Es. 65 pag. 131

Crasso invade l'Aquitania (Cesare)

Quasi nello stesso tempo Publio Crasso, essendo giunto in Aquitania, regione che, come prima è stato detto, deve essere ritenuta la terza parte della Gallia sia per estensione del territorio sia per densità di popolazione, rendendosi conto di dover combattere in quei luoghi dove pochi anni prima l'ambasciatore Lucio Valerio Preconino era stato ucciso essendo stato disperso l'esercito e da dove il proconsole L. Manlio, perdute le salmerie, era fuggito, si rendeva conto di dover ricorrere a non poca attenzione. E così provveduto ai rifornimenti, allestite le truppe ausiliarie e la cavalleria, arruolati inoltre molti uomini forti da Tolosa e da Narbona, che sono città della provincia gallica confinanti a queste regioni, portò l'esercito nel territorio dei Soziati. Conosciuto il suo arrivo, i Soziati, radunati grandi truppe e la cavalleria, in cui erano particolarmente forti, avendo aggredito il nostro esercito lungo la marcia, dapprima attaccarono battaglia a cavallo, in seguito, respinta la loro cavalleria ed essendo inseguiti dai nostri, subito schierarono la fanteria, che avevano collocato sul fondovalle in un luogo per gli altri insidioso. Questi, avendo aggredito i nostri sbaragliati, ricominciarono a combattere.

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