Schedatura de "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
TITOLO: IL DESERTO DEI TARTARI, che indica il luogo dove si
svolge la vicenda, o meglio il paesaggio che si vede tutt'intorno alla
fortezza e quindi l'unica via di comunicazione col mondo.
AUTORE: DINO BUZZATI, nasce a San Pellegrino nel 1906 ma studia a Milano. Nel
1928 diventa cronista per il Corriere della Sera, ma la sua carriera da
giornalista non finisce qui perché poi lavorerà anche per altri giornali. La
sua attività letteraria comincia nel 1933 e "Il deserto dei Tartari" (1940) è
l'opera che ha riscosso maggior successo.
GENERE: Questo libro non può essere considerato né un romanzo fantastico né
un romanzo realistico, piuttosto è il punto d'incontro di questi due generi.
Infatti si contrappongono uno stile giornalistico, causato dalla carriera dello
scrittore, e elementi fantastici: l'ambientazione non è reale ma il paesaggio
viene descritto come un miraggio, i luoghi non sono precisati nella loro
collocazione geografica (viene nominato anche un indefinito Regno del Nord), né
esistono riferimento al tempo in cui è ambientata la vicenda. Tutti questi
elementi sono lasciati vaghi.
BREVE SINTESI: Questo romanzo narra la storia dell'ufficiale Giovanni Drogo, al
suo primo incarico e appena nominato ufficiale, che viene mandato alla fortezza
Bastiani, ritenuta il baluardo difensivo del Nord. Egli, che al momento della
partenza ha circa vent'anni, immagina che la fortezza sia un modo veloce per
fare strada nell'ambito militare, senza però trascurare i piaceri della vita.
Ma le sue speranze vengono presto deluse perché dopo due lunghi giorni di
viaggio a cavallo, per un tratto con l'amico Vescovi, arriva alla fortezza, che
altro non è se non una grande bicocca trascurata, quasi in rovina, che sbarra
la strada a chi arriva dalla valle, ed egli capisce che non è ciò che aveva
immaginato. Tentato dall'andare via subito dopo essere arrivato, viene convinto
a restare dal capitano Ortis, dal maggiore Matti e dal desiderio di vedere il
famoso Deserto, che per tanti ufficiali da anni era stato il significato
della loro vita alla fortez!
za: infatti solo dal deserto sarebbero potuti arrivare i nemici, che avrebbero
portato un po' di freschezza in quel luogo dimenticato da tutti. Come tutti gli
ufficiali già arrivati, Giovanni non lascerà mai più la fortezza se non per
una breve licenza durante la quale capirà che la sua vita è ormai lassù.
In trent'anni di servizio sale di grado fino a diventare maggiore e vice
capitano della fortezza Bastiani, assiste alla morte di alcuni suoi compagni, e
intanto attende che qualcosa arrivi dal deserto, ma questo accadrà solo quando
lui, straziato da una dolorosa malattia se ne dovrà andare. Morirà da solo in
una locanda sulla via di casa mentre alla fortezza si starà combattendo la
guerra tanto attesa.
CODICE E REGISTRO: Il tono del racconto è di tipo narrativo, caratterizzato dai
tempi verbali al passato. Anche se la vicenda non è ambientata ai giorni nostri
ma in un tempo anteriore, il linguaggio usato è abbastanza attuale.
TEMPO: La durata della vicenda è di circa trent'anni, incomincia con la
partenza dell'ufficiale Giovanni Drogo verso la fortezza e si conclude con la
sua morte. Il periodo in cui si svolge questa storia non è precisato ma si può
intuire da alcuni elementi; la guerra che verrà combattuta si svolgerà con
cannoni e l'ausilio di truppe di fanteria, e questo fa presupporre che il tempo
sia tra la fine del '700 e la fine dell'800. Nonostante il periodo di
ambientazione, però, il linguaggio usato è attuale.
Credo che la mancanza di luoghi geografici e di date specifiche sia motivata dal
fatto che Buzzati volesse sottolineare di più l'idea dello scorrere del tempo
piuttosto che quella di un'epoca precisa. Questo da inoltre al romanzo un
maggiore senso di inquietudine e di disperazione.
SPAZIO: La storia è ambientata ai confini di un immaginario deserto all'estremo
Nord della terra del protagonista. La fortezza, luogo dove si svolgono la
maggiorparte delle azioni, si trova tra i monti, a metà tra il deserto e una
valle desolata. Essa è circondata da alte montagne che lasciano solo
intravedere una parte dell'immenso deserto che si estende dietro di essa. Dalla
ridotta invece la visuale si fa più ampia e si riesce ad intravedere un cordone
scuro, che tutti pensano sia una foresta.
Anche i luoghi, come il tempo, non sono definiti e anzi possono essere
interpretati come dei simboli che rappresentano vari stati d'animo; la fortezza
è una metafora per esprimere la vita di routine quotidiana che Buzzati ha
provato in prima persona nella redazione dei giornali per cui lavorava e che l'ha
ispirato.
I PERSONAGGI: Fatta eccezione per Giovanni Drogo, tutti i personaggi sono dei
tipi, senza cioè una personalità, ma impersonano piuttosto, come i luoghi,
degli stati d'animo o alcune idee o modi di vivere. Il protagonista invece,
essendo descritto in modo molto particolareggiato dal punto di vista
psicologico, è il riassunto di tutti gli stati d'animo presenti nel racconto ed
espressi con un simbolo. Di lui manca una descrizione fisica, si sa soltanto che
ha venti anni e che è un giovane pieno di speranza, di sogni per il futuro e di
voglia di vivere. Ma col procedere della storia avviene un cambiamento in lui,
che lo porta a una maturazione e ad un diverso modo di vedere le cose.
Questa relazione è stata inviata da Laura - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!