Relazione su "Lo Straniero" di A. Camus
Il protagonista in questo racconto non solo è il personaggio
principale di tutto il racconto, ma è il racconto stesso.
Infatti a mio parere Camus ha voluto nel suo romanzo fare un gioco letterario
creando un personaggio totalmente privo di emozioni, esclusivamente razionale,
indifferente davanti alle scelte che la vita gli impone. L'anomalia del
personaggio principale si denota dalla sua totale indifferenza innanzi alla
morte della mamma; infatti la sua principale preoccupazione consisteva nel
dovere spiegare al capoufficio che essendo la sua «cara» morta prima del
week-end doveva assentarsi dal lavoro per quattro giorni. Particolare è anche
la sua descrizione della camera ardente che finisce col definirla «un bell'ambiente»
dopo una accurata analisi dei finimenti e dell'arredamento.
Durante il corteo funebre poi, oltre a parlarci della sua totale insofferenza
per il caldo (che poi gli risulterà fatale) la sua principale occupazione è
quella di dedurre quali percorsi faceva il vecchio «fidanzato» della sua
povera mamma nel seguire il carro funebre.
Camus non ci fornisce notazioni fisiologiche sul protagonista, forse perché la
stesura del romanzo è scritta in prima persona e non si rivolge al lettore,
dando così al racconto la forma di una riflessione personale in cui sarebbe
totalmente fuori luogo una descrizione della propria persona; riguardo all'aspetto
del protagonista quindi possiamo solo immaginare che sia incredibilmente bello.
Infatti Maria si innamora perdutamente di lui e un personaggio così amorfo
credo che possa essere desiderato solo se estremamente bello.
Grazie al personaggio femminile succitato il racconto rasenta il comico quando
alla proposta di matrimonio di Maria il protagonista risponde che ne prende atto
ma che gli è totalmente indifferente e comunque la informa che non la ama. Ciò
è assurdo: un matrimonio nella vita qualcosa cambia sicuramente (per esperienza
non posso dire se in meglio o in peggio).
L'indifferenza è radicata a tal punto nel protagonista che lo porta a fare «amicizia»
con un suo condomino malavitoso solo per non doversi preparare la cena. La sua
indifferenza lo porta poi ad approvare le percosse alla amante del condomino e
in seguito addirittura a pronunciare falsa testimonianza contro quest'ultima.
Gli altri personaggi del racconto direi che sono totalmente marginali, fatta
eccezione per il vecchio condomino. Quel vecchio è infatti l'esatto opposto del
protagonista; egli infatti è totalmente solo ed ha come unica compagnia il suo
cane. Questo vecchio ha una fortissima carica emotiva che può scaricare sotto
forma di rabbia solamente sul suo povero cane che poveretto dopo un po' scappa
dal suo compagno. Il vecchietto dopo la perdita della vecchia bestiola è
totalmente disperato perché ha perso l'unica anima disposta a dargli sfogo.
Costui dopo prova a sfogarsi con il protagonista del racconto, ma trova un
freddo computer che analizza il problema postogli e sforna una fredda soluzione
quando il vecchio cercava empatia.
Si può concludere che tutto il racconto si basa sulla assurda totale freddezza
e razionalità del protagonista che si confronta con l'emotività del mondo in
un processo nel quale non si trovano colpe, ma solamente un colpevole da
eliminare perché incredibilmente inquietante. Questo scontro oltre che durante
il processo continua durante la prigionia prima dell'esecuzione ed ha il suo
apice con la comparsa del prete che prova a spiegare razionalmente ciò che
razionale non è e, naturale conseguenza viene scacciato in malo modo da un
automa che può ammettere solo cose razionali. Infatti l'emotività gli risulta
comica e trova totalmente fuori logo l'umorismo nel braccio della morte.
Questa relazione è stata inviata da Dario - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!