it.hobby.scuba
Gli articoli del DAN Europe


  Estratto dell'articolo pubblicato su Alert Diver 1/1997

TEMPERATURA ED IMMERSIONE. FREDDO, SFORZI E RISCHIO DI MDD
Thermal Facts, by Dr. Peter Bennett, Alert Diver Jan/Feb 97page 2

L'ipotermia è un rischio dell'immersione spesso dimenticato, mentre rappresenta un problema frequente, specialmente fra le subacquee.
Intatti, anche se le donne hanno circa il 10% di grasso corporeo in più rispetto agli uomini, esse hanno circa il 17% in meno di massa muscolare, ed è questa che aiuta a generare calore durante l'esercizio fisico.
La donna ha anche una maggior superficie corporea, relativamente alla massa magra e questo, al contrario, aumenta l'area di dispersione calorica per conduzione. È importante sapere quali sono le fasi dell'immersione in cui si ha la maggior dispersione termica.
Per esempio, se un sub si raffredda durante il tragitto verso il luogo d'immersione e poi si immerge in acque relativamente calde, il suo assorbimento d'azoto nei tessuti periferici può risultare diminuito. Meno azoto totale, quindi, significa meno rischio decompressivo rispetto ad una situazione in cui il sub sia "caldo" prima e durante l'immersione.
La ragione di ciò sta nel fatto che è necessario del tempo prima che i vasi sanguigni periferici cambino dallo stato di va-socostrizione dovuto al freddo a quello di vasodilatazione dovuta al caldo (anche in termini relativi, n.d.t.) e più sono dilatati i vasi maggiore è la quantità di sangue ricco di azoto che viene trasportato ai tessuti. Prendiamo, ad esempio, un caso tipico: il sub che fa un trasferimento al luogo di immersione "al caldo", fa immersione in acque calde e, quindi, fa un "buon carico" di azoto. Durante il trasferimento per la seconda immersione, però, prende freddo. Invece di desaturarsi normalmente durante l'intervallo di superficie, la sua eliminazione di gas inerte sarà ridotta a causa della vasocostrizione dei vasi sanguigni periferici causata dal raffreddamento. Per di più, altro azoto viene assorbito durante la seconda immersione e, in risalita, l'azoto totale nei tessuti può essere più di quanto sarebbe stato se si fosse verificata una desaturazione normale durante l'intervallo fra le due immersioni. Il risultato finale è che questo sub è potenzialmente esposto ad un maggior rischio di MDD.
Con queste premesse e da un punto di vista strettamente "decompressivo", potrebbe essere più vantaggioso essere "freddi" durante l'immersione piuttosto che durante gli intervalli in superficie, quando si dovrebbe essere ben caldi per massimizzare l'eliminazione del gas inerte. Anche l'esercizio fisico ha un ruolo importante nel quadro della MDD. Gli sforzi e l'esercizio in profondità aumentano il rischio. Al contrario, l'esercizio durante la fase di decompressione, sembra ridurlo di circa il 30%. Un'altra considerazione a proposito dell'esercizio fisico è che, sempre più frequentemente, i sub lo praticano regolarmente, per tenersi in forma. Durante l'esercizio fisico, a causa dello sfregamento fra le superfici di tendini e muscoli, si possono produrre micronuclei gassosi (per fenomeni di cavitazione, n.d.t.) che sono i semi da cui si possono produrre le bolle gassose. Generalmente suggerisco, anche se piuttosto arbitrariamente, di ridurre l'esercizio al 50%, o, meglio ancora, di prendersi un giorno libero dagli esercizi quotidiani e di considerare le immersioni come l'esercizio fisico di quel giorno. Per minimizzare i rischi, quindi, sarebbe meglio non riscaldarsi troppo durante l'immersione, non fare tutta l'immersione pinneggiando energicamente o facendo altri sforzi, ma compiere un moderato esercizio fisico durante la fase di risalita e decompressione, magari non restando immobili aggrappati alla cima dell'ancora, durante la sosta di sicurezza, ma nuotando "dolcemente" nella zona e, poi, fino alla superficie. Una volta a bordo, o sulla spiaggia, tenetevi ben caldi prima della successiva immersione, che sarà, così, più confortevole e più sicura.

Tutti gli articoli sono di proprietà del DAN Europe e sono pubblicati con la loro diretta autorizzazione.
Non è consentita la riproduzione senza l'autorizzazione del DAN Europe.

Torna alla pagina degli articoli