I TRE MOSCHETTIERI
NOTE
BIOGRAFICHE SULL'AUTORE
Questo racconto è stato scritto da Dumas Davy de la
Pailleterie Alexandre, più noto come A. Dumas padre; naque a Villers-Cotterets,
in Francia, nel 1802: era un romanziere e drammaturgo francese. Aveve idee
liberali e repubblicane ma nel 1832 si riconciliò col re Luigi Filippo;
soggiornò a lungo in Italia (dal 1860 al 1864), dove fu segretario di Garibaldi
durante la spedizione dei Mille (fu anche lo storiografo dell'impresa che narrò
ne "Le garibaldiens") ed appoggiò il Risorgimento e l'unità d'Italia
sotto il regno dei Savoia. Fra i suoi numerosi romanzi, molti sono tratti da
avvenimenti della storia di Francia poi rielaborati con parecchia libertà di
fantasia: tra questi ricordiamo "I tre moschettieri" (1844), "Il
cavaliere della Casa Rossa" (1846), "Il Conte di Montecristo"
(1846), e "La regina Margot" (1845). Fra le opere teatrali, scrisse
"Enrico III e la sua Corte" (1829), "Riccardo Darlington";
"Carlo VII", "Napoleone", "Kean", ecc… Inoltre
scrisse vari racconti di viaggi, memorie, e conversazioni; in totale scrisse più
di cento libri, ma non da solo: infatti Dumas pensò bene di circondarsi di
collaboratori, a cui affidava, dopo aver immaginato la trama del suo racconto,
il compito di scriverne i singoli capitoli.
RIASSUNTO
DELLA TRAMA
D’Artagnan, il protagonista di questo racconto, era un
ragazzo abbastanza giovane, discendente di una nobile famiglia caduta in
miseria. Un giorno, lasciò il castello di suo padre in Guascogna, per andare a
Parigi ed arruolarsi nel corpo dei moschettieri del re; portò con se una
lettera di presentazione per il signor De Tréville, capitano dei moschettieri,
ma alle porte di Parigi venne assalito in una locanda dai servi di un misterioso
cavaliere che lo aveva deriso per il suo umile aspetto. Quando rinvenne
dall’aggressione, D’Artagnan entrò in città e si presentò al signor De Tréville,
ma dalla finestra del suo ufficio, vide un uomo che gli aveva rubato una
lettera, ed uscì di corsa per inseguirlo; ma uscendo si scontrò con uno dei
moschettieri: Athos, che lo sfidò in un duello dietro il convento delle
carmelitane; D’Artagnan accettò, e proseguendo la sua corsa, si scontrò
contro un altro moschettiere: Porthos, ed anch’egli lo sfidò in un duello
dietro il convento delle carmelitane; più avanti incontrò il terzo
moschettiere: Aramis, e venne sfidato in duello anche da lui, perché D’Artagnan,
pur involontariamente, lo aveva messo in imbarazzo di fronte ad alcuni signori.
Intanto il ragazzo aveva perso le speranze di riuscire a prendere l’uomo che
stava inseguendo, ma pensò invece di tornare da De Tréville.
Più tardi, si ricordò dell’appuntamento che aveva
preso con i moschettieri dietro il convento delle carmelitane. Così iniziò il
duello contro Athos, ma entrambi vennero bloccati dalle guardie del cardinale,
che chiesero loro di seguirli; essi si rifiutarono, quindi li costrinsero con le
armi. Infine le guardie vennero sconfitte.
Più tardi, D’Artagnan invitò i moschettieri nel suo
appartamento, quando si accorse di essere spiato, dunque aprì la porta, e vide
il signor Bonacieux, il padrone di casa. Si scusò, e si difese dicendo che
doveva parlargli di una cosa molto importante: sua moglie era stata rapita. Lei
era la guardarobiera della regina, ed era a conoscenza di parecchi segreti, che,
secondo D’Artagnan, potevano interessare solamente una persona: Richelieu. Così,
tornò dentro la sua stanza, e ne parlò con i suoi compagni, e più tardi, sentì
un grido. Scese al piano di sotto, e trovò la moglie di Bonacieux seduta su una
sedia. Le chiese come avesse fatto a fuggire, e lei gli rispose che aveva
approfittato di una distrazione del suo carceriere, e gli disse che ora era
stato rapito suo marito.
Intanto alla reggia, il cardinale Richelieu, stava
parlando con una sua collaboratrice: Milady, una donna molto bella, ma allo
stesso tempo astuta e spregevole, la quale lo informò del fatto che la regina
si era incontrata con il duca di Buckingham, un uomo inglese molto nobile, e gli
avesse donato due puntali di diamanti della sua collana, come pegno della sua
amicizia. Così, il cardinale, che odiava profondamente la regina, chiese al re
di organizzare un gran ballo, in occasione dell’arrivo a corte
dell’ambasciatore d’Austria, in cui la regina avrebbe potuto sfoggiare i
puntali di diamanti che gli aveva regalato. Il re pensò che fosse una buona
idea.
Richelieu, sapeva che la collana della regina era formata
da dodici puntali di diamante, e che due erano in possesso del duca di Buckingam,
così incaricò Milady di rubare al duca i due puntali, cosicché la regina non
potesse più riaverli in tempo per il gran ballo ed avrebbe dovuto confessare al
re di aver regalato al duca due puntali della sua collana.
Intanto, Bonacieux era stato liberato, ed aveva deciso di
collaborare con il cardinale, mentre la regina aveva incaricato Costanza, sua
moglie, di dire a D’Artagnan di andare in Inghilterra per richiedere indietro,
al duca di Buckingam, i due puntali, e riportarli a Parigi in tempo per il gran
ballo.
D’Artagnan accettò la missione e partì con i
moschettieri; però, durante il tragitto verso Londra, incontrarono diversi
nemici, ed i moschettieri rimasero impegnati a tenerli a bada, dunque il
cadetto, fu costretto a portare a termine la missione, da solo. Riuscì ad
incontrare il duca, che però non era più in possesso dei due puntali, in
quanto gli erano stati rubati da Milady, durante un ballo con lui. Così D’Artagnan
tornò in Francia deluso, ma Costanza ebbe un idea: chiesero al miglior
gioielliere di Parigi di fare due puntali uguali a quelli della corona della
regina, ed in breve tempo, due nuovi puntali vennero consegnati alla regina in
tempo per il gran ballo.
Così, l’onore della regina fu salvo, mentre Richelieu
ingoiò l’amaro boccone della sconfitta.
Intanto, pochi giorni dopo, Costanza fu rapita nuovamente
da Milady ed i suoi aiutanti, così, D’Artagnan cercò i moschettieri che
erano restati a tener bada ai nemici durante la prima missione, e dopo averli
ritrovati, tornò a Parigi, dove De Tréville gli consegnò una lettera di
Costanza, dove diceva che era trovata e fatta liberare dalla regina, e diede un
nuovo incarico a D’Artagnan ed ai moschettieri: quello andare ad aiutare le
guardie di Richelieu, durante l’assedio a La Rochelle, ultimo possesso degli
Inglesi i Francia.
Mentre le guardie stavano intorno alla fortezza, D’Artagnan
ed i suoi compagni si avvicinarono durante la notte all’accampamento inglese,
ma vennero aggrediti dalle guardie del cardinale. Dopo aver combattuto, le
sconfissero, e nella tasca di una guardia, Athos trovò una lettera di Milady,
dove li ordinava di uccidere D’Artagnan. Proseguirono per la loro strada, ed
incontrarono il cardinale, circondato da una grande scorta.
Giunsero insieme in una locanda, dove Richelieu era atteso
da Milady; i moschettieri riuscirono ad ascoltare il loro discorso. Il cardinale
diede una lettera alla donna, dove scrisse che il portatore di essa agiva per il
bene della Francia; quando egli uscì dalla stanza, Athos entrò dalla finestra
e riconobbe sua moglie: Milady, e la costrinse a consegnargli la lettera.
Intanto, il cardinale aveva mandato Milady in Inghilterra,
per assassinare il duca, che sarebbe arrivato in Francia per portare delle
scorte alle truppe inglesi che erano assediate. D’Artagnan non poteva
permetterlo, così mandò il suo servo a consegnare una lettera al duca di
Buckingam, chiedendogli di stare in guardia. Allora, egli, fece cercare Milady,
che si trovava a Londra, e la fece arrestare. Ma lei con la sua astuzia, era
riuscita a far innamorare di se il suo carceriere, e gli chiese di portare a
termine la sua missione. Così il duca fu assassinato, e a Milady, non rimaneva
che portare a termine la sua ultima missione: cercare Costanza ed ucciderla, per
vendicarsi.
Dunque D’Artagnan, che aveva compreso suo piano, tornò
dalla figlia di Bonacieux, che era nascosta in un convento, ma arrivò troppo
tardi, perché Milady l’aveva già trovata, e con un inganno, la aveva
avvelenata.
D’Artagnan era disperato, perché la amava tanto, e
decise di cercare da donna che la aveva ucciso Costanza, per vendicarsi. Riuscì
a trovarla, e, dopo aver fatto un processo, la consegnarono alle mani di un
carnefice, a cui era già riuscita a sfuggire, ma questa volta venne sconfitta
ed uccisa. Intanto D’Artagnan era stato chiamato al cospetto del cardinale,
che lo rimproverò per aver fatto giustizia da solo, e lui gli mostrò la
lettera che Athos aveva sottratto a Milady, in cui lo stesso Richelieu aveva
scritto che il portatore di quel documento agiva per il bene della Francia.
Così, D’Artagnan ed i moschettieri avevano vinto la
loro battaglia, e potevano festeggiare insieme.
ANALISI
DEI PERSONAGGI PRINCIPALI
D’Artagnan
> D’Artagnan
era un ragazzo abbastanza giovane, e non apparteneva al gruppo dei
moschettieri, ma era solo un
cadetto. Era comunque molto agile, coraggioso, intelligente e pieno di grinta.
Era anche molto abile con la spada, e soprattutto molto furbo.
I tre moschettieri
>
I tre moschettieri erano tre signori di mezza età, non molto simpatici,
ma come
D’Artagnan, abili con la
spada, furbi, e pronti a tutto per difendere il re, la
regina, e la loro patria.
Richelieu
>
Era un cardinale molto ricco ed era in possesso di un esercito formato da
migliaia di guardie: e questo
faceva di lui l’uomo più potente di Francia. Era una persona molto
spregevole, ed aveva lo sguardo pungente, in grado di mettere in soggezione
anche il re.
Milady
>
Era una collaboratrice del cardinale Richelieu: una donna pallida e
bionda, con i
capelli
arricciati, gli occhi azzurri e le labbra rosse. Aveva la dote di cadere in
tremende
collere, e di diventare fredda di colpo, poi sapeva modulare la voce
armoniosa,
simile a quella delle fate, riuscendo ad incantare chiunque.
Costanza
>
Era la figlia del signor Bonacieux, una ragazza molto alta, bella e
gentile e si era
innamorata
di D’Artagnan. Era amica della regina, e la aiutava quando era in
difficoltà con il cardinale. Più
volte, questi, tentò di corromperla, ma lei era impassibile, ed era troppo
buona per bramare contro la regina.
COMMENTO
PERSONALE
Questa relazione è stata inviata da Stefano - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!