San Basile

Il panorama di San Basile


Shen Vasili katundi arbëreshe

San Basile paese italo-albanese

540 mt. s.l.m., 1420 abitanti, 18.48 Kmq di territorio
É un piccolo paese che sorge ai piedi del monte Pollino è situato a 80 Km. a Nord di Cosenza, a 6 Km a Ovest di Castrovillari.

É facilmente raggiungibile con l'autostrada A3, uscita Morano Calabro.

Fondato da una comunità di albanesi, venuti in Italia nel XV secolo al seguito di Giorgio Castriota Skanderbeg, conta attualmente una popolazione di 1500 abitanti.
Proprio per le sue origini la maggioranza della popolazione parla la lingua albanese e professa la religione cattolica con rito greco-bizantino.
Sul suo territorio sono presenti, tra l'altro, una chiesa, un monastero, ed alcune cappelle. La chiesa si trova nella piazza centrale ed è dedicata a S. Giovanni Battista, patrono del paese. Costruita in stile gotico, al suo interno si possono ammirare una preziosa iconostasi e bellissime icone di scuola bizantina.
Il monastero basiliano, uno dei soli quattro presenti in Italia, conserva al suo interno una ponderosa biblioteca, dotata di testi antichi e di grande valore, custodita dai padri basiliani; la chiesa del monastero è dedicata a Santa Maria Odigitria.
In alcuni festeggiamenti, oltre alle importanti funzioni sacre, si può partecipare ai tradizionali "incanti", dove vengono dove vengono venduti i doni offerti al Santo per la sua festa, doni che consistono in prodotti locali.
Una particolare manifestazione folkloristica, legata alla più genuina tradizione albanese, con la quale si ricorda la vittoria del condottiero Skanderbeg sui turchi, si svolge ogni anno il martedì dopo Pasqua. Ha inizio nelle prime ore del pomeriggio quando ragazzi e ragazze, vestiti con il costume albanese, intrecciano le ridde, cantano le gesta dell'eroe condottiero e canzoni d'amore per le vie del paese. Ogni tanto, scherzosamente, i ragazzi accerchiano un forestiero e gli chiedono di ripetere una particolare parola albanese, al fine di scoprire se si tratta di un latino (italiano) o di un arbereche (albanese d'Italia): se si tratta di un latino è obbligato a offrire un rinfresco, in caso di rifiuto sarà segnato sulla guancia con la fuliggine di un vecchio tegame; un arbereche non è tenuto a offrire il rinfresco.


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