Documenti della Resistenza e del 30 giugno 1960


1° marzo 1944, Genova

UN PROCLAMA

DEL PREFETTO FASCISTA BASILE

 

Agli operai

un ultimo avviso

del Capo della Provincia

Le misure delle autorità in caso di sciopero bianco

o di allontanamento dal lavoro

Lavoratori,

c’è un vecchio proverbio che dice: Uomo avvisato è mezzo salvato. Vi avverto che qualora crediate che uno sciopero bianco possa essere preso dall’Autorità come qualcosa di perdonabile, vi sbagliate, questa volta.

Sia che incrociate le braccia per poche ore, sia che disertiate il lavoro, in tutte e due i casi un certo numero di voi tratti a sorteggio verrà immediatamente, e cioè dopo poche ore, inviato, non in germania, dove il lavoratore italiano è trattato alla medesima strgua del lavoratore di quella Nazione nostra alleata , ma nei campi di concetramento dell’estremo Nord, a meditare sul danno arrecato alla causa della Vittoria: di una Vittoria da cui dipende la redenzione della nostra Patria disonorata non dal suo popolo eroico ma dal tradimento di pochi indegni.

Il capo della Provincia

Carlo Emanuele Basile


25 aprile 1945

 

LA RESA DEI TEDESCHI

In Genova, il giorno 25 aprile 1945, alle ore 19,30; fra il signor generale Meinhold, quale comandante delle Forze armate germaniche del settore Meinhold, assistito dal cap. Asmus, capo di Stato Maggiore, da una parte; il Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, Sig. Remo Scappini assistito dall'avv. Enrico Martino e dott. Giovanni Savoretti, membri del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria e dal magg. Mauro Aloni, comandante della Piazza di Genova, dall'altra;

è stato convenuto:

1) tutte le Forze armate germaniche di terra e di mare alle dipendenze del Sig. generale Meinhold si arrendono alle Forze armate del corpo volontari della libertà alle dipendenze del comando militare per la Liguria.

2) La resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità ed in primo luogo con la consegna delle armi.

3) Il Comitato di liberazione nazionale per la Liguria si impegna di usare ai prigionieri il trattamento secondo le leggi internazionali, con particolare riguardo alla loro proprietà personale e alle condizioni di internarnento.

4) Il Comitato di liberazione nazionale per la Liguria si riserva di consegnare i prigionieri al Comando alleato anglo-americano operante in Italia.

5 La resa avrà decorrenza dalle ore 9 del giorno 26 aprile 1945.


Mercoledì, 8 giugno 1960

UN APPELLO DEI PARTITI ANTIFASCISTI

I giornali riportano che, facendosi interpreti di una vasta corrente pubblica, PSDl, PSI, Partito radicale, PCI e PRI hanno firmato il seguente appello:

I fascisti dcl MSI intendono convocare nel prossimo mese di luglio il loro congresso nazionale a Genova, città che per prima ha costretto alla resa le forze nazifasciste. I partiti democratici denunciano questa grave provocazione e, mentre esprimono il disprezzo del popolo gcnovese nei confronti degli eredi del fascismo, testimoniano la indignazione e la protesta di Genova, medaglia d'oro della Resistenza. Nello stesso tempo i consiglieri provinciali socialisti Achille Pastorino, Giuseppe Macchiavelli, Mario De Barbieri, M. Angelo Bianchi, Enrico Bonini e Attilio Bettini hanno inviato la seguente interpellanza al presidente del Consiglio provinciale:

Interpelliamo la S. V. Ill.ma per sapere se non ritenga opportuno che il Consiglio provinciale esprima una vibrata protesta di fronte alla minacciata effettuazione del congresso nazionale del MSI che si dovrebbe tenere nel prossimo luglio a Genova, Medaglia d'Oro della Resistenza. Si chiede che alla presente interpellanza venga dato il carattere di urgenza.


Venerdì 10 giugno

 

UN ORDINE DEL GIORNO

DEL CONSIGLIO FEDERATIVO DELLA RESISTENZA

 

Il Consiglio federativo ligure della Resistenza ha votato il seguente ordine del giorno che è stato inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al ministro degli interni, al ministro di grazia e giustizia, ai parlamentari liguri, al prefetto della provincia di Genova, al presidente dell’Amministrazione provinciale, al commissario prefettizio presso il comune, ai sindaci dei comuni decorati al valor militare ed al Presidente della Associazione tra i comuni decorati al valore:

Il Consiglio federativo ligure della Resistenza, di fronte all' annuncio che Genova è stata prescelta quale sede del prossimo congresso nazionale del MSI, raccoglie la voce indignata della cittadinanza quale già è stata espressa attraverso la concorde presa di posizione dei partiti democratici, manifestando il suo doloroso stupore perché da parte delle autorità non si sia tenuto conto della particolarità dell'ambiente locale e dei conseguenti pericoli di turbamento della stessa normalità dell'ordine pubblico.

Troppo presto sarà infatti sempre perché Genova, città medaglia d'oro della Resistenza, possa tollerare riunita tra le sue mura la suprema assise di quel partito che, mutata solo un'etichetta ma non l'ideologia e neppure, talvolta, gli stessi uomini più rappresentativi, ripete quegli indirizzi della politica fascista e negatrice di tutti i valori della libertà e della cultura cui il paese deve una serie inenarrabile di lutti e di rovine, e la più dolorosa mutilazione del suo territorio nazionale.

Dove, come a Genova, innumeri sono le famiglie che ripongono la loro piu' alta eredità di affetti nella memoria dei loro cari caduti sotto il piombo dei plotoni di esecuzione nazifascisti entro i tragici recinti dei lager, e dove a migliaia si annoverano coloro che con le armi in pugno hanno restituito all'Italia dignità di paese libero, non possono i carnefici di ieri o i tardi squallidi esaltati delle loro gesta osare di ripresentarsi spavaldamente provocatori. Dalle fosse del Turchino, come dall'erta di Cravasco e dalle profondità marine dell'Olivetta come dalle insanguinate zolle della Benedicta si levi ammonitore un grido: al pari di Cuneo, memore del suo martirologio partigiano, Genova brucia ancora! e non vuole che un immeritata onta la costringa ad abbrunare il suo vessillo di città medaglia d'oro della Resistenza. E' così che i morti per la libertà comandano, e alla loro voce nessuno può osare di rimanere sordo.


Domenica, 12 giugno

I giornali danno notizia che il giorno precedente assemblee generali di partigiani e antifascisti, riunioni di famigliari di caduti, incontri fra partigiani e gruppi aziendali hanno avuto luogo in molte delegazioni della città.

i dirigenti dei partigiani dell'azienda tramviaria hanno votato un indirizzo rivolto ai lavoratori nel quale, ricordando i tramvieri che caddero vittime dei nazifascisti ed ai quali sono intitolati i depositi e le officine dell'azienda, sia fatto appello alla solidarietà e alla mobilitazione della categoria.

Gli ex comandanti delle formazioni di Sestri Ponente hanno firmato e diffuso la seguente lettera aperta alla cittadinanza e ai lavoratori delle grandi fabbriche:

Partigiani, operai, cittadini, gli ex comandanti vi ricordano il 16 giugno!

Non si spenga in noi il ricordo di tale sciagura ed il lutto di cui Sestri fu coperta; ed i giovani che non vissero quella triste giornata sappiano cosa essa significò per la nostra delegazione.

Col 16 giugno ricordiamo chi ha sofferto e chi ha perso la vita.

Col 16 giugno ricordiamo tutti gli orrori del fascismo e della occupazione nazista.

Col 16 giugno ricordiamo ed esaltiamo la Resistenza sestrese, la lotta contro il fascismo e la guerra di Liberazione che hanno dato all'Italia un nuovo ordinamento, una piattaforma democratica e repubblicana, una prospettiva di progresso.

Partigiani, operai, cittadini, gli ex comandanti partigiani vi invitano ad unirvi a loro per ricordare questa data, per manifestare lo spirito antifascista sestrese e respingere la vergognosa situazione di oggi per cui la politica italiana e' condizionata dal MSI. Soprattutto esprimiamo il nostro deciso dissenso contro la convocazione del Congresso nazionale del MSI a Genova.

Genova antifascista, Genova medaglia d'oro della Resistenza deve respingere questa inaudita provocazione!

Il 15 giugno alle ore 18 tutti, partigiani, operai, cittadini, in piazza Baracca.

gli ex comandanti partigiani


Martedì, 14 giugno

 

LA PROTESTA DEI SINDACATI

L'Ufficio stampa della Camera confederale del lavoro comunica:

Il Comitato esecutivo della Camera confederale del lavoro si è riunito ieri 13, per esaminare la situazione venutasi a determinare a seguito della annunciata convocazione del congresso nazionale del MSI.

Nel prendere atto della indignazione e delle giuste proteste che la notizia ha immediatamente suscitato tra la popolazione antifascista genovese, e particolarmente fra i lavoratori, si dichiara pienamente concorde con le forze della Resistenza che hanno considerato tale fatto insultante e provocatorio per tutti gli antifascisti genovesi.

Il C.E. della CCdL ricorda che, proprio in questi giorni e precisamente il 16 giugno 1944, migliaia di lavoratori, operai, impiegati, tecnici, venivano prelevati dalle fabbriche, assediate dai fascisti e dai tedeschi, per essere deportati nei lager nazisti, nei quali molti di essi furono barbaramente annientati. Gli altri, i sopravvissuti, sono ancora oggi testimoni dello scempio dei loro compagni caduti e molti di essi portano tuttora sulla loro carne i segni della violenza nazista.

La deportazione dei lavoratori genovesi nei lager nazisti avvenne con la odiosa e criminale collaborazione di coloro che oggi nel MSI simboleggiano, di fatto, quel tragico passato.

Il C.E. della CCdL nel ricordare il grande contributo di eroismo e di sangue dato dalla nostra città per la liberazione del paese, interprete dei sentimenti democratici e antifascisti dei lavoratori genovesi, rivolge un responsabile appello alle Autorità competenti affinché sia tenuta nel dovuto conto la protesta che in questi giorni si e' levata dalle fabbriche per evitare a Genova, medaglia d'oro della resistenza, simile affronto.

La CCdL e' certa che i lavoratori genovesi in forma unitaria sapranno esprimere, anche nei prossimi giorni, con le forme più opportune, la loro indignazione e la loro protesta e non esclude che si possano chiamare i lavoratori a forme di lotta più avanzata qualora le Autorità competenti dovessero continuare a rimanere insensibili alle ferme proteste che da più parti si sono, in questi giorni, levate.

E' certo che i lavoratori genovesi, memori dei sacrifici e dei dolori sofferti, ma soprattutto memori del loro glorioso passato, non subiranno passivamente la provocazione e la offesa che a Genova, città della Resistenza e della insurrezione del 25 aprile 1945 , si vorrebbe in questo momento arrecare.


 

Mercoledì 15 giugno

 

UN APPELLO DELLA FIOM

 

Operai e impiegati degli stabilimenti metallurgici,

alla vigilia dell'anniversario delle deportazioni operate dai fascisti e dal tedesco invasore nel 1944, contro i lavoratori metallurgici che avevano scioperato per l'ingiusta guerra e combattevano per la salvezza potenziale industriale e per una nuova Italia democratica, la FIOM di Genova, aderendo alle manifestazioni indette per il giorno 15 dal Comitato federativo della Resistenza, vi invita a prendervi parte con quello spirito antifascista e rinnovatore che ancora oggi vi anima.

Nello stesso tempo raccogliendo le giuste e indignate proteste espresse in questi giorni dai lavoratori per la convocazione del Congresso nazionale del MSI, la FIOM fa appello agli operai, impiegati, tecnici, giovani e donne perché ritrovino, oggi come ieri, in un fronte unitario antifascista la forza di ricacciare indietro ogni manifestazione di rigurgito fascista, teso a mettere in pericolo la nuova democrazia italiana, invitandovi ad esprimere la volontà al rispetto della Costituzione nell'ambito di ogni azienda con decisione ed energia.

Il contributo dei metallurgici genovesi alla lotta di liberazione ed alla costruzione di un nuovo stato democratico continua fintanto che esisteranno pericoli di una involuzione democratica e che alla direzione della cosa pubblica non vi sia la partecipazione attiva delle classi lavoratrici, unica garanzia alla libertà, alla pace, alla democrazia. I lavoratori genovesi sapranno dare una energica risposta alle palesi manifestazioni fasciste, e sappiano trarne una giusta valutazione le autorità competenti.


Anche i partigiani e i partiti democratici di San Fruttuoso; il Sindacato ferrovieri italiani, i rappresentanti dei partigiani, della Resistenza, dei partiti, delle CI delle fabbriche di Pegli hanno elevato vibrate proteste contro il congresso del MSI a Genova che, antifascista e medaglia d'oro, patria di Giuseppe Mazzini e di tanti Martiri della Libertà, non può e non deve, come è detto in un significativo odg, « subire l'offesa di essere convegno dei fantasmi di un vergognoso passato, di coloro che dopo aver diviso ed oppresso l'Italia e gli italiani, commisero infine il crimine abominevole di consegnarli all'oppressione e alla barbarie straniera.»


Sabato, 18 giugno

UN ODG DEI PARTITI DEMOCRATICI

Si sono riuniti ieri i rappresentanti delle federazioni provinciali genovesi del Partito socialista italiano, del Partito repubblicano italiano, del Partito socialdemocratico, del Partito Comunista italiano e del Partito radicale, i quali hanno preso atto con viva soddisfazione, del modo come la città reagisce alla notizia che si dovrebbe tenere a Genova il congresso nazionale del Movimento sociale italiano. I partiti continueranno responsabilmente nell'azione intrapresa perché Genova antifascista e medaglia d'oro della Resistenza respinga e disprezzi sempre più i rigurgiti del fascismo.


In tutta la città si vanno susseguendo riunioni di antifascisti per protestare contro la convocazione del Congresso missino e contro le provocazioni squadriste di mercoledì:

ordini del giorno sono stati indirizzati alle autorità genovesi e romane con la precisa richiesta di negare l’autorizzazione al Congresso nazionale dei fascisti non solo a Genova, ma in tutte le città italiane decorate di medaglia d'oro al valore della Resistenza. Significativa e commovente la lettera indirizzata al Presidente della Repubblica da un gruppo di famigliari di caduti per la libertà della zona di Oregina. La lettera cosi si esprime:

I sottoscritti famigliari di caduti per la libertà Le esprimono il loro profondo dolore per la notizia che il MSI (partito che si richiarna costantemente ai principi nazifascisti) ha scelto Genova, medaglia d'oro della Resistenza come sede del proprio congresso nazionale. Rivolgiamo a Lei la presente istanza perché voglia evitare tale estrema offesa alla memoria dei figli caduti per la libertà della patria.

Con deferente ossequi:

firmato: Balestrazzi Attilio, Monteleone Giorgio, Aiello Luigi, Paolo Gastaldi padre di "Bisagno", Giuseppe Arveda, Baldi Guglielmo, Marozzelli Luisa, Alia Raffaele.