Giglio Castello

Il golfo del Campese

 

E tu, perché ami l'Isola? 

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Amo l'Isola perché nell'Isola trovo l'essenziale e l'equilibrio. In fondo, la sua stessa natura geologica è essenziale: "una scheggia di granito conficcata nel cuore del mediterraneo".

L'equilibrio, l'armonia, il "giusto"...

Rispetto alla terraferma, non abbastanza lontana da sconfinare nell'esotico e nello stravagante, e tuttavia non così "a portata di mano" da perdere il fascino di luogo prezioso e ambito.

Avventura, dunque, ma non pericolo; viaggio possibile, eppure mai banale.

Anche la fisionomia geografica è improntata all'essenziale ed all'equilibrio: le dimensioni, la distribuzione dei rilievi e dei paesi, il clima... tutto concorre a confermare questa precisa idea dell'Isola. Perfino gli alimenti tradizionali, amo incondizionatamente: frutta e aromi dell'orto mediterraneo, olive e olio, uva e vino, fichi, pesce, acqua (ottima, pura, poca... e tanto più preziosa!).

Lo stile di vita che vi si impone, semplice e sereno, stimola in me una sorta di "francescanesimo" latente: all'Isola è possibile l'esperienza di un'immersione globale nella natura, per "misurarsi" - e quindi "definirsi" - senza sosta, nel fisico e nello spirito; all'Isola sono possibili contatti umani essenziali, cordiali ma misurati. All'Isola è possibile vivere una profonda passione per la libertà, causa e conseguenza di un'esigenza etica diffusa e fortemente sentita: il rispetto delle diversità (fino a condividere, spiritualmente, l'individualità, l'originalità - e perfino la stravaganza - di tutti e di ciascuno).

A tutto questo si aggiunga uno speciale "sentimento del tempo": un ritmo lento, calibrato sulle stagioni piuttosto che sui minuti, segna il trascorrere dei sogni e della vita. Lo straordinario è che lo fa in maniera assolutamente indolore, pudìca. Qui, il tempo dell'uomo, spesso, si trasfigura nel tempo dell'umanità. In inverno, i giorni uguali a se stessi rendono i mesi giorni (capita di ritrovarsi dopo "tanto", ed avere la sensazione di essersi appena separati). Eppure, anche, alcuni preziosi istanti - vere "epifanie" della vita! - sono vissuti con una tale intensità da sembrare, alla coscienza e nella memoria, anni ed anni (capita così di consumare tutte le simpatie e le avversioni di una vita nel tempo di una stretta di mano).

All'Isola il tempo torna ad essere amico dell'uomo, e lo riforma immortale.

Vorrei trascorrere tutto questo tempo a costruire castelli di sabbia e nuotare tra le rocce sul fondo di una caletta, madre e traguardo della mia eternità.

Larus, 22 settembre 2000