Analisi delle iscrizioni degli studenti alle superiori negli ultimi 20 anni
Tema d'italiano:
Breve relazione, destinata a dei miei coetanei, sul tema: "Come l'andamento
demografico e le trasformazioni economiche degli ultimi decenni si sono riflessi
sulla popolazione scolastica"
Tenendo conto che:
- la popolazione giovanile italiana è aumentata continuamente fino agli inizi
degli anni '80 dopo di che la diminuzione della natalità ha cominciato a far
sentire i propri effetti;
- l'economia a partire dalla fine degli anni '70 ha visto una contrazione del
settore manifatturiero a vantaggio del settore terziario;
- il reddito delle famiglie è aumentato, consentendo non solo un maggiore
accesso alla scuola secondaria, ma una maggior libertà di scelta del tipo di
scuola anche in previsione della frequenza dell'università.
Svolgimento:
Analizziamo innanzi tutto il primo punto, in altre parole il fatto che la
popolazione giovanile dopo essere aumentata nel corso degli anni settanta, ha
subito una regressione nei successivi anni ottanta: nel periodo che viene prima
tra i due che analizzerò la manodopera umana era ancora necessaria per la
maggior parte dei mestieri e delle attività lavorative che animavano le persone
ed è per questo che si facevano più figli, con la speranza di avere delle
braccia in più che dessero una mano. Poi nei successivi anni ed anche ai giorni
nostri, le attività produttive sono diventate sempre più esigenti in fatto di
specializzazione, sempre più meccanizzate e automatiche: nelle industrie, come
quella automobilistica per fare un esempio, dove trenta anni fa servivano molti
operai sulla catena di montaggio oggi fanno tutto le macchine, i robot che
appunto solo negli ultimi anni sono stati introdotti al posto dell'uomo. Oggi le
attività che occupano la maggior parte della popolazione n!
on sono sicuramente le occupazioni che sfruttano l'energia dell'uomo, ma sono
professioni che impiegano maggiormente il cervello; negli anni settanta il
settore che impiegava in maggior misura le persone era il secondario,
l'industria in genere, negli ultimi si è sviluppato in maniera massiccia il
settore terziario, la sfera che comprende tutti i servizi che servono all'essere
umano per migliorare a propria vita all'interno della società: banche, uffici e
trasporti, che ormai sono prevalentemente dotati di apparecchiature che
sfruttano al massimo il fatto di richiedere la minor quantità di "materia
umana" possibile. Nel nostro tempo per far funzionare una qualsiasi
concatenazione di macchine per produrre per esempio un oggetto di uso comune
come l'automobile bastano solo poche persone che vigilino sul buon andamento
della produzione, che controllino il lavoro svolto dai robot o da altre
apparecchiature simili.
Ma non è aumentato solo il livello di meccanizzazione nelle industrie, anche il
benessere e il reddito delle persone che popolano la nostra società del
"terziario" si è accresciuto. Appunto questa maggior serenità a
livello economico e non solo, un po' in tutti i campi si è visto un grande
progresso che agevola la vita, ha portato le persone ed in particolare i giovani
a frequentare scuole secondarie in maggior numero rispetto ai ragazzi degli anni
settanta e anche prima che sicuramente dovevano preoccuparsi di aiutare i
genitori a portare avanti la famiglia prima di tutto: dovevano portare a casa i
soldi per mangiare il giorno dopo non interessandosi del futuro. Solo i figli di
famiglie già benestanti potevano prendersi il lusso di proseguire gli studi
dopo la scuola dell'obbligo. Trent'anni fa si pensava di più al guadagno
immediato, anche se non si prendeva tanto ma andava bene lo stesso, oggi invece
si pensa principalmente al futuro, si studia per ridurre la fatica fisica !
del lavoro e per aumentare il guadagno in soldi. E' altresì vero che oggi
servono persone con una maggior preparazione teorica di base per operare con
strumenti e mezzi sofisticati, al momento bisogna avere una specializzazione
maggiore.
Se osserviamo i dati della popolazione scolastica ci accorgiamo che con il
passare degli anni il numero di iscritti a scuole materne, elementari e medie è
andato via via diminuendo a scapito degli iscritti alle scuole superiori.
Proprio questa è la conferma di tutto quello che è stato detto
precedentemente: la natalità è diminuita e anche gli iscritti alle scuole
dell'obbligo è scesa, la richiesta di specializzazione è aumentata e il numero
degli iscritti a istituti e scuole superiori è maggiore rispetto ad anni
precedenti. Ma non solo per impieghi come futuri liberi professionisti le scuole
inerenti hanno avuto una quantità in aumento di iscritti ma anche gli istituti
professionali che preparano meglio ad un impiego spesso salariato e in industrie
si sono visti arrivare molte più iscrizioni, ancora una volta la conferma della
maggior richiesta di specializzazione non solo per lavori particolari e non
comunissimi, anzi anche per il semplice impiego in fabbrica o in ufficio.
Ma non dobbiamo vedere la scuola superiore soltanto come un affinamento delle
conoscenze e abilità di base, ma anche come una specie di
"passaporto" per un livello ancora maggiore di specializzazione che
risiede nell'istituzione universitaria: negli ultimi anni un numero enorme di
diplomati, oserei dire la maggioranza, percorre o almeno prova la strada per
l'università che è si difficile e presuppone uno sforzo di studio notevole, ma
che è il gradino più alto di specializzazione nel suo campo di attinenza. I
giovani che frequentano le scuole superiori non pensano in primo luogo
all'indirizzo che da quella scuola, presuppongono già l'accesso grazie a questi
ad una facoltà universitaria per raffinare le nozioni acquisite nei precedenti
anni ed in particolare nel campo scelto.
Concludendo e riprendendo tutti i fattori che hanno favorito questo aumento
della scolarizzazione media soprattutto nelle scuole superiori si può affermare
che tutta la società attuale ha visto questa evoluzione della scienza e della
tecnica, con relativo riscontro nelle attività lavorative. L'economia si è
spostata da un settore manifatturiero che impiegava grandi quantità di
manodopera ad un settore più riguardante i servizi che sicuramente occupa meno
"materia umana" ma più tecnologia e richiede parecchia
specializzazione. La scuola si occupa appunto di fornire questa qualificazione
agli studenti che la frequentano ed è per questo che oggi la maggioranza dei
ragazzi si iscrive ad una scuola superiore. Io penso che ormai questa tendenza
alla scolarizzazione di tutta la società non si fermerà tanto facilmente, anzi
si cercheranno sempre nuovi corsi di sviluppo e potenziamento delle conoscenze
attinenti ad un certo campo d'impiego.
Questo tema è stato inviato da Patrick - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!