Il Convivio
Trimestrale di Poesia Arte e Cultura del circolo culturale “Il Convivio”
Via Pietramarina – Verzella   66
95012  Castiglione di Sicilia(CT)  Italia
Anno I  numero 3
Ottobre - Dicembre 2000
Distribuzione gratuita
L'Autore

 

Come ti vorrei *
 
I
Ti vorrei – sospiravo – anche più bella,
sì che ognuno stupisse in veder quella, 1
che move il core e avviva i sogni miei:
io tale ti vorrei.
Oh – sospiravo – pur ti vorrei brutta,
sì che la tua bellezza fosse tutta
miracolo e follia degli occhi miei: 2
tal’io ti vorrei!
II
Ti vorrei – sospiravo – un po’ più buona, 3
sì che la grazia della tua persona
s’ornasse di pietà nei pensier miei:
io tale ti vorrei.
 
Oh – sospiravo – ti vorrei peggiore, 4
sì che il veleno del tuo tristo cuore
uccidesse le notti e i giorni miei:
io tale ti vorrei!
Ma… se tu mi mancassi un sol momento 5
e l’anima tremasse allo sgomento
di perderti, oh!, allora ti vorrei
anche come tu sei!
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*Come ti vorrei: il titolo esprime un ottativo riverenziale per la donna, che, comunque, l’uomo, se a lei s’è legato, continuerà ad amare. 1 - …stupisse: venisse preso da meraviglia, rimanesse a bocca aperta e senza parola. 2 – miracolo e follia: innaturale visione, immaginazione, trasformazione pazzesca e stravagante della realtà. 3 - …più buona: per poterla amare di più. 4 - …peggiore …giorni miei: più cattiva (peggiore) e velenosa dal cuore malvagio (il veleno del tuo tristo cuore) da non farlo dormire e lavorare (uccidesse le notti e i giorni miei). 5 – Ma …come tu sei: basterebbe, però, che la donna venisse a mancare anche per un istante all’uomo, perché questi s’accorgesse, nel sentirsi smarrito d’animo e distrutto senza di lei, di averla amata e di amarla ancor di più così com’era ed è.
 

 

Per un giorno, Signore! *
 
 
Ancor dovrò ignorare,
se nel doman sperare.
Il mio destino ingrato
d’uscire m’ha privato. 1
La vita senza onore
è un campo senz’un fiore:
Signor, deh! Per un giorno.
Fa starm’ i cari attorno! 2
Per un giorno, Signore,
ridonaci l’amore!
Non posso starne senza!
Lenir so la sofferenza
di lor, che me fer fiero: 3
tornar vo’ al mio sentiero!
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*Per un giorno…: è la preghiera dei galeotti. 1- d’uscire: uscire dal carcere. 2 - fa …attorno: consenti (fa) che i miei cari (i cari) stiano attorno a me (starmi attorno) ed io in mezzo a loro, almeno per un sol giorno. 3 - …me fer fiero: mi fecero (fer) forte e grande (fiero).

 

 
 
 
Bruta gioventù

 

Garrito di risa, 1
di brio cupido,
di ludi sfrenati
nel sogno rodente
dal gran tintinnio,
sei, or, giovinezza!
 
Oppur, sei tristezza
al tetro stridìo,
singulto insolente,
di spettri, infestati
d’atetico grido. 2
E tonfi, derisa! 3
Quando, svuotano d’eternità,
fatuo ‘l tuo gioco si svelerà,
se pur ricorderai, ti resta
‘l gabbo della tua gonza festa. 4
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1 - Garrito… giovinezza: o giovinezza, sei, ora, in quest’era esistenziale d’insoddisfazione soprattutto femministica e di mostruosa violenza, un effimero strepito, teso ad inquiete confusioni (di brio cupido) ed a spassi scorretti (ludi sfrenati), in uno sgretolante (rodente) abbaglio (sogno) di rumori sibilanti (gran tintinnio). 2 - Oppur… grido: oppure, sei cattiveria (tristezza), nell’orrido (tetro) frastuono (stridìo) sgarbatamente convulso (singulto insolente) di larve (spettri), travagliate (infestati) da strilli balordi (d’atetico grido). 3 - E tonfi, derisa: scompari, da tutti disprezzata (derisa). 4 - …gabbo …gonza: ti resta, o gioventù, l’inganno (gabbo) della tua sciocca (gonza) festa.