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RICEVITORE REFLEX PER O.M.
© by Vittorio Crapella - i2viu

Pensavo che simili circuiti appartenessero alla preistoria e non meritassero nessuna attenzione, invece ho visto che per chi comincia ha ancora un certo fascino poter costruire con le proprie mani un ricevitore anche se limitato nelle prestazioni di ricezione.

Descrizione del funzionamento

Progetto del 1977 rivisto in chiave moderna.

Il circuito d'antenna formato da C1 ed L1 si comporta come un circuito risonante parallelo e come tale presenterà ai suoi capi, la massima tensione per segnali aventi frequenza pari a quella di risonanza Fo centrata con la regolazione di C1.

Tale circuito risonante indurrà su L2 una tensione massima per la frequenza selezionata. Questa tensione giunge alla base di Q1 che funge da amplificatore di segnale. Sul suo collettore avremo un segnale a R.F. (radio frequenza) che troverà la via bloccata dalla JAF L3 e la via aperta attraverso la capacità C5 che assieme a D1-D2 e R9 C8 formano la parte rivelatrice (separazione della bassa frequenza dalla radio frequenza). Il segnale di B.F. attraverso C2 ritorna (reflex) verso il circuito di base di Q1 per essere amplificato. Questa volta il segnale di B.F. sul collettore di Q1 trova la via aperta verso la JAF e pertanto tramite C4 prosegue verso l'amplificatore finale.

Note pratiche

La JAF - L3 da 20mH può andare bene anche con valori tra 10 e 40 mH.
La ferrite é di tipo cilindrico con diametro di 8mm e lunga circa 12/14 cm.
Il filo usato per L1 e L2 é di tipo unipolare entro contenuto nei cavetti telefonici.
C1 può andare bene anche tipo ad aria delle vecchie radio (200/500pF).
L'antenna dovrebbe essere un filo il più lungo possibile, minimo almeno qualche metro.

Con questo ricevitore, nelle peggiori condizioni di propagazione di giorno, si può ricevere solo il 2º programma della RAI. Durante la notte si ricevono anche stazioni estere.

Trasmissione-Ricezione in A.M.

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