Alla Madre
                    di Rina Dal Zilio
 
Ti ritrovo madre ad aspettarmi
nel crepuscolo estivo che indugia
 
e sembri un’icona alla finestra
ritta quale Madonna antica
sull’altare rosso-viola della sera
Ti fluttua in seno l’onda/radio
che d’ave marie inonda la cucina
e se talora osservi, distratta, la tivù
- più compagna invero, che seduttrice -
il suono si sgretola mentre
defettibile anche l’iride, velata
"vita fugit sicut umbra"
adagio sottrae i vacui profili
 
e, come davvero ti sfuggisse il tempo
ancora bisbigli frettolose preghiere.
 
Dentro l’ala riposta della notte
ti siano madre quest’ore
gentile tributo che lenisce.
 
Il Convivio
Trimestrale di Poesia Arte e Cultura

 
Anno I n. 1 Aprile- Giugno 2000
*
Poesia
  Anna Aiello
 Angela Barbagallo  Pinella Musumeci
Michele Albanese
Rina Dal Zilio
 
Poesia straniera
Jonio González (Spagna)
Nilto Maciel (Brasile)
Federico Garcia Lorca  
 
Recensioni
La confidenzialità della poesia di 
Paola Ravelli
Giovanna Maria Muzzu: la Sardegna tra sole e ricordi 
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