Le schede

I piccoli mammiferi (e i loro predatori)

Sono i veri folletti dei boschi, effimere presenze che popolano le notti dell'Insugherata, per cedere il posto, alle prime luci, alle rumorose creature del giorno; a rivelare la loro esistenza spesso restano solo pochi indizi, riconoscibili ad un occhio allenato: qualche guscio di nocciola forato, un'impronta, degli escrementi su un sasso, l'ingresso di una tana...
La temperatura corporea costante permette ai micromammiferi di alimentarsi di notte, quando maggiori sono le possibilità di non venire scorti dai predatori (volpi, donnole ed allocchi sono piuttosto numerosi). Ciò non evita però ad arvicole, moscardini, topi selvatici e toporagni di rappresentare per questi ultimi una fonte di cibo sicura e "facile". Nelle borre, le "pallottole" di pelo ed ossa rigurgitate dai rapaci notturni, la storia di una "notte di caccia" è registrata fedelmente; un posatoio abituale, dove si possono raccogliere le borre di una stagione, poi, dà un'idea dell'abbondanza dei micromammiferi, e di come queste specie, per mantenere una densità sufficiente, si affidino alla loro straordinaria prolificità, che consente di "sacrificare" ai predatori parte della popolazione, piuttosto che a particolari strategie di difesa individuali.