito lontano dalla vostra curiosa
intromissione. Vi voleranno sopra falchi,
gheppi, poiane, bianconi;
presso i fiumi vedrete il martin pescatore
nelle sue incusioni acquatiche.
E sulle rive farete attenzione al granchio di
fiume.
Questo sistema di protezione
naturalistica convive in ottimo equilibrio
con la millenaria caccia al prolificissimo cinghiale
ed al fagiano, tradizionale
attivita' campestre locale che origina un'altrettanto
speciale tradizione gastronomica.
Il verdissimo
territorio de Il Santo, che
comprende una parte rilevante di queste vallate,
offre una cospicua varieta' di percorsi naturalistici,
adatti all'esplorazione tanto in mountain
bike (lungo le tante strade forestali),
tanto a cavallo, quanto ancora in trekking;
e sempre nel territorio de Il Santo,
ben 700 ettari sono stati destinati
a riserva per la caccia al cinghiale ed al
fagiano.
Per esempio, la
risalita del torrente Farma, partendo
dalle Terme di
Petriolo, o la discesa a Petriolo partendo da Roccastrada.
O ancora la risalita del torrente Gonna
verso l'antica diga
senese medievale (qui aveva sede un
allevamento ittico comunale).
Di fatto i percorsi non sono
eccessivamente difficili, ma si consiglia comunque
vivamente di esplorare queste aree sempre con l'ausilio
di guide locali, le quali possono
peraltro fornirvi migliori e piu' precise
segnalazioni e spiegazioni su cio' che si incontra ai
margini dei percorsi ed aiutarvi a vivere piu' a
fondo questa esperienza.
Oppure aiutarvi a
raggiungere uno dei famosi laghetti della Tenuta.
In canoa,
questi corsi d'acqua offrono
rischiose ma avvincenti risalite;
qui oltre alle guide ed all'esperienza,
si richiede tassativamente
anche una certa prudenza,
specialmente dopo una pioggia
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Va
segnalata inoltre l'interessante possibilita' di
pagaiare in prossimita' del noto fiume Ombrone,
nei pressi della confluenza con il Merse |
A Monticiano,
antico borgo nel cui territorio e' Il
Santo, si puo' visitare la
"Mostra permanente sulla
biodiversita' dell'area del Farma Merse"
(Monticiano e' raggiungibile con la ss.223).
Nei
dintorni da non mancare è la visita all'Abbazia
di San Galgano
ed al Mulino Bianco nei pressi di Chiusdino.
(siii, proprio quello della pubblicita'!)
(se volete vedere com'era in origine, visitate il museo Barilla)
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