Relazione di Alexandros vol. I

*PERSONAGGI PRINCIPALI*

Alessandro: Protagonista del romanzo, era un giovane di squisita cultura e d'insaziabile curiosita'à, ma anche un guerriero furente e barbarico. Era bellissimo: aveva labbra carnose e il viso roseo e delicato, i capelli castano chiaro, e gli occhi azzurri, anche se l'occhio sinistro aveva sul fondo una specie d'ombra cupa che lo faceva sembrare piu'ù scuro secondo la luce.

Filippo: Re dei macedoni, uomo di grande coraggio e abile guerriero. Era ritenuto da Demostene un barbaro che, voleva togliere l'indipendenza alle polis greche imponendo il suo potere. In realta' l'obbiettivo di Filippo era quello di riunire tutta la Grecia per sconfiggere l'impero persiano.

Olympias: Era una donna stupenda, moglie del re di macedonia e d'origini straniere. Era molto gelosa del marito e non sopporto'ò il suo matrimonio con Euridice, tanto da uccidere il figlio maschio avuto dalla nuova moglie.

Cleopatra: Sorella di Alessandro, si sposera' poi, su volere del padre, con suo zio Alessandro d'Epiro. Assomigliava molto alla madre Olympias ed era una ragazza di straordinaria bellezza.

Efestione, Seleuco, Lisimaco, Tolomeo, Cratero, Perdicca, Leonnato, Filota: Amici fin dall'infanzia di Alessandro, costituivano la “Punta, il comando del principe.

Leptine: Bambina che Alessandro aveva tolto dal suo destino crudele portandola alla reggia di Pella, facendola crescere e curare dalla balia di sua madre. Alessandro, con questa ragazza, nei cui confronti aveva molto rispetto, condivise le sue prime passioni.

Aristotele: Famoso filosofo e maestro di Alessandro nei tre anni in cui si reco'ò a Mieza per approfondire i suoi studi. Aveva gli occhi grigi , annidati sotto una fronte alta e ampia, solcata da due rughe profonde, gli zigomi salienti e ulteriormente accentuati da una forte magrezza delle guance, la bocca regolare era ombreggiata da folti baffi e da una barba molto curata.


*TRAMA*


I
l libro si apre con la presentazione di Olympias che fece uno strano sogno con un serpente; chiese quindi ad Artemisia, la sua balia, di interpretarlo. Lei le consiglio'ò di recarsi, per la spiegazione, dai sacerdoti del santuario di Didone. In questo modo venne a sapere che avrebbe avuto un figlio come Achille: nato dall'unione di un dio e di un mortale. Una sera di primavera Olympias partori'ì con difficolta'à un bel maschio. Il messaggero corse dal re Filippo, che era in riunione nella sua tenda, durante l'assedio di Pontidea. Nonostante l'impresa, appena informato della notizia, torno'ò alla reggia di Pella per conoscere il figlio. Tre anni dopo nacque la sorella d'Alessandro, Cleopatra, che piu'ù cresceva, piu'ù assomigliava alla regina. A sei anni Alessandro venne affidato alle cure di Leonida, un maestro che gli insegno'ò tutte le materie basilari e fondamentali per un aristocratico; Alessandro apprese tu!
tto molto velocemente, anche se non si dimostrava molto interessato a tutto questo: preferiva seguire le riunioni del padre durante le poche volte che si trovava a Pella. Filippo, per le lunghe guerre combattute e la sua vita sfrenata, si ammalo'ò e fu sottoposto alle cure di Nicomaco, il medico della reggia che divenne presto amico d'Alessandro, al quale insegno'ò molti dei suoi segreti. In questo periodo Alessandro fece amicizia con molti coetanei tra cui Efestione con cui strinse una grand'amicizia. All'eta'à di sette anni, Alessandro conobbe suo zio Alessandro d'Epiro, che a soli dodici anni doveva gia' essere re, ma per la sua giovane eta'à lo zio governava al suo posto come tiranno. Filippo lo fece rimanere a palazzo per sicurezza, fino a quando l'esercito non avrebbe sistemato la faccenda in Epiro. Il re vedendo il figlio che cresceva molto rapidamente cerco'ò di dedicargli piu'ù tempo. Un giorno lo!
 porto'ò con se'é in una miniera d'oro del Pangeo. La visita aveva lo scopo di far capire al figlio cio'ò che poteva riservare la vita e che tutte le cose che avevano a disposizione avevano un prezzo, che riuscivano a pagare con l'oro di quelle miniere. Sulla strada del ritorno Alessandro trovo'ò una bambina che era costretta a svolgere lavori duri e faticosi. Decise cosi'ì, con il consenso del padre, di cambiare il suo destino portandola con se a Pella. Decise di chiamarla Leptine e l'affido'ò alle cure d'Artemisia.
Di li'ì a poco tempo arrivarono a palazzo i dignitari persiani, per parlare con il re macedone della situazione attuale delle citta'à greche d'Asia.
Dopo una prima conferenza con il re, Alessandro porto'ò gli ospiti a visitare il castello, non smettendo di fare domante relative al loro vasto impero. Il giorno dopo Filippo aveva organizzato una battuta di caccia in onore dei persiani. Alessandro, con i suoi compagni che parteciparono anch'essi alla caccia, rischio'ò di essere ucciso da un leone maschio, che da molto tempo seminava strage tra i greggi e le mandrie di bovini.
La mattina seguente la partenza dei persiani, Alessandro d'Epiro si reco' nella camera del nipote per regalargli un cucciolo di cane rimasto orfano dopo che la madre era stata uccisa dalla leonessa. Alessandro diede ordine a Leptine di accudire il cucciolo, al quale si era gia' affezionato.
La primavera successiva Filippo comunico'ò a suo figlio che sarebbe dovuto recarsi a Mieza per approfondire le proprie conoscenze, cercando di offrirgli maggiori opportunita'à rispetto a quelle che aveva avuto lui. Aristotele, il suo nuovo maestro si dimostro'ò subito molto cordiale regalandogli le copie dell'Iliade e dell'Odissea. In questa citta'à Alessandro pote'é conoscere Lisippo, un famoso scultore che era stato incaricato di eseguirgli una scultura.  Qui Alessandro crebbe senza l'aiuto dei genitori. Dopo tre anni, Filippo venne a riprenderlo e gli dono' uno stupendo cavallo nero che nessuno riusciva a domare. Solo Alessandro riusci', conquistandosi la stima e l'amicizia dell'animale. Alessandro chiamo' lo stallone Bucefalo. Il re Filippo stava preparando i piani di battaglia contro la Grecia. Per prima cosa porto' le sue truppe verso la Tassaglia con lo scopo far rimanere Tebe al di fuor!
i di quella faccenda. Filippo lascio' al figlio l'anello ergeade perche' lo rappresentasse durante la sua assenza. Gli ateniesi mandarono una delegazione con a capo Demostene per convincere Tebe a stipulare un contratto con lei. Partecipo' anche Filippo, anche se Demostene ebbe la meglio sui cittadini tebani che si allearono con gli ateniesi.
Il re decise allora di schierarsi nella piana di Cheronea, dove combatte' una dura battaglia, alla quale prese parte anche Alessandro con i suoi amici, contro tebani e ateniesi.
Filippo riusci' a conquistarsi la stima degli abitanti di Atene restituendo i corpi dei guerrieri. Incarico' personalmente suo figlio Alessandro di compiere questo gesto.
Nel frattempo Olympias cominciava sempre di piu' a preoccuparsi, perche' suo padre si era innamorato di una giovane figlia di un generale macedone e cerco' in tutti i modi di mettere il figlio contro il padre.
Durante il banchetto del matrimonio tra Filippo ed Euridice, il padre della sposa offese Olympias e il figlio che, dopo aver insultato Filippo, fu costretto a scappare dal palazzo con la madre rifugiandosi da suo zio. Padre e figlio riuscirono poi a riappacificarsi tramite Eumene. Di li' a poco ci sarebbero celebrate le nozze tra Cleopatra e suo zio Alessandro d'Epiro. Durante la cerimonia Filippo subi' un attentato e non riusci' a sopravvivere. L'assassino era una guardia del corpo del re, che venne pero' uccisa dalle guardie durante la fuga. Alessandro, in questo modo, divento' re e, in soli tre giorni, riconquisto' la Tessaglia. Demostene, suscito' una rivolta, ma Alessandro non si scaglio' all'oppressione perche' capi' che non poteva perdere uomini in vista della guerra in Asia. Prima della guerra, in sogno, apparvero ed accaddero ad Alessandro fatti strani che, una volta interpretati, prevedevan!
o distruzione e morte. Alessandro invito' i suoi piu' fedeli amici in un santuario per preparare i piani di battaglia. Il re e il cognato stavano per partire per la propria impresa e promisero d'essere ognuno l'erede dell'altro. Dopo aver salutato tutti, Alessandro parti' con tutto il suo esercito. Dopo molta strada si accorse che Petrias lo stava seguendo e, per il lungo cammino stava per morire, ma Alessandro lo fece visitare subito da un veterinario e salvandogli cosi' la vita.
S'imbarcarono, poi, su una flotta e, quando Alessandro scorse le Coste dell'Asia scaglio' la sua lancia conficcandola sulle coste dell'Impero Persiano, che sarebbe stato ormai nelle sue mani.

*COMMENTO*

Questo libro mi ha dato l'opportunita'à di conoscere in modo avvincente personaggi di cui avevo sempre sentito parlare, come Aristotele e Leonida.
La particolare presentazione romanzata rende affascinante un pezzo di storia che, per noi ragazzi e' lontana e difficile da ricordare.
In questo romanzo, inoltre, l'autore riesce, non solo ad offrire il ritratto di uno dei personaggi storici piu' importanti e leggendari, ma anche a trasportare il lettore d'oggi nell'Antica Grecia, grazie a una perfetta "macchina del tempo" capace di farlo "sentire e vedere" come un contemporaneo d'Alessandro.

Questa relazione è stata inviata da Silvia - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!