IL RE SOLE
IL RE SOLE
Luigi
XIII avrebbe provato grande gioia a
poter colpire e magari seppellire in convento sua moglie.
In
22 anni di matrimonio – quando la sposò aveva 14 anni – la sorella di
Filippo IV, re di Spagna, non era riuscita a dargli un erede. E i due non si
amavano per niente.
Anna
sa leggere nel cuore dell’odiato consorte e vede crescere lo spettro del
ripudio e l’incubo del monastero. Anna sogna di rimanere vedova per poter
assumere il titolo di reggente al fianco del fratello di Luigi, il principe
Gastone D’Orleans.
Da
lungo tempo i coniugi non dormivano insieme, e anzi, non dormivano più neanche
sotto lo stesso tetto.
Luigi
era in visita ad una amante (
rinchiusa però in un monastero) quando scoppiò un temporale . Essendo questo
luogo vicino alla residenza della moglie, Luigi XIII quella notte dormì da lei.
In
quella notte diedero vita al figlio che sarà il sole.
Il
parto si presenterà difficile e la vita della regina sarà messa in pericolo.
Dopo
circa 4 anni morirono sia Luigi
XIII che Richelieu, e si scatenò la guerra civile più grande di tutte: la
Fronda.
Il Padre : LUIGI XII . IL RE INCOMPRESO
Luigi
XIII ebbe il senso dello stato e del dovere, ma non la personalità adatta a un
sovrano, e un carattere tormentato, le cui spigolosità sconfinavano nella
gelosia e nell’invidia, nel dubbio e nel sospetto.
Era
sicuramente infelice : sognatore, taciturno, malinconico, sognava donne senza
possederle, anzi, aveva una inclinazione sofferta per gli uomini.
Era
un complessato: aveva tanta paura del buio da non riuscire a dormire senza avere
accanto dei servitori e dei musici che aiutassero
il suo sonno con il violino o il liuto.
Luigi
aveva un esasperato bisogno d’amore. La madre aveva sempre preferito il
fratello, la moglie lo disprezzava e cospirava con i suoi nemici, il fratello
sognava la sua morte per avere la corona .
Fu
un uomo dotato di profonda pietà, molto pio ma non intollerante anche nell’
epoca delle guerre di religione.
Era
imprevedibile. Anche se era mingherlino, aveva assoluto disprezzo del pericolo
fisico. Moralmente era incerto, timoroso, ossessionato fino all’inverosimile
da scrupoli ed esitazioni.
Odiava
fare del male alla gente ma, soffrendo, mandava al patibolo coloro che lo
avevano tradito.
La
Madre : ANNA ; LA GOLOSA DELLA VITA
Alla
morte di Luigi XIII Anna teme di non ottenere la reggenza. L’avrà
invece, ma è previsto che sia strettamente controllata da un consiglio di
reggenza designato dal re nel suo testamento. Fortunatamente quattro giorni dopo
il parlamento di Parigi la libera da quel peso con l’ordinanza che annulla la
volontà del defunto sovrano.
Si
svegliava tardi, terribilmente tardi, per una epoca di gente mattiniera : tra le
10 e le 11 salvo che nei giorni di festa, quando doveva assistere alla messa.
Una delle sue dame annunciava alla corte il risveglio della sovrana e faceva
entrare nella sua camera da letto i gentiluomini che la bersagliavano di arditi
complimenti . Ancora a letto al regina ascoltava alcuni rapporti, quindi si
alzava, recitava la seconda preghiera del mattino e faceva colazione con un
appetito formidabile.
Poi
i figli le auguravano la buona giornata. Il re la baciava e le porgeva la
camicia. Anna in accappatoio andava a sentire la messa
e solo al ritorno faceva la sua toilette nella grande vasca di marmo che
le cortigiane riempivano di acqua fino all’orlo.
Luigi
XIV, quando raggiunse l’età della ragione, rimase tanto impressionato dal “
circolo” della madre da desiderare che anche la moglie ne creasse uno a sua
immagine e somiglianza,. Ma Maria Teresa, spagnola anche lei, al confronto di
Anna, era una donna di modeste qualità intellettuali e di scarsa avvenenza, e
non poteva in alcun modo reggere il confronto con la grande suocera. Anna amava
il teatro .
RICHELIEU
Ha
una personalità “epilettica” di cui è tipica l’insistenza, il bisogno di
essere considerati e di riuscire ad imporsi come si possedesse una forza
magnetica che imbriglia chiunque viene avvicinato, fino ad impedirgli di
staccarsi dall’epilettico.
E’
noto che Richelieu era debolissimo di salute. Questo lo indusse a concentrarsi
negli studi. Soffriva molto fisicamente, ma proprio l’estrema fragilità lo
induceva a migliorarsi, adottando
un forte autocontrollo e una straordinaria disciplina. Abituandosi a disprezzare
il proprio dolore era spietatamente indifferente a quello degli altri .Così
adottò quella durezza che secondo molti è il tratto principale del suo
comportamento.
UN
BAMBINO ASSAI PRECOCE
Anna
D’Austria, essendo riuscita a diventare madre con tanta fatica, vedeva nel
figlio la garanzia più sicura del proprio futuro. Trascurata ed odiata per
decenni dal marito, Anna ritrovava ora nel piccolo Luigi un’assicurazione
sulla vita: la certezza che non sarebbe stata esiliata o sepolta in un monastero
dal re o dal cardinale o dai governanti che si sarebbero insediati dopo la morte
dei 2 personaggi .Perciò per l’oscura paura di perderlo, non lasciava il figlio solo
neppure un istante. Quando il tempo era bello lo portava a giro in carrozzina
nei splendidi giardini di Louvre. Anna rimase inaspettatamente di nuovo in
cinta. Si rifaceva del lungo digiuno sessuale. Se la nascita di Luigi era
apparsa un miracolo, questa non stupì più di tanto.
Luigi
XIV era un principe serio, grave, persino austero . Gli mancava il dono del
sorriso. Soffriva perché suo padre e sua madre si detestavano. Erano separati
in casa, diremmo oggi, o meglio in reggia. Per un ragazzo sensibile era dura
sentire serpeggiare odio tra le pareti domestiche.
LA
FRONDA DEL PARLAMENTO
Nella
“Dichiarazione” stesa prima di morire, Luigi XIII stabilì che alla regina
fosse affidata la reggenza e a Gastone d’Orleans la luogotenenza generale del
regno, ma per privarli di ogni potere istituì congiuntamente il Consiglio di
reggenza, unico organo abilitato a prendere decisioni.
A
soli quattro giorni dalla morte del re, il Parlamento ne annullò il testamento
e conferì intero potere alla vedova, reggente per conto del picco lo Luigi XIV.
Il
Parlamento dichiara che l’autorità regale deve essere “una e
indivisibile” : di conseguenza abolisce il consiglio di reggenza.
Ma
quasi subito capisce di aver sbagliato a riporre fiducia nella regina . Le
chiede di essere incaricato della riforma dello stato e Anna neppure risponde.
La reggente delude non solo il parlamento, ma anche i principi. Sono
comportamenti pericolosi che generano subito
due rivolte : la prima del Parlamento, la seconda dei principi. Sono le due
Fronde.
Alla
morte di Richelieu molti gridarono che bisognava cambiare tutto e tornare allo
stile di antico governo di prima
del cardinale.
Non
era molto chiaro di cosa si trattasse, ma la formula era suggestiva e innescò
quella ribellione che fu chiamata Fronda.
Il
Parlamento confidava nella regina per acquisire influenza. Anche i principi
volevano essere arbitri dello stato . Per liberarsene Anna e Mazzarino cercarono
di mandarli in guerra.
Molti
vi morirono . Ma quelli che tornavano si erano conquistati la fama di eroi e si
gettavano a corpo morto nelle cospirazioni, decisi a sfruttare il proprio
momento magico. I più.pigri ricattavano la sovrana, ottenendo che li lasciasse
vivere bene.
LA
FRONDA DEI PRINCIPI
Nacque
soprattutto da ragioni economiche . I grandi signori traevano la massima parte
dei loro redditi dai “governi” che esercitavano, risultato del decentramento
in loro favore dell’autorità regia.
Quando
il re, tredicenne, entrò nella maggiore età, i nobili, preoccupati, pensarono
di accellerare i tempi della ribellione.
Sull’educazione
di Luigi influirono moltissimo le sensazioni dei primi anni : scacciato da
Parigi dalla Fronda e sottoposto a gravi umiliazioni, si convinse che lo stato
non si regge senza una forte autorità centrale.
Tenne
i grandi del regno “ bassi come l’erba” . Quando potè infatti li spezzò
come fuscelli.
Luigi
aderì completamente all’idea di Mazzarino secondo la quale ogni progetto
doveva essere sempre di portata grandiosa.
Questa ricerca è stata inviate da Eugenia (laia) - GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!