Le nuove politiche sociali nell’Italia del federalismo solidale: famiglie, associazioni e imprese sociali protagoniste?

Dalla legge sulla riforma dell’assistenza alla Finanziaria 2001



Introduce l’on. Tonino Loddo, deputato de “i Democratici”

  Stefano Zamagni    Ordinario di Economia Politica Università di Bologna Il 2001 anno di svolta per l’economia non profit

 

Moderatore: Marco Espa  Presidente ABC Sardegna Associazione Bambini Cerebrolesi

Come valorizzare e sostenere le responsabilità familiari, anche nelle situazioni più estreme

 
I

Interventi brevi di:

 

Carlo Tedde   Presidente Federsolidarietà Sardegna (Confcooperative)

L’alleanza tra famiglia e impresa come risorsa per il miglioramento della qualità dei servizi

  Rita Corda   SUNAS Sardegna Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali

Gli operatori professionali primi attori delle reti sociali sul territorio

  Gisella Trincas Presidente ASARP Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma                                  Psichiatrica

Mai più assistenzialismo ma qualità della vita migliore per tutti

  Giusy Mameli   Vice sindaco di Lanusei

Gli enti locali promotori e garanti del ben-essere sociale della comunità

  Domande e dibattito

chiusura dell’on. Carlo Dore, consigliere regionale de“i Democratici”


 


I Democratici della Sardegna, promuovendo quest’incontro con il prof. Stefano Zamagni, ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e massimo esperto del  non profit in Italia (ricordiamo ad esempio la legge sulle ONLUS, organizzazioni non lucrative di utilità sociale meglio conosciuta come “Legge Zamagni”) hanno voluto mettere a disposizione un’occasione d’incontro, di ascolto e di studio su questo importantissimo tema tra gli attori del settore (associazioni di volontariato, imprese sociali, donne e uomini della società civile).

 

Ci chiediamo spesso come migliorare la qualità della vita delle nostre comunità. Le esperienze positive e più significative delle famiglie in situazioni più estreme (persone in situazione di handicap grave, anziani in difficoltà, o con alterazioni cerebrali ecc. ecc.) sembrano rappresentare un modello per  nuove politiche sociali a beneficio ed accessibili a tutti.

Nella piena applicazione del principio di sussidiarietà, al non profit  sono stati assegnati importanti compiti anche nella programmazione dei servizi e alla valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari e delle piccole comunità. Anche in Sardegna è necessaria una radicale trasformazione delle tradizionali dinamiche assistenziali, che vedano la persona in qualunque stato essa si trovi, non come un oggetto dei nostri interventi finalizzati magari all’istituzionalizzazione delle persone più in difficoltà, ma come un soggetto da promuovere, con diritto di cittadinanza e libero dall’emarginazione. In questo contesto le nuove leggi vogliono introdurre un “mercato” sociale regolato, totalmente assente in Sardegna, con possibilità di scelta per le famiglie e le loro organizzazioni di self-help (volontariato ben distinto e non sostitutivo delle imprese sociali), come ad esempio gli “Chèque Domicile” dell’esperienza francese, buoni sociali utilizzabili  nell’ambito di reti di fornitori di servizi accreditati, che possono condizionare l’efficienza e l’efficacia dei servizi rendendoli a misura di ciascuno.

 

Un recente articolo del prof. Zamagni diceva: “ Credo che ormai ci siano tutte le condizioni per dar vita anche nel nostro Paese a triangolazioni tra università, fondazioni di origine bancaria e soggetti del Terzo settore per far partire incubatori di imprese sociali e civili. Per dirlo con una battuta, si tratta di tradurre, applicandolo al caso italiano, il modello americano della Silicon Valley, e renderlo implementabile dalle realtà imprenditoriali senza fine di lucro. Mentre finora le università si sono limitate a formare i quadri da inserire nelle varie organizzazioni, ora è giunto il momento di fare il passo successivo e cominciare a preparare non solo manager, ma veri e propri imprenditori del sociale. Io credo che tutto ciò oggi sia non solo auspicabile, ma davvero possibile. E per questo guardo con fiducia all’anno che sta per arrivare.”


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