Il Convivio
Trimestrale di Poesia Arte e Cultura del circolo culturale “Il Convivio”
Via Pietramarina – Verzella   66
95012  Castiglione di Sicilia(CT)  Italia
Anno I  numero 3
Ottobre - Dicembre 2000
Distribuzione gratuita
 
La cometa vanitosa
di Paola Ravelli

Quella sera il tramonto era strepitoso; il Sole sembrava davvero un globo di fuoco, tutto l’orizzonte ne era incendiato. Poi, improvvisa, era caduta la notte. Una notte speciale, perché segnava l’inizio della Primavera, e perché il cielo era così limpido che si poteva vedere l’Orsa Maggiore andare a spasso con l’Orsa Minora, l’Aquilone volteggiare altissimo, la stella polare lucidarsi la corona. A stare zitti, si sarebbe potuto dire una grande risata risuonare nel firmamento: la fredda stagione era finita, la Terra avrebbe ripreso a fiorire. Una cometa straordinaria, dalla lunga chioma d’argento lucente, comparve nella conca stellata. Veniva da tanto lontano, aveva viaggiato per tanti di quegli anni che le si erano tutti aggrovigliati i capelli. Si fermò sopra un fiume, si specchiò a lungo, poi prese una spazzola e piano piano, cominciò a pettinarsi. Sotto di lei, il nastro di scuro velluto dell’acqua rabbrividì per l’emozione. La cometa scosse un poco la testa, provò due o tre diverse pettinature: coda a sinistra, coda a destra, coda allungata verso l’alto. provò e riprovò tutta la notte, volgendosi per rimirarsi da tutte le parti, senza trovare un’acconciatura che le piacesse davvero. Il chiarore dell’alba la trovò ancora in piedi, la spazzola si era rotta, ed i capelli erano più aggrovigliati di prima. La cometa era stanchissima e se ne andò a dormire dove dormono le comete, nel posto più buio della gran volta del cielo. La notte seguente, stessa storia. La cometa tornò a specchiarsi nel fiume, decise di arrotolare la sua chioma luminosa sopra la testa, ma ad ogni movimento si scioglieva l’intreccio, i capelli scintillanti si sparpagliavano nell’aria, si riflettevano nell’acqua, i pesciolini curiosi rimanevano prigionieri in quella rete argentea. La cometa si spostava da una parte all’altra del cielo, trascinandosi dietro il suo splendente strascico spettinato, e se avesse avuto un paio di forbici, forse ne avrebbe tagliato un pezzo. Non molto, soltanto qualche migliaio di chilometri, appena appena la punta dei lunghi capelli… Si levò un grande vento, cominciò a turbinare vicino alla cometa, le sgrovigliò la chioma, passò e ripassò le sue dita nella matassa sfavillante, gliela allargò, gliela pettinò col suo soffio potente, la sistemò a raggera… poi si allontanò, silenzioso com’era venuto. Questa volta la cometa si specchiò dentro al mare, il suo riflesso lo coprì di diamanti, lo riempì di bagliori. Era così bella che tutte le sirene vennero su dal profondo, si vestirono coi fili d’argento caduti tra le onde, e dopo secoli che non succedeva, iniziarono a cantare. Il loro canto melodioso riempì la tiepida notte. Finalmente soddisfatta. La cometa vanitosa cominciò a passeggiare lentamente per il cielo. Con un cenno della testa, salutava chiunque incontrasse, e la sua incredibile chioma lasciava dietro di sé una scia di brillanti. Dalla Terra osservavano i suoi movimenti con potenti cannocchiali puntati verso l’alto: era bellissima, così pettinata. Molti se ne innamorarono, ci persero il sonno; di giorno andavano in giro con gli occhi pieni di stelle, aspettando che calasse la notte per riammirare l’irraggiungibile bella, mentre percorreva sontuosa il suo celeste cammino.   Peccato, veramente peccato che la si potesse vedere per poche notti soltanto. Meno male che sarebbe passata di nuovo. Di lì a poche migliaia di anni: bastava saper aspettare.

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Poeta grande o piccolo che tu sia
manda anche tu qualche verso o una poesia
onde partecipare al Festival di Taormina
dove sarà premiata la lirica più carina!
Accederai altresì in Internet gratuitamente
incontrando in finale tanta bella gente!
E poi sarebbe ora di dover finalmente sfatare
la leggenda che in Sicilia sol lupare sanno usare!
Non è vero, son più le penne; perché tanti son gli scrittori
Che hanno scritto e scrivon versi che son capolavori!
Le trenta liriche più belle però le potrai ascoltare
solo se al Festival di Poesia tu vorrai partecipare!
Sarà una serata eccezionale quella di Taormina;
te lo promettono, anzi lo giurano, Gilbert e Cristina.
 

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