STATUTO REGIONALE DE I DEMOCRATICI
REGIONE SARDEGNA
release 1.2


PRINCIPI E OBIETTIVI

I Democratici sardi si riconoscono e fanno propri i principi e gli obiettivi del Movimento nazionale de "i Democratici" con cui stabiliscono un rapporto di tipo federativo basato sul reciproco riconoscimento, su una precisa distinzione di ruoli e di funzioni, sul principio di sussidiarietà; ed entrano in rapporto con l'organizzazione nazionale, nel rispetto delle norme stabilite dalla "Carta organizzativa" de I Democratici e dagli Statuti regionali, sottolineando le ragioni forti della propria identità e della propria autonomia. In particolare i Democratici intendono favorire e promuovere la partecipazione delle donne all’attività politica e alla loro assunzione di responsabilità sia all’interno del movimento sia nelle istituzioni.

I Democratici sardi si richiamano ai valori fondanti del Movimento nazionale, sia quelli tradizionali democratico-costituzionali, di libertà, uguaglianza, giustizia, sia i valori nuovi del nostro tempo: pari opportunità, sviluppo sostenibile, autogoverno, solidarietà e sussidiarietà, responsabilità e legalità. A questi i Democratici sardi aggiungono quelli che affondano le radici nella storia democratica del popolo sardo, quali l'autonomismo, il federalismo, il sardismo, la cultura nazionalitaria ed identitaria. Al contempo rifiutano il separatismo e l'indipendentismo quali forme estreme e antistoriche di lotta che perpetuerebbero l'isolamento del popolo sardo dai contesti istituzionali democratici, nazionali ed internazionali.

L'insularità, che è la forma interna della nostra autonomia, ha plasmato nei secoli le forme di vita individuale e collettiva, le attività sociali e produttive, contribuendo ad alimentare la cultura della specialità, che tuttavia è stata vista nel passato più come un rifugio e una protezione che come una opportunità per superare lo stato di perifericità e di marginalizzazione. Oggi di fronte ai processi della globalizzazione, nell'era del federalismo europeo e nazionale, la cultura della specialità non è più sostenibile secondo le forme tradizionali. E' il principio dell'insularità che va costituzionalizzato, in modo da trasformare l'isolamento da punto di debolezza in punto di forza per progettare il futuro dell'Isola. Su queste basi i Democratici sardi sono impegnati nella riforma istituzionale dello Stato e della Regione in senso federalista, a costruire una democrazia bipolare, ad elaborare un progetto di sviluppo economico sostenibile che punti alla valorizzazione delle risorse, umane e materiali, locali.

I Democratici sardi guardano con speranza alla nuova Costituente europea e ritengono indispensabili sia il processo di allargamento dell'attuale Unione europea ad altri paesi dell'Est e del Sud dell'Europa, sia il processo di consolidamento delle istituzioni comunitarie verso un'Europa sempre più politica. Al contempo sottolineano l'esigenza di un sostanziale riequilibrio delle politiche europee verso il Mezzogiorno d'Europa a lungo penalizzato dalle scelte strategiche dell'Unione. Sottolineano altresì l'esigenza di una più puntuale ed incisiva politica euromediterranea che crei le condizioni di pace, sicurezza e di uno sviluppo comune dei paesi di quest'area. In questo quadro i Democratici sardi sono impegnati in tutte le sedi a sostenere al massimo iniziative istituzionali quali la Conferenza delle Regioni periferiche e marittime, la Conferenza permanente delle Isole, il Forum civile Euromediterraneo; a favorire una diretta ed adeguata rappresentanza della Sardegna nelle istituzioni europee, legislative o consultive; a promuovere la riforma del Comitato delle Regioni dell'UE in modo da accrescerne il peso politico ed il ruolo istituzionale.

Per il raggiungimento di questi obiettivi i Democratici sardi sono impegnati, oltre che ad un fattivo e costruttivo confronto con la nostra organizzazione nazionale, nella ricerca di tutte le possibili alleanze interne all'Isola, nazionali e transnazionali con movimenti, partiti, istituzioni culturali, governi locali.

I Democratici sardi rinnovano, assumendo la definizione di movimento invece di quella di partito, intendono ricordare la natura transitoria della loro organizzazione; unendo cittadini che provengono da tutte le famiglie del movimento democratico, i Democratici sono il segno che quanti si muovono nella stessa direzione sono destinati ad incontrarsi in nuove forme aggregative più rispondenti alle esigenze di questo momento storico.


RAPPORTI CON L'ORGANIZZAZIONE NAZIONALE

La partecipazione dei rappresentanti sardi agli organismi dirigenti nazionali del Movimento, che deve avvenire su base paritaria ed autenticamente federalista, non è di tipo personale ma "istituzionale" e può essere motivatamente ritirata, anche temporalmente, laddove si registrino gravi violazioni del principio di sussidiarietà.

Comunque i Democratici sardi partecipano alla vita degli organismi dirigenti nazionali con forme e modalità che, fatte salve le norme sulla composizione degli organi stabilite dalla "Carta organizzativa nazionale", essi decideranno di proporre.


LA CASA DEI DEMOCRATICI SARDI

La casa dei Democratici sardi è costituita:

– dagli aderenti;

– dai sostenitori;

– da gruppi, comitati, associazioni, movimenti, liste civiche che, pur volendo mantenere il proprio statuto e la propria autonomia organizzativa, intendono perseguire finalità di comune interesse, sulla base di accordi od intese con gli organi direttivi territorialmente competenti de i Democratici.

Sono possibili diverse modalità di incontro tra soggetti collettivi ed il Movimento:

a). La fusione: è il caso in cui il movimento, partito o associazione si scioglie e i suoi aderenti entrano a far parte a tutti gli effetti dei Democratici, previa sottoscrizione del modulo di adesione da parte di ciascun aderente;

b) L'aggregazione: è il caso in cui il soggetto collettivo che si aggrega resta in vita nel suo livello territoriale ma i suoi aderenti entrano a far parte dei Dernocratici a livello più ampio. Un esempio è dato dalle liste civiche comunali o da comitati, associazioni o gruppi portatori di interessi diffusi che pur continuando ad esistere localmente ad un livello provinciale o regionale, entrano a far parte del Movimento e i suoi componenti partecipano alle assemblee (in qualità di aderenti se sottoscrivono individualmente il modello di adesione e di sostenitori in caso contrario);

c) La federazione: avviene normalmente con altri soggetti politici sulla base dell'individuazione di obiettivi comuni e di un percorso politico unitario per raggiungerli (potrebbe avere carattere temporaneo ponendo una scadenza per verificare la possibilità di procedere a forme di coesione più strette). I due Movimenti restano separati ma collaborano nell'azione politica e si impegnano a presentare liste e programmi unitari in occasione di eventuali elezioni al corrispondente livello territoriale. In tali casi è possibile che uno o più rappresentanti del soggetto politico che si federa entrino a far parte del corrispondente coordinamento territoriale dei Democratici, sulla base di accordi e intese reciproche sottoscritte e approvate dagli organi di coordinamento territoriali competenti;

Gli associati dei soggetti collettivi che concludono con i Democratici sardi accordi di aggregazione o di federazione possono far parte degli organismi dirigenti del Movimento, nei vari livelli in base alla loro estensione, secondo accordi sottoscritti con l'organo corrispondente del Movimento. In ogni caso partecipano, insieme ai sostenitori, alla formazione dei gruppi dirigenti a tutti i livelli attraverso la forma della cooptazione. La loro complessiva rappresentanza non può superare il 20 percento dei membri eletti negli organismi di coordinamento.


L'ISCRIZIONE, GLI ADERENTI

– Possono iscriversi al Movimento de "I Democratici" in qualità di aderenti tutte le persone che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che si riconoscano nei principi e negli obiettivi fissati nel presente statuto. L'accettazione delle regole e del progetto politico del Movimento deve essere espressa nell'atto di iscrizione.

– L'iscrizione come aderente è individuale e si effettua personalmente, direttamente e formalmente, mediante sottoscrizione dell'apposito modulo, davanti al legittimo rappresentante del Movimento che riceve e controfirma la domanda di adesione.

– Sono legittimati a ricevere e controfirmare le domande di adesione i Coordinatori Provinciali e regionale nonché i componenti degli organi dirigenti e territoriali del Movimento.

– Le domande di adesione, accompagnate dal pagamento della quota di iscrizione, che vale quale contribuzione finanziaria annuale ordinaria al sostentamento del Movimento, sono conservate dai Coordinatori Provinciali ed annotate in apposito registro di cui tutti gli iscritti possono prendere visione. Copia della domanda di adesione e l’importo finanziario vanno inviati al Coordinamento regionale che provvede alle ripartizioni previste dal presente statuto.

– Il Coordinamento Provinciale o quello Regionale possono opporre motivato rifiuto alla domanda di iscrizione. Contro tale decisione è ammesso ricorso alla Commissione Regionale di Garanzia.

– L'adesione ha durata annuale coincidente con l'anno solare. Ogni adesione va puntualmente riportata nell'apposito registro tenuto dal Coordinatore Provinciale unitamente al nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza dell'aderente e importo dal medesimo versato quale quota di iscrizione.

– La quota di iscrizione degli aderenti è fissata nell'importo minimo di L. 50.000 (cinquantamila). Per i giovani, i disoccupati e gli extracomunitari la quota minima di adesione è di L. 20.000 (ventimila). Ogni entrata, fatta salva la quota spettante al Nazionale sulla base degli accordi federativi, è divisa in parti uguali fra il Coordinamento Provinciale e il Coordinamento Regionale. Spetta ai rispettivi livelli (regionale-provinciale-territoriale) di fissare il contributo integrativo annuale cui sono tenuti gli iscritti che ricoprono incarichi pubblici remunerati.


DIRITTI e DOVERI DEGLI ISCRITTI

– Tutti gli aderenti a "I Democratici" hanno uguali diritti e doveri e ad ognuno è garantita la piena partecipazione alla vita del Movimento. In particolare va pienamente assicurato il diritto di eleggere gli organi del Movimento e di essere eletto a farne parte, il diritto di esprimere le proprie opinioni anche dissenzienti rispetto a quelle della maggioranza e il diritto di formulare proposte e programmi al fine di concorrere paritariamente alla elaborazione delle linee politiche e delle soluzioni operative più confacenti al raggiungimento degli obiettivi del Movimento. Ciascun iscritto ha il diritto di accesso agli atti e ai documenti approvati o elaborati dagli organismi del Movimento e ha diritto ad essere informato sulla vita e sulle iniziative del medesimo, nonché sulle scelte intervenute nei suoi organi dirigenti.

– Ciascun iscritto ha il dovere di sostenere e promuovere l'attività politica del Movimento, di concorrere al suo sostegno finanziario secondo le proprie possibilità, di improntare rapporti interni ed esterni alla corretta osservanza delle norme giuridiche e morali, di non fare un uso strumentale e di parte delle adesioni, di impegnarsi nelle consultazioni elettorali e referendarie per il miglior successo delle liste e delle posizioni del Movimento.


INCOMPATIBILITA'

– La qualità di aderente a "I Democratici" è incompatibile con la contemporanea iscrizione ad altro movimento o partito politico. E' assolutamente vietata, pena la decadenza immediata dallo status di iscritto, la candidatura di un aderente nelle liste elettorali di altra formazione politica o di una lista non sostenuta dal Movimento.

– L'iscrizione a "I Democratici" è incompatibile con l'appartenenza ad associazioni segrete od occulte.


PERDITA DELLO STATUS DI ISCRITTO

Lo status di iscritto si perde per dimissioni, incompatibilità, mancato rinnovo dell'iscrizione, decadenza o espulsione per gravi o persistenti violazioni del "codice deontologico", nel quale sono puntualizzati casi e comportamenti che arrecano particolare nocumento alla dignità, all'immagine e alla credibilità politica del Movimento e dei suoi iscritti.

L'espulsione è decisa dal Coordinamento Regionale del movimento, previo conforme parere della Commissione Regionale di garanzia.


I SOSTENITORI

– Oltre agli aderenti, che costituiscono il personale militante del Movimento e partecipano attivamente e pienamente a tutte le fasi e manifestazioni della vita de "I Democratici", possono iscriversi al Movimento come sostenitori quei cittadini che si riconoscono nei principi fondamentali e negli obiettivi de "I Democratici", anche se nel contempo risultano iscritti ad altre forze politiche del centrosinistra o ad associazioni, naturalmente compatibili con gli ideali del centrosinistra.

– Tutti gli iscritti ad organismi collettivi aggregati o federati a "I Democratici" assumono di pieno diritto la qualità di sostenitori, purché i loro nominativi siano ufficialmente comunicati dai rappresentanti delle associazioni di cui fanno parte al Coordinatore Provinciale, che li annoterà nell'apposito registro, ed al Coordinatore Regionale.

– I sostenitori, che concorrono al sostegno finanziario del Movimento con una quota annuale d'importo discrezionale, hanno diritto di partecipare a tutte le manifestazioni della vita de "I Democratici", con l'esclusione dell'elettorato attivo concernente gli organi dirigenti di Coordinamento ed Esecutivi. I sostenitori hanno comunque diritto a partecipare nelle forme stabilite dal regolamento congressuale all'Assemblea Regionale dei Delegati e possono essere cooptati, in una ragione non superiore al 10%, nei Coordinamenti e negli Esecutivi Provinciali e Regionale.


GLI ORGANI TERRITORIALI DI BASE

Gli organi territoriali del Movimento sono: le Associazioni di base, i Coordinamenti zonali intercomunali, le Assemblee e le Unioni cittadine.

– Associazioni di base: sono l'articolazione territoriale del Movimento e rappresentano la forma più diretta di adesione ai Democratici e di partecipazione alla sua attività politica. Nei comuni al di sopra dei 15 mila abitanti esse devono avere un numero di aderenti non inferiore a 15, in quelle al di sotto dei 15 mila non inferiore a 5. Ogni Associazione si dota di un Regolamento ed elegge al proprio interno un portavoce ed un direttivo. Essi svolgono l'attività politica nel territorio di competenza e rappresentano in quell'ambito l'intera organizzazione, pur non avendo la esclusiva rappresentanza del Movimento sul territorio. Non è possibile la contemporanea adesione a più di una associazione di base, mentre è possibile la contemporanea partecipazione ad una Associazione di base e ad un centro d’iniziativa tematica.

– I Coordinamenti zonali intercomunali: possono essere attivati al fine di ottimizzare l'organizzazione in aree omogenee o collegi elettorali; essi coadiuvano le associazioni di base nella predisposizione delle liste per l’elezioni comunali nei comuni compresi nella zona e indicano candidature per le elezioni provinciale o regionali che dovranno essere approvate dagli organismi competenti.

– L'Unione cittadina: rappresenta il livello di aggregazione su base cittadina dei Democratici. Può avere la forma di un'unica assemblea di base cittadina, ovvero dove vi siano le condizioni, può essere l'unione di diverse associazioni di base della stessa città. Essa si dota di un Regolamento ed elegge al proprio interno un portavoce cittadino ed un direttivo. L'Unione cittadina svolge la propria attività politica rappresentando - sebbene in modo non esclusivo - l'intera organizzazione nella città. Essa ha il compito di predisporre ed approvare le liste alle elezioni comunali, d'intesa con il Coordinamento Provinciale.


GLI ORGANI PROVINCIALI

– I Coordinamenti provinciali sono otto (per la loro formazione si deve far riferimento alla normativa regionale): provincia metropolitana di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis-Iglesiente, Oristano, Nuoro, Ogliastra, Sassari e Gallura. In ciascuna provincia il Coordinatore e il Coordinamento provinciale vengono eletti dall'Assemblea degli iscritti secondo le modalità predisposte in un Regolamento congressuale dal Coordinamento regionale e restano in carica due anni. Il Coordinamento provinciale elegge, su proposta del coordinatore, un Esecutivo provinciale.

– Compito del Coordinamento Provinciale, composto da un minimo di 15 membri ad un massimo di 30, è di indicare le linee di indirizzo politico nella Provincia, di approvare le liste alle elezioni provinciali, nonché predisporre le liste alle elezioni regionali su base provinciale e indire, eventualmente, elezioni primarie per candidature alle elezioni nazionale ed europee, di dirigere l'attività organizzativa ed amministrativa del Movimento nella Provincia, di concludere accordi con i soggetti collettivi presenti nella Provincia.

– Compito dell'Esecutivo provinciale, composto da un minimo di 5 membri ad un massimo di 9, è di dare esecutività ai deliberati del Coordinamento provinciale, di gestire i rapporti con le forze politiche, di predisporre un piano di lavoro nella Provincia, di predisporre le liste per le elezioni provinciali.

– Il Coordinatore provinciale rappresenta la sintesi e l'unità del Movimento nella Provincia e ne individua l'attività secondo le direttive e i deliberati degli organi provinciali.


LA STRUTTURA REGIONALE

Gli Organi regionali del Movimento sono: l'Assemblea Regionale dei Delegati, Il Coordinatore Regionale, il Coordinamento Regionale, l'Esecutivo Regionale, il Tesoriere Regionale, la Commissione Regionale di Garanzia.

– L'Assemblea Regionale dei Delegati: è costituita dagli eletti nelle assemblee provinciali in una misura non superiore a 1 delegato per 250 voti riportati dal Movimento nella Provincia alle ultime elezioni politiche (o in subordine alle ultime elezioni europee). Il numero dei delegati è ripartito per il 60% in rappresentanza degli aderenti (di cui non più di due terzi al sesso più rappresentato), per il 40% in rappresentanza degli eletti che risultano aderenti (di cui non più di due terzi al sesso più rappresentato). Perché l’elezione dei delegati nei due casi citati sia valida, il numero di elettori deve essere almeno triplo rispetto agli eletti. L’Assemblea Regionale dei Delegati si riunisce, di norma, in seduta pubblica. Essa deve favorire particolarmente la partecipazione degli aderenti, dei sostenitori e dei soggetti collettivi che entrano in rapporto associativo o federativo col Movimento. Gli Europarlamentari, i Parlamentari nazionali, i Consiglieri regionali, i Presidenti di Provincia, i Sindaci e i Presidenti di Circoscrizione sono componenti con diritto di voto dell'assemblea regionale dei delegati. All'Assemblea Regionale dei Delegati compete la funzione originaria di elaborazione programmatica, di direzione politica del Movimento in piena autonomia e potestà normativa e statutaria, di fissazione degli indirizzi politici generali a livello regionale. Essa elegge il Coordinatore e i componenti del Coordinamento.

– Il Coordinamento Regionale: composto da 30 membri, ha il compito di pronunciarsi sull'attività politica, organizzativa ed amministrativa del Movimento. Tale organo approva le liste dei candidati alle elezioni regionali e, relativamente alla Regione sarda, alle elezioni politiche ed europee, d'intesa con gli Organi nazionali; coadiuva i Coordinamenti provinciali nella predisposizione delle liste di loro competenza. Dirige l'iniziativa politica complessiva del Movimento nella Regione. Decide sulle alleanze, sulla denominazione e sul simbolo che contrassegna le liste regionali. Stabilisce i termini degli accordi con i soggetti collettivi di livello regionale e le modalità della presenza di questi ultimi negli organismi regionali del Movimento. Riferisce periodicamente, e comunque almeno una volta all'anno, sulle attività svolte all'Assemblea Regionale dei Delegati. Fornisce tutte le informazioni necessarie al più ampio dibattito politico. Garantisce l'esercizio dei diritti degli aderenti, degli eletti, dei sostenitori e dei soggetti collettivi. Nomina, su proposta del Coordinatore, l'Esecutivo Regionale. Elegge il Tesoriere e i componenti della Commissione di garanzia e provvede a inviare copia dell’elenco degli aderenti all’organo nazionale competente. Istituisce le Consulte regionali e coadiuva il lavoro dei centri d’iniziativa tematica regionali. Nomina una delegazione che accompagna, in qualità di uditori, la rappresentanza sarda negli Organi nazionali.

– L'Esecutivo Regionale: composto da 5 a 9 membri, è l'organo di conduzione politica a livello regionale del Movimento. Esso segue le determinazioni attuative dell'Organo di Coordinamento Regionale. Coordina le iniziative politiche nella Regione. Sovrintende all'attività complessiva del Movimento nella Regione ed alla sua organizzazione. Predispone e coordina la formazione delle liste dei candidati alle elezioni regionali, politiche ed europee. Provvede a ripartire al proprio interno i compiti su base funzionale e territoriale.

– Il Coordinatore Regionale: rappresenta la sintesi e l'unità del Movimento a livello regionale e ne individua l'attività secondo le direttive e i deliberati dell'Assemblea Regionale dei delegati, dell'Organo di Coordinamento e dell'Esecutivo Regionale. Il Coordinatore regionale convoca almeno quattro volte all’anno la conferenza dei Coordinatori provinciali con compiti di natura organizzativa.

– Il Tesoriere: ha la responsabilità delle attività amministrative, patrimoniali e finanziarie del Movimento. Partecipa a pieno titolo alle riunioni dell'Esecutivo Regionale; è eletto dal Coordinamento regionale e ha la rappresentanza legale e giudiziale, sia attiva che passiva. Può compiere, sulla base delle decisioni adottate dal Coordinamento regionale e dall'Esecutivo, tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, compresa l'acquisizione o la cessione di beni a titolo gratuito o oneroso. Può nominare propri delegati. Predispone lo schema del bilancio consuntivo e concorre alla elaborazione di quello preventivo. I mezzi finanziari dei Movimento sono assicurati dalle quote degli aderenti all'iniziativa politica (secondo una equa ripartizione con le strutture territoriali), dai contributi e finanziamenti, da beni acquistati con tali risorse in conformità alle vigenti leggi, da sottoscrizioni o oblazioni volontarie, dagli introiti di feste o altre iniziative. Al Tesoriere è affiancato un Collegio di 3 Revisori dei conti (nominati dall'Esecutivo Regionale) i quali esprimono il proprio parere sui bilanci e sui conti consuntivi, controllano la regolarita' dell'amministrazione e della gestione del patrimonio, formulando eventuali rilievi agli organi competenti.

– La Commissione Regionale di Garanzia: è l'organo di controllo e garanzia del Movimento. Ha competenza sulle questioni che riguardano l'osservanza dello statuto e dei regolamenti, sulle controversie relative alle adesioni ed in genere su qualsiasi controversia inerente l’organizzazione e l'attivita' del Movimento, sui casi di infrazione ai propri doveri da parte degli organi del Movimento e degli aderenti, sulla rispondenza ai requisiti previsti dal codice deontologico, su ogni controversia interna in materia elettorale o assembleare. Esprime il proprio parere di conformità ai principi generali ed allo statuto regionale, con riferimento agli statuti, alle intese e agli accordi con gruppi o associazioni esterne, stabiliti territorialmente. Predispone il codice deontologico che l'Esecutivo regionale sottopone all’approvazione del Coordinamento regionale. La Commissione Regionale di Garanzia è nominata dal coordinamento regionale ed è formata da tre componenti effettivi e due supplenti. Elegge al proprio interno il Presidente. I membri supplenti partecipano alle riunioni della Commissione ed hanno sempre diritto di parola e anche diritto al voto in caso di assenza di taluno dei membri effettivi. Adotta un proprio "Regolamento" e lo sottopone all'approvazione Coordinamento regionale. Nel regolamento sono stabilite le modalita' di esercizio della propria attività di controllo e verifica, i procedimenti disciplinari e cautelari, le sanzioni e le garanzie dell'esercizio del diritto di difesa e di contraddittorio.


LE CONSULTE REGIONALI e I CENTRI D’INIZIATIVA TEMATICA

Altri organi in cui può articolarsi l'organizzazione regionale de "I Democratici" sono le Consulte regionali e i Centri d’iniziativa tematica.

– Le Consulte Regionali: hanno la duplice funzione di essere organi di raccordo fra le diverse esperienze che operano nel territorio e di impulso politico per l'attività del Movimento. Esse non sono luoghi deliberativi, ma di supporto alla definizione delle linee che gli organi regionali dovranno adottare. Le Consulte sono organismi autonomi, dotati di un proprio regolamento e con capacità di autoconvocazione, aperti alla partecipazione anche di non iscritti e soprattutto proiettati verso l'attività pubblica di informazione e di formazione. I responsabili delle Consulte fanno parte dei coordinamenti a tutti i livelli

– I Centri d’iniziativa tematica: rappresentano un momento di aggregazione specifico con lo scopo di contribuire, su aspetti settoriali, alla costruzione della linea politica del Movimento. Essi possono essere locali o possono dar vita a forme di coordinamento regionale; hanno una vita autonoma, potendo tra l'altro avvalersi della partecipazione di non iscritti, ma non indipendente rispetto al Movimento. E' compito di ogni centro d’iniziativa tematica:

a) darsi un proprio regolamento, mantenere un elenco degli associati aggiornato annualmente, nominare un portavoce;

b) partecipare alla definizione del programma de "I Democratici" relativamente all'ambito di proprio interesse;

c) promuovere iniziative su temi di propria competenza e garantire un'ampia informazione sull'attività;

d) mantenere un costante rapporto con gli eletti e assicurare un supporto alle specifiche attività istituzionali.


NORME GENERALI SUGLI ORGANI DEL MOVIMENTO

– Gli organi del movimento durano in carica sino al successivo congresso che li rinnova. I congressi, a tutti i livelli, vengono celebrati, di norma, ogni due anni.

– Vi è incompatibilità fra incarichi istituzionali e carica di coordinatore del movimento nel territorio corrispondente (es. Consigliere Comunale e Coordinatore cittadino o zonale; Consigliere Regionale e Coordinatore Regionale); vi è altresì incompatibilità tra gli incarichi istituzionali in organi esecutivi e in quelli corrispondenti del movimento ( es. assessore provinciale ed esecutivo provinciale).

I Capigruppo consiliari dei Democratici partecipano di diritto alle riunioni dei corrispondenti organi esecutivi.


NORME GENERALI SULLA COOPTAZIONE

Possono essere cooptati nei Coordinamenti Provinciali o Regionale fino a un decimo dei membri effettivi.

La decisione di cooptare persone, aderenti o sostenitori, all'interno dei Coordinamenti Provinciali o Regionale, è presa, su proposta del Coordinatore o di almeno un terzo dei membri, dall'organismo competente con maggioranza qualificata. L'elezione avviene per votazione individuale su ogni singolo nominativo e a votazione palese.

La cooptazione può essere effettuata se sussiste almeno uno dei seguenti criteri:

a) l'assenza, negli organi dirigenti del Movimento, di un territorio o di un'area tematica;

b) il riconoscimento di un particolare prestigio derivante da attività professionale, impegno civile, culturale o politico, coerente con i principi del Movimento, verso persone la cui presenza negli organi dirigenti non può che dar lustro all'immagine del Movimento stesso.

 

Hanno collaborato alla stesura della bozza di statuto:
Aldo Deiana, Tore Cosseddu, Antonio Mameli, Antonello Figus, Michele Pala, Angelo Berria, Nora Uda, Giovanna Colombo, Nicola Simeone, Giuseppe Lecis, Valentino Pusceddu, Gianni Marilotti, Antonio Biancu

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