Coincidenze (X-files fanfic)
Pix

Una luce abbagliante squarciò il buio della notte e Dana si ritrovò impiedi a fissare il cielo che, per un solo istante, era diventato più luminoso che in una giornata di pieno sole.
In piedi, vestita soltanto della sua leggera camicia da notte, davanti alla finestra i cui vetri giacevano frantumati a terra.
Sentiva l'aria gelida penetrarle fino alle ossa, ma non poteva muoversi.
I suoi muscoli erano bloccati e i suo occhi non potevano staccarsi da quel punto su nel cielo che ancora emanava una tenue luminosità in lontananza.
Se non avessi visto quella luce così intensa avrei potuto scambiarlo per una stella, pensava la bambina, ma era da lì, proprio da quel punto lontano, che era scaturita quella specie di esplosione così sconvolgente...tanto più sconvolgente per il fatto che non era stata accompagnata da nessun suono.

Eppure, pensandoci, la piccola Dana poteva ricordare di essersi svegliata senza un motivo apparente, di aver sentito chiaramente la necesssità di avvicinarsi alla finestra e di aver posato lo sguardo su quella "stella" lontana che si confondeva tra milioni di astri.
Rammentava di essere rimasta lì minuti, ore, o forse solo pochi istanti a fissare il cielo sgombro di nubi.
E poi quella luce intensa, sconvolgente; i vetri della finestra che cadevano a terra a pezzi senza fare alcun rumore e senza sfiorarla, malgrado lei stesse lì, a pochi centimetri di distanza.
Come era comparsa altrettanto repentinamente quella luce era svanita, quasi non fosse mai veramente esistita.
Ora all'orizzonte rimaneva solo quella stella da cui non riusciva a staccare gli occhi.
E una voce, la voce di un bambino che aveva qualcosa di familiare...
Sta dicendo qualcosa, sta chiamando qualcuno.....


Poi uno squillo, il telefono.
Uff, chissà cosa vuole Mulder a quest'ora della notte:
"Pronto, Mulder?"
"Scully, dovresti venire al più presto qui ad Helena nel Montana, c'è una cosa che dovresti proprio vedere..."
"Va bene, lasciami il tempo di vestirmi e parto, dovrei essere lì entro domani mattina"
Scully si alza dal letto e passando davanti alla finestra guarda fuori...il cielo è sereno, si vedono le stelle.
Rivolge lo sguardo verso un punto nel buio.....ha quasi l'impressione che manchi qualcosa...una stella?
All'improvviso le torna in mente quella volta, da piccola, che suo padre l'aveva accusata di aver rotto i vetri della sua finestra di notte...non si era mai spiegata come fosse successo...
E le torna in mente anche una voce, la voce di un bambino e una parola...Samantha?

Inarca il sopracciglio e scuote la testa...

No, non gliene parlerà.


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I Racconti di Fantascienza