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Un pericolo facilmente superato

All'inizio della primavera anche i consoli partirono verso la battaglia. Il console Q. Cecilio ricevette l'esercito da C. Nerone, L. Veturio dal propretore A. Claudio e lo rinforzò con nuovi soldati, che lui stesso aveva arruolato. I consoli condussero l'esercito nelle campagne di Cosenza e da tutte le parti saccheggiarono; e poiché l'esercito era pesante per il (carico di) bottino, in una gola stretta furono aggrediti e messi in pericolo dai Bruzii e dai lanciatori della Numidia, così che non solo il bottino ma anche i soldati furono in pericolo. Ma fu più grande il tumulto che le battaglia e le legioni incolumi nascosero in luoghi sicuri le prede mandate avanti. Da lì partirono contro i Lucani. E senza lotta tutta quella gente ritornò sotto la giurisdizione del popolo romano.