La storia di Ravenna

Le origini di Ravenna si perdono nella leggenda. Antichissimamente, il Delta del Po era assai più vasto dell'attuale: si allargava in uno sconfinato intrico di acquitrini, che occupavano gran parte del territorio orientale dell'Emilia. Fu appunto su una di queste isolette lagunari che sorse, nella preistoria, il villaggio su palafitte, da cui ebbe origine Ravenna. Probabilmente fu abitata dagli Umbri successivamente dagli Etruschi. Notizie certe si hanno quando nel II° secolo A.C. buona parte della Valle Padana venne colonizzata da Roma e, di conseguenza, anche Ravenna divenne città romana. In quel tempo la sua posizione lagunare formata da varie isolette di dossi sabbiosi, garantiva una sicurezza per la popolazione e nello stesso tempo gli abitanti erano collegati con tutta la zona della terraferma. Dotata da Augusto del porto militare di Classe,destinato ad essere la principale base della flotta del Mediterraneo orientale, e, dopo il prosciugamento delle paludi, circondata da potenti mura, di cui restano ancora oggi alcuni tratti, Ravenna diventò inespugnabile ed acquistò un'importanza notevole per la difesa dell'Impero.

Il periodo più importante della storia di Ravenna inizia nel 402, quando divenne la capitale dell'Impero Romano d' Occidente. Fu proprio allora che sorsero i magnifici monumenti, per i quali Ravenna è ancor oggi celebre nel mondo; e fu allora che, divenuta erede di Roma, la città ebbe quell'importanza storica che doveva durare per molti secoli. Nel 476 l' Impero cadde e il re barbaro Odoacre assume il titolo di re d' Italia e sceglie ancora Ravenna come sede.

Nel 493 Ravenna è occupata da Teodorico.In questo periodo la città raggiunge il suo massimo splendore.

Nel 540 entrò a Ravenna l'esercito bizantino comandato da Belisario e finisce così anche il regno dei Goti. Sotto l'influsso del nuovo Imperatore Giustiniano, che cullava il grande sogno di unire nuovamente l'oriente con l'occidente sia politicamente che culturalmente, la città conobbe un nuovo periodo di grande splendore. In quell'epoca essa superò la stessa Roma in magnificenza ed in bellezza.

Ma il grande sogno di Giustiniano fallì e Ravenna si avviò verso un lento ineluttabile declino. Seguirono poi secoli di alterne vicende, tra le lotte dell' età feudale, il dominio degli arcivescovi, l' elevamento a libero comune, il potere delle varie signorie.

Nel 1431 la città passò sotto l' influsso dei veneziani fino a quando nel 1500, tutta la Romagna divenne parte integrante dello Stato Pontificio il quale la privò della propria identità culturale. La costruzione del canale Corsini ricollegò la città all'Adriatico su cui venne aperto il porto che prese il nome dal pontefice allora regnante, Clemente XII Corsini.

Nel 1849 protesse la fuga di Garibaldi inseguito dagli Austriaci. Il 13 giugno del 1859 insorse contro il dominio della Chiesa e nel marzo dell'anno successivo, finalmente si unì alla Patria.

Dopo l'unità di Italia le cose non sembrano cambiare molto fino alla ricostruzione del dopoguerra. Nel XX sec. la città si ampliò in ogni direzione, con nuovi quartieri residenziali e commerciali, tanto da essere il secondo comune d'Italia per espansione, dopo Roma.

Le alluvioni ed il bradisismo hanno reso particolarmente difficile l'esplorazione archeologica della zona. Restano solo avanzi del periodo imperiale, identificati mediante scavi che hanno raggiunto i 67 metri sotto il livello attuale.

Sono stati riconosciuti avanzi delle mura meridionali, con la Porta Aurea, innalzata da Claudio nel 43 d.C., resti di pavimentazione stradale e tracce di abitazioni.

E' attestata l'esistenza di un teatro e di un acquedotto costruito da Traiano.

Assai più cospicui sono i reperti della Ravenna bizantina.

Agli inizi del V sec. appartiene la Basilica Ursiana: divenuta duomo e interamente ricostruita nel 1743, conserva i sarcofagi di San Rinaldo e San Barbaziano, la croce del vescovo Agnello e il campanile cilindrico del IX sec.

Nella regione della Domus Augusta si trovano Santa Croce e il cosiddetto mausoleo di Galla Placidia.

Sotto il dominio di Teodorico, VI sec., gli ariani contrapposero al nucleo degli edifici cattolici, le loro costruzioni: la cattedrale di San Teodoro, ora chiesa dello Spirito Santo, e il battistero ottagonale.

Opera di Teodorico è la basilica di Sant'Apollinare.

Sotto il regno di Amasalunta si iniziò la costruzione di San Vitale, consacrata nel 547 e portata a compimento dopo la guerra gotica.

Nei mosaici di San Vitale i caratteri della cultura figurativa bizantina sono ormai definiti e fissati. Nel IXX sec. vennero costruiti i campanili cilindrici,mentre è del XIII sec. la chiesa di Santa Chiara, affrescata da artisti riminesi.

Degni di nota sono ancora: il Palazzo Comunale e il Palazzetto Veneto, del XV sec., Sant'Agata Maggiore e Santa Maria in Porto, del XVII, i palazzi Rasponi e Spreti, XVIII.

A quest'ultimo periodo appartiene la costruzione del sepolcro di Dante, opera di Camillo Morigia

Nei pressi dell'antico porto si trovava la chiesa di Santa Maria in Porto Fuori, eretta nell'XI sec., ampliata nel XIII e ricca di affreschi trecenteschi, fu completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita.

La provincia di Ravenna si estende tutta in Romagna, tra le valli di Comacchio a nord, la provincia di ForI a sud, l'Appennino Tosco-Emiliano a sudovest, la provincia di Bologna a ovest e, naturalmente, il mare Adriatico ad est.

Si estende per oltre 2/3 in pianura e per il resto sulle ultime propaggini collinari dell'Appennino.

Il territorio è percorso da canali irrigatori e dai bassi corsi del Reno, del Santerno, del Savio,del Ronco e del Montone.

 I centri principali sono: Faenza,Lugo, Cervia. Bagnacavallo ed Alfonsine.



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