Intervista a G. Luigi Sulis e Giuseppe Contu, fondatori del coro "Terra Mea".

Quando è stato fondato il coro?

Il coro ha iniziato la sua attività nel Novembre del 1994 su iniziativa di un gruppo di studenti universitari appassionati del canto corale polifonico sardo, con l’intento di studiare e valorizzare tale genere.

Da chi è composto il coro e quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere chi volesse farne parte?

Il coro è prevalentemente composto da studenti universitari provenienti da diverse parti della Sardegna. Attualmente sono rappresentati i comuni di Bono, Escalaplano, Lanusei, Villagrande e Villanova Strisaili, Lula, Olzai, S.Lussurgiu, Oristano, Oliena, Seneghe, Nuoro, Tuili, Carloforte e Arzana. E’ comunque aperto a chiunque, studente e non, appassionato o semplicemente curioso, volesse farne parte. Non sono richieste particolari conoscenze della teoria musicale, ma semplicemente grande passione e serietà. Da noi troverebbe oltre che una sana e piacevole occasione di aggregazione, anche e soprattutto un gruppo di amici.

Quali sono state le tappe fondamentali nella storia del coro?

A partire dal 1997 abbiamo intrapreso l’attività concertistica, della quale le tappe principali sono rappresentate dalle esibizioni all’aperto in vari paesi della Sardegna, come Gonnesa, Carbonia, Orroli, Seulo, Soleminis, Ilbono e Uta, nonché da diversi concerti al chiuso (Teatro Mensana ERSU, esibizioni presso le Mense Universitarie e in varie parrocchie a Cagliari). Inoltre i componenti del coro si prestano all’occorrenza anche ad opere di volontariato. Dal Gennaio del 1999 ci siamo costituiti come Associazione Culturale Coro "Terra mea". Non svolgiamo attività a fini di lucro, per cui le nostre partecipazioni alle varie manifestazioni sono assolutamente gratuite. Le spese gestionali sono coperte grazie ai contributi ERSU, che rappresentano anche l’unica fonte di sostentamento del coro.

Dove vi riunite per le prove?

Inizialmente le prove si tenevano nell’oratorio della parrocchia della Medaglia Miracolosa, presso la Piazza San Michele, mentre attualmente si svolgono il lunedì nella saletta culturale della casa dello studente, in via Trentino, e il giovedì nell’oratorio della chiesa di San Francesco, in via Piemonte, dalle 21.00 alle 22.30 circa.

Come è strutturato il coro?

Innanzitutto è composto da voci tutte maschili. Le melodie delle quattro sezioni del coro sono diverse, per cui il canto è polifonico. Inoltre cantiamo senza accompagnamento strumentale, quindi a cappella.

Il basso, che tra tutte è la voce più grave, scura e profonda, canta sulle note inferiori; segue il baritono, che occupa una posizione intermedia tra il basso e i tenori; questi ultimi sono divisi in tenori secondi e tenori primi, che rappresentano, tra le voci maschili, quelle più acute, agili e incisive.

In cosa consiste il vostro repertorio?

Fin dalla costituzione, ci siamo cimentati con la produzione artistica degli autori più conosciuti in Sardegna, tra i quali Antioco Casula, Pasquale Dessanay, Peppino Mereu, Pietro Mura, Antonio Giuseppe Solinas ed altri. Attualmente il repertorio prevede l’esecuzione polivocale di brani tradizionali di scuola nuorese, come Nanneddu meu, Su bolu’ e s’astore, Non potho reposare, o di altri brani sempre abbastanza diffusi come Badde lontana o Deus ti salvet Maria. Si spazia dal genere sacro a quello profano.

Le prime elaborazioni da noi interpretate sono state quelle del Maestro Tonino Puddu, attuale Direttore del coro Su Nugoresu di Nuoro, il quale, attraverso il suo libro "Cantare la Sardegna", ha contribuito enormemente allo sviluppo e alla diffusione del canto corale polifonico sardo.

Attualmente siamo alla ricerca di un percorso musicale tutto nostro, grazie alle armonizzazioni dell’attuale Direttore, il Maestro Giuseppe Pibiri.

Quale criterio utilizzate nella scelta dei testi?

La scelta dei testi nasce di comune accordo tra il maestro e i coristi. Gli argomenti affrontati sono diversi, spesso rievocano immagini ed emozioni di vita quotidiana passata, o raccontano il tema dell’amore, delle forti passioni, dei sentimenti delicati, dell’attualità, i temi sociali, parlano di valori importanti come l’amicizia, il rispetto altrui, oppure suggeriscono un particolare stato d’animo del poeta.

Ci preme sottolineare l’elevato valore artistico e culturale di numerosissimi lavori della produzione artistica dei poeti sardi; dispiace che ai più siano sconosciuti, a causa di programmi ministeriali orfani in questo senso.

Che ruolo ha il direttore?

Il rapporto e l’armonia tra i vari componenti del coro è vitale, ma essenziale, per la resa artistica, è il ruolo del direttore. Il quale, oltre a classificare le voci per sfruttarle al meglio, dà l’impronta stilistica all’intero gruppo, affinché sia il più compatto possibile e possa risultare come "un’unica voce".

La scelta del brano da musicare non è certamente semplice, in quanto, oltre ad un contenuto che abbia un senso per comunicare storie, sentimenti e sensazioni, occorre verificarne la sonorità e la struttura alla quale deve aderire la musica del testo e dei versi. Infatti un rapporto stretto lega nei brani eseguiti la musica e le parole. Ogni esecuzione tende a trasmettere o comunicare a chi ascolta messaggi ed emozioni, grazie all’integrazione e all’armonia tra i due elementi. Le parole sono parte integrante del canto e concorrono a determinarne anche l’espressività musicale. (Andrea Lobina)