Arroganti, spavaldi, prepotenti, due giovani spadroneggiano, impuniti, in lungo e in largo nel proprio paese, senza riguardo alcuno per uomini, animali e cose.
Nel villaggio, i paesani sono stanchi delle insolenze dei due balentes, chiedono percio' aiuto ad Areste Paganòs. Il nostro personaggio non si tira certo indietro, quindi, armato di sola arguzia ed ironia, entra subito in azione: per cominciare rifiuta qualsiasi prova di forza i due balordi propongano, rilanciando a sua volta con una sfida "memorabile". Grazie alle sue spettacolari trovate Areste mette nel ridicolo, i velleitari teppisti. Questi, inutile dirlo, vorrebbero sprofondare per la vergogna; La pace nella comunità è ristabilita.
Questo allestimento di burattini che, ispirato alla tradizione italiana, affronta argomenti e tematiche oggi più che mai attuali, vuole essere un ulteriore momento di approfondimento e di riflessione sulla drammaturgia burattinesca.
Una storia su più livelli tre intrecci, tre storie diverse che si intersecano, si confondono,si incrociano per costruire un unico filo narrativo.
Ecco allora nello spettacolo la storia d'amore tra Rocco e Rosina, amore contrastato e ostacolato dalla storia di odio delle loro famiglie: gli Scorpioni Verdi e i Ragni blu. E ad amalgamare tutto ecco le peripezie di Areste Paganos, figlio di Pulcinella e di Belzebù che deve, entro tre giorni, riportare la pace, pena subire le ire della "Signora" che tutto comanda.
Un intreccio con continue sorprese e colpi di scena, che si dispone tra duelli e strane apparizioni, per concludersi, infine, nel più classico dei "lieto fine".
Per meglio preannunciarci la sua incertezza, Rebecca prende corpo nel teatrino pezzo dopo pezzo: una zampa, un'altra, la testa, il corpo ecc. Fino ad apparirci, con comica goffaggine, per quello che veramente è: una giovane, volenterosa e tenace gallina afflitta da una vistosissima crisi di identità. Consapevole a malapena della sua natura gallinesca e sprovvista del minimo bagaglio tecnico, Rebecca si muove spaesata e piena di dubbi circa il suo ruolo nel mondo. I suoi maldestri, quanto ostinati, tentativi di fare le uova, ma soprattutto di covarle, danno luogo a gags e paradossi di ogni sorta. Infine la poetica parentesi sentimentale, che culmina nel travolgente tango, con il gallo, fornisce finalmente a Rebecca l'opportunità di una completa realizzazione della sua carriera di gallina e di chioccia.
Lo spettacolo ha la sua forza nelle immagini, le luci, il colore e la musica. Gli
sketchs, affidati all'espressività dei pupazzi, si prestano con facilità al
coinvolgimento dei bambini e ad una loro interazione con la storia.
IS MASCAREDDASVia Don Minzoni, 7 |