Schedatura
de La Metamorfosi
- Titolo: La
Metamorfosi
- Autore e breve
biografia: Franz Kafka: (Praga 1883 - Kierling
1924), scrittore ceco di lingua tedesca, una delle figure
di maggiore spicco della letteratura moderna. Nacque
nella Praga austroungarica in una famiglia ebrea della
media borghesia. Suo padre, commerciante, fu una presenza
soffocante: in tal modo Kafka ne parla nelle pagine
appassionate, dolenti e accusatorie della Lettera al
padre (1919), documento fondamentale per conoscere la sua
vicenda umana. Laureatosi in diritto all'università di
Praga nel 1906, iniziò a lavorare in una società di
assicurazioni. Nel 1902 conobbe Max Brod, che sarebbe
diventato il suo più caro amico, e proprio a casa di
Brod, nel 1912, conobbe Felice Bauer, con la quale si
fidanzò per due volte e per due volte ruppe il
fidanzamento: la tormentata relazione è documentata
nelle Lettere a Felice, raccolte nel 1967.
Ci furono altre due donne importanti nella vita
di Kafka: Milena Jesenska, con la quale intrattenne una
fitta corrispondenza fra il 1920 e il 1922 (Lettere a
Milena), e Dora Dymant, con la quale convisse per qualche
tempo a Berlino, prima della morte. Nel 1910 iniziò a
scrivere i Diari, e al 1911 risale il primo ricovero nel
sanatorio di Erlenbach presso Zurigo, ma la diagnosi
definitiva di tubercolosi fu formulata nel 1917. Da quel
momento i ricoveri in vari sanatori diventarono sempre
più frequenti e lunghi: Kafka morì in uno di questi, in
Austria.
I nodi dell'opera di Kafka - la solitudine, il senso di
colpa dell'individuo minacciato da forze anonime e
inafferrabili al di fuori del suo controllo, la condanna
- lo avvicinano al pensiero di Søren Kierkegaard e agli
esistenzialisti del Novecento. La sua prosa, che ha
connotazioni espressioniste e surrealiste, è nitida, a
tratti ironica, e nel descrivere situazioni assurde in
toni di prosaica quotidianità crea un'atmosfera da
incubo, trasmette sensazioni claustrofobiche, comunica il
senso che la vita è una trappola e che l'individuo è
preda di forze ineluttabili, indefinite e inconoscibili.
Esemplare da tale punto di vista è il racconto lungo La
metamorfosi (1916), storia di Gregor Samsa, commesso
viaggiatore che, svegliandosi un mattino, si trova
trasformato in un insetto: in quel momento la sua
preoccupazione non è la metamorfosi subita ma l'ansia di
perdere il treno e di non concludere gli affari necessari
a mandare avanti la famiglia. E la famiglia è la prima a
rifiutare Gregor e a provocarne la morte. Un orrore
altrettanto crudele vive nelle pagine del racconto Nella
colonia penale (1919), dove con gelida precisione viene
descritto uno strumento di morte, una macchina costruita
per uccidere i condannati perforandoli con aghi che
imprimono sul loro corpo il nome del reato commesso. Fra
gli altri racconti si ricordano Preparativi di nozze in
campagna (1907), La condanna (1916), La tana (1919).
Prima di morire, Kafka affidò a Brod l'incarico di
bruciare i manoscritti, ma questi, contravvenendo al
desiderio dell'amico, curò la pubblicazione postuma
delle carte inedite, fra le quali i tre romanzi rimasti
incompiuti: Il processo (1925; celebre la trasposizione
cinematografica, uscita nel 1962, di Orson Welles),
storia di Josef K., impiegato di banca accusato di un
indefinito reato per il quale viene istruito un processo
che si svolge sempre e dovunque, finché lo stesso K. è
alla fine convinto di essere colpevole; Il castello
(1926), storia dell'agrimensore K., che deve sempre
restare a disposizione dei "signori del
castello" per svolgere un incarico imprecisato;
America (1927), dove Karl Rossmann, mandato in America
perché si allontani da una domestica rimasta incinta, si
smarrisce in un mondo estraneo e indecifrabile.
- Breve riassunto
dell'opera: Il racconto ci narra la storia di
Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia la
mattina e si accorge di essere diventato un grande
scarafaggio. Nonostante egli cerchi di nascondere questa
trasformazione alla famiglia dopo qualche decina di
minuti i familiari entrano nella sua stanza e scoprono le
sue condizioni. Molto spaventati abbandonano la stanza e
lo chiudono dentro. Qui l'autore inizia a narrare la vita
di Gregor nella sua nuova situazione. L'unico componente
della famiglia a non abbandonare Gregor è la sorella
Grete che gli procura il cibo e si preoccupa affinché si
trovi bene nella sua camera e abbia la possibilità di
arrampicarsi sui muri. Dopo qualche settimana però
l'interesse della famiglia per Gregor diminuisce
moltissimo e anche il protagonista inizia a star sempre
peggio fino a rifiutare del tutto il cibo e ad
abandonarsi ad una lentissima morte causata anche dal
rifiuto nei suo confronti della famiglia.
- Descrizione dello
spazio e del tempo: Il racconto dura all'incirca
qualche settimana e nella narrazione l'autore non fa
alcun uso dell'intreccio. La scena non si sposta mai,
rimane sempre all'interno della casa e per la maggior
parte nella stanza di Gregor. La storia si svolge
interamente in uno spazio chiuso senza uscire mai
all'esterno.
- Caratterizzazione
dei personaggi: Il protagonista, Gregor, è un
"uomo" di infinità bontà, molto legato alla
sua famiglia. La sua morte è causata probabilmente dal
rifiuto che alla fine incontra nei sentimenti dei
familiari e dal dolore di non poter dimostrare loro di
essere in grado di capire. Dai discorsi dei genitori
emerge inoltre il fatto che Gregor accumulasse tutti i
suoi risparmi per la famiglia e la sua preoccupazione la
mattina della metamorfosi non era riguardo la sua
condizione ma riguardo l'impossibilità di arrivare al
lavoro in orario. Riguardo l'aspetto che aveva da uomo si
sa solo che Gregor era molto esile.
I familiari sono probabilmente anche loro molto
affezionati a Gregor però forse il loro amore non è
così profondo da andare oltre la tragica situazione di
Gregor: sono quindi incapaci di amare se l'oggetto del
loro affetto è, sì un familiare ma anche un orribile e
grosso scarafaggio. Solo la sorella inizialmente si cura
di più di Gregor ma dopo pochi giorni inizia a perdere
drasticamente interesse nei suoi confronti.
- Stile: Nell'opera
prevalgono le sequenza narrative, il narratore utilizza
la focalizzazione esterna ed è onnisciente. Non viene
utilizzato alcun flashback.
- Commento e
giudizio sull'opera: Il libro mi è piaciuto
moltissimo nonostante fosse, soprattutto nel finale,
molto triste. Il raconto era comunque tutto una metafora
che rappresenta un uomo triste, oppresso e sottomesso da
tutti come uno scarafaggio che alla fine muore perché,
ormai diventato inutile, viene quindi abbandonato da
tutti.