Le Prigioni del Veliero.

In molti qui hanno trovato "ospitalita'"...forse qualcuno avra' voglia di raccontarvi la sua storia....

La nave di Kadiya...quanti ricordi!!!
Ci sono stata, una volta, e non l'ho più dimenticata...
Namir era appena diventata la mia terra, quando Kadiya mi strappò alla tranquillità della mia isola, per non so quali oscuri suoi piani, e mi tenne prigioniera nella stiva per un tempo che mi parve interminabile...
Ricordo la scaletta sulla quale ruzzolai giù, spinta con malagrazia dalla piratessa, e la porta che si chiuse dietro di me con un cigolìo sinistro, ed il rumore sordo del chiavistello...
Il legno umido e muffito su cui poggiavo i piedi scalzi, poichè avevo lasciato i sandali sulla spiaggia, e la vecchia cassa di legno su cui mi addormentai stremata.
La stessa cassa che poi aprii, piena di abiti, sacchetti di cuoio, vecchi calzari, e quel misterioso libro scritto in caratteri per me sconosciuti...
Quel libro sulle cui pagine bianche scrissi un messaggio d'aiuto con un bastoncino di grafite, per chiuderlo in una bottiglia e gettarlo in mare, in un assurdo gesto sentito fare chissà dove, e da chissà chi...
Ed i miei occhi ancora rivedono attorno a me l'insieme di cianfrusaglie senza valore, bottiglie di rhum vuote, reti da pesca...
Ricordo che pensai, pur nell'angoscia che mi opprimeva: "Donne....sono donne...eppure c'è tanto disordine in giro..."
Non ho ricordi di armi...nè fiocine o arpioni per pescare...
Evidentemente la stiva era molto ampia, e divisa in settori...ed io ero stata "ospitata" nella parte riservata ai prigionieri...
E l'ultimo ricordo prima di fuggirne via...le grosse catene rugginose che serravano i miei piedi dopo il primo tentativo di fuga, sciolte con naturalezza dalla piccola mano di Iante, la Dea bambina che mi liberò...
Non so se rivedrò quella nave, un giorno, ma vorrei scoprire altri luoghi e segreti che ne fanno parte, e non più la prigione...mai più...

Kandi Namir di Egos

In my dream I was drowning my sorrows, but my sorrows they learned to swim, surrounding me, going down on me, spilling over the brim.

In waves of regret, waves of joy, I reached out for the one I tried to destroy.

You, you said you'd wait until the end of the world.

[U2 for Wim Wenders, "Until the End of the World", da "Achtung Baby"]