Versione 385, pag. 294
Atti di ostilità commessi dai cavalieri di Ariovisto contro i Romani

Mentre, durante il colloquio,erano trattate queste cose, a Cesare venne annunciato che la cavalleria di Ariovisto si avvicinava alla collinetta e cavalcava verso i nostri, lanciava pietre e freccie verso di loro. Cesare finì di parlare e si ricongiunse ai suoi e ordinò loro di non lanciare assolutamente alcun dardo ai nemici. Infatti, anche se notava che la battaglia contro i cavalieri sarebbe stata priva di pericolo per le truppe scelte, tuttavia non credeva di dover combattere perché potesse essere detto, volti in fuga i nemici,che essi erano stati vinti da lui grazie alla fedeltà nella conversazione. Dopo che fra la moltitudine dei soldati si venne a sapere che, servitosi dell'arroganza nel discorso, Ariovisto avesse vietato ai Romani tutta la Gallia , che la sua cavalleria avesse attaccato i nostri, e quella questione per interrompere la conversazione, nell' esercito vennero sollevati un ardore molto più forte e un grande desiderio di lottare.

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