Circolo
di Cagliari Via Pitzolo 28 |
All’on.le Prof. Arturo Parisi – Presidente de "I
Democratici" – ROMAI sottoscritti aderenti al movimento politico "i
Democratici" esprimono con
forza tutto il proprio disagio nel proseguire
l’impegno in una
organizzazione che hanno contribuito a creare e a
far crescere e della quale
apprezzano e condividono il progetto politico, ma
nella quale si verificano
comportamenti sia a livello nazionale che locale,
del tutto divergenti dai
principi ispiratori e dalle regole definite dalle
stesse persone che le
accantonano quando scomode.
Il comportamento ultimamente tenuto nei confronti
del senatore Di Pietro
sembra il naturale epilogo di una serie di errori
che hanno origine con la
scelta di persone inadeguate alle quali si sono
attribuite responsabilità
dirigenziali e seguito con l’emanazione di
sciagurate regole per lo
svolgimento dei congressi, che hanno consentito
irruzioni e razzie degne dei
peggiori partiti della prima Repubblica. Gli
errori sono poi proseguiti con
decisioni di vertice prive di verifica con la base
e con una concezione
della politica tutta romana che non lasciava
nessuno spazio alle iniziative
politiche della periferia, la quale sembra esser
stata considerata quasi
esclusivamente come uno strumento per portare a
Roma finanziamenti e
supporter mansueti ed obbedienti ai voleri dei
capi.
Tutto ciò ha comportato il silenzioso abbandono
del movimento da parte di
tante persone per bene, la progressiva perdita dei
valori che erano all’
origine dell’iniziativa politica e la
trasformazione del progetto politico
in slogan privi di qualunque credibilità.
Con la vicenda Di Pietro conclusasi con un
provvedimento di espulsione
assunto da parte di organi incompetenti,
sostituitisi surrettiziamente alla
Commissione di garanzia, si è poi toccato il
fondo. E’ infatti evidente che
un Movimento formato da diverse componenti non può
espellere uno dei
fondatori che, per di più, rappresenta almeno la
metà della base elettorale,
solo per un dissenso, sia pure espresso in modo
discutibile, basato peraltro
su considerazioni non certo peregrine. Questa è la
strada che porta alla
dissoluzione di un Movimento che ha suscitato
tanto entusiasmo e tante
speranze. Il motto "uniti per unire" non può
essere solo uno slogan del
tutto privo di riscontro nella realtà.
Per i suddetti motivi i sottoscritti rivolgono un
pressante ed accorato
appello alla attuale dirigenza nazionale de "i
Democratici" perché sappia
fare un passo indietro coinvolgendo nella gestione
anche esponenti di
valore, ancora presenti nelle file del movimento,
che non abbiano
responsabilità degli errori compiuti e siano
disponibili ad impegnarsi nel
rendere nuovamente credibile la originaria
proposta politica di Prodi, Di
Pietro, Orlando e Rutelli. E soprattutto perché si
riallacci il dialogo con
Antonio Di Pietro superando i motivi di contrasto,
con l’obiettivo del
rilancio dell’Ulivo per il superiore interesse
della democrazia italiana.
Rivolgono altresì un appello agli organismi
dirigenti locali,
provinciali e regionale, affinché vengano
accelerate le operazioni per il
congresso regionale e venga definita una bozza di
Statuto regionale, da
proporre all’approvazione del congresso, che
accentui il carattere
federativo dell’adesione al movimento nazionale,
con regole democratiche che
diano garanzie circa la non ripetizione degli
errori sin qui compiuti.
Affidano il presente appello al consigliere
regionale Carlo Dore perché lo
presenti e ne caldeggi l’accoglimento agli
organismi dirigenti nazionali e
locali del movimento "i Democratici".
Cagliari, 11 maggio 2000
Testo approvato dall’assemblea del Circolo di
Cagliari, via Pitzolo, 28 - in
data 11 maggio 2000 con 28 voti favorevoli e 4
astenuti.
Il segretario dell’Assemblea
(Sergio Ravaioli)
16 Maggio 2000
Da: ing. Sergio M. Ravaioli
Oggetto: I: ti prego di pubblicare
Data: Sunday, May 14, 2000 at 11:22:01
PM Testo: Come da richiesta dell'estensore, inoltro il messaggio che segue, al
quale rispomdo con altro, separato messaggio Cordialità Sergio Ravaioli
****************************************************************************
-----Messaggio originale-----
Da: Ada Chiara Marco Espa [mailto:assbamb@tin.it]
Inviato: sabato 13 maggio 2000 20.59 A: ravas@poboxes.com
Cc: i DEMOCRATICI
Oggetto: I: ti prego di pubblicare caro Sergio e amici tutti del circolo, grazie
per avermi trasmesso il documento. non voglio essere "pinnicoso", come
diciamo a Cagliari, ma ti dico sinceramente: peccato! avete /abbiamo perso una
prima occasione per poter riflettere insieme sul nostro futuro tutti uniti, di
persone che condividono un comune senso di vedere la politica nuova legata a
fatti di legalità e giustizia, uniti per unire, in un percorso che veda noi
come protagonisti e non le decisioni che piovono dall'alto senza consultare il
movimento locale. il vostro documento è praticamente tutto condivisibile , in
particolare per me nell'accorato appello all'unità, una bellissima base per
unire noi democratici sardi ad un percorso comune ed autonomo ma.......
"......ma nella quale si verificano comportamenti sia a livello nazionale
che locale...." .......questa parolina, LOCALE... esprime proprio,
lasciatemelo dire, la voglia di sistemare i conti localmente, approfittare della
crisi, altro che uniti per unire...... e quali sarebbero i comportamenti LOCALI
del tutto divergenti dai principi ispiratori? quali sono i fatti?chi è
responsabile LOCALMENTE di queste gravi colpe paragonabili all'espulsione di
Antonio di Pietro? Antonio Biancu? l'esecutivo regionale? Giuseppe Macciotta?
l'esecutivo provinciale? abbiamo la colpa di aver tenuto in vita il movimento in
un momento di totale frattura tra Sassari e Cagliari? o parlate del gruppo
consiliare, di Carlo, di Loddo, di Dettori, di Deiana? non ci vedo proprio
paragoni..... (a meno che non vogliamo dire: tutti i dirigenti nazionali
regionali provinciali sono uguali, sono della stessa razza, siamo noi gli unici
bravi....beh, allora...:-)))) oppure non vi riferiate a quella persona che ha
detto in un coordinamento regionale (mi hanno raccontato): chi se ne vuole
andare via che se ne vada! queste persone sono moralmente già fuori del
movimento, perchè vanno contro la nostra carta costitutiva, e non credo che era
questo il bersaglio..... ma...ti sembra il momento di lanciare frecciatine? è
il momento di unire tutte le persone (compresi dirigenti provvisori regionali e
provinciali) che non sopportano i metodi dell'escludere chi è diverso da noi
(molti amici sono arrivati dopo la costituzione dei democratici, tutte teste
pensanti e non sono ne dipietristi ne parisiani, ma rifiutano a priori le risse
e i comportamenti violenti) che comunque non vogliono mollare, unire chi pensa
che la politica non si fa con molti soldi (purtoppo qualcuno di noi lo dice, fra
poco qualcuno ritornerà a dire che le tangenti sono indispensabili...)ma con la
forza dei programmi condivisi dalla gente, a lanciare l'appello accorato e del
cuore all'unità, a fare i passi indietro che servono a riallacciare il dialogo,
a rinnovare la classe dirigente di tutto il centrosinistra locale e nazionale, a
radicarci di nuovo nella società civile e non nelle segreterie dei partiti. io
queste cose nel vostro documento le vedo! ma quella parolina......LOCALE....non
fa parte dello spirito di questo documento, sa di voglia di bisticciare! spero
di essermi sbagliato e di aver capito male. questa è una prima impressione
gettata li a caldo, poi se volete ci discutiamo su.
un caro saluto Marco Espa aderente al primo circolo dei Democratici di Capoterra
e anche membro dell'esecutivo provinciale di Cagliari
Martedì, 16 Maggio 2000
Da: ing. Sergio M. Ravaioli
Oggetto: I: Locale versus Globale - Asinello o morte?!!
Data: Tuesday, May 16, 2000 at 12:14:27 AM
Testo: -----Messaggio originale-----
Da: assbamb@tin.it [mailto:assbamb@tin.it]
Inviato: lunedì 15 maggio 2000 11.30
A: ravas@poboxes.com Oggetto: Re: Locale versus Globale - Asinello o
morte?!!
Carissimo, è chiaro che sembrano lettere private ma non lo sono. Innanzitutto
una prima correzione, e ti prego, credimi, non è una tattica pci-pds...... c'è
un equivoco....non mi passava minimamente per la testa di farvi una critica sul
fatto che noi non c'eravamo.....mi sono, a quanto pare, spiegato male in
italiano.... assolutamente non volevo dire quello che si è capito, e cioè che
la decisione è stata presa senza di noi (comunque parlo esclusivamente a titolo
personale, il coordinatore del nostro circolo è l'INDOMITO Gregorini)....sono
per l'autonomia dei circoli , ci mancherebbe altro e sono molto contento che nel
silenzio si è iniziato a discutere di cose importanti! quando dicevo che
abbiamo perso un'occasione per discutere insieme tutti uniti, abbi pazienza e
credimi, non pensavo fisicamente insieme ma intellettualmente su una base
unitaria che per me rimane il vostro documento senza la parolina...LOCALE, anche
se ora ho capito meglio il senso del documento del vostro circolo. rileggendo il
mio testo ho capito che era scritto troppo di getto e che quello che si
capisce......chiedo scusa per non essermi spiegato bene...! quindi tralascio
altri commenti sulla prima parte della tua replica (comunque gradita, meglio
parlare che stare zitti..). Sulla seconda: ti potrà sembrare strano, ma è la
prima volta che vengo a sapere certe notizie.....non ho il dono del telefonino
facile...e comunque non sono storicamente così radicato nel movimento da avere
amici dappertutto. ma le notizie che dai sono importanti e sono convinto che
anche altri non le sapevano....per questo, per quanto ti è possibile, bisogna
aumentare la comunicazione pubblica e trasparente tra tutti, e questa lista può
essere un buon canale! sulla dirigenza locale: io conto sulle persone che sono
ben coscienti che siamo di fronte ad un momento grave, di perdita di senso del
movimento. sulla sostanza del tuo appello: unità politica ed etica, non di
bandiera? io sono pronto! davanti alle cose che stanno succedendo (tutte le
forze del centrosinistra che parlano della scomparsa dell'ulivo, espulsioni ecc)
bandiere e gagliardetti e fanfare sono....la nostra morte (o peggio: diventare
un partitino...!) è molto duro far qualcosa anche per i referendum.... voglio
resistere comunque alla tentazione di mollare tutto e tornare a casa. penso che
una strada da percorrere sia quella di riniziare o continuare a fare le
battaglie sulla strada, sulle cose concrete, spenderci per risolvere i problemi
veri delle persone che ci stanno intorno , senza bandierine.... caro Sergio, ti
saluto per adesso. con immutata stima ( e ti devo dire, dopo la tua lettera,
anche con un po' di maggior entusiasmo)