Loreto

La torre
della Libertà

Io abito nella cosiddetta “zona torre casamarte” e faccio questa proposta: denominare questo quartiere “zona torre della libertà”. Ma per quale motivo dovremmo dare questo nome al nostro quartiere, se questo un nome ce l'ha? Forse casamarte non è un bel nome? Oppure tutte queste belle vie numerate da denominare non vanno bene? Ma certo che vanno bene, sembra di essere a New York dove le strade sono tutte numerate; dove campeggia anche il simbolo che rappresenta l'america intera da tutto il mondo occidentale ammirata: la statua della libertà. Ma perché nel nostro piccolo quartiere dovremmo celebrare e scegliere come simbolo un valore così alto e importante, la libertà appunto? Io credo che questo bene così grande non dobbiamo sceglierlo poiché è ben presente nella nostra realtà quotidiana, solo che non ce ne accorgiamo e forse neanche l'apprezziamo, soprattutto noi abitanti di questo quartiere. Alcuni esempi? Ma dov'è quel posto tanto sognato da qualsiasi automobilista, dove non esiste divieto di sosta? Dovieto di sorpasso? Limite di velocità o dare precedenza? Noi siamo fortunati: non abbiamo nessuna di queste restrizioni. Un altro esempio è il randagismo. In altri quartieri forse è un problema, nel nostro quartiere invece no: la soluzione adottata ha del miracoloso, e come tale riesce ad accontentare tutti. Ovvero si è riusciti a garantire la libertà dei cani randagi che come tali non hanno perso il loro status pur diventando stanziali di fissa dimora nel nostro quartiere; in secondo quella dei residenti del quartiere, che accogliendo l'invito del sindaco hanno difatti adottato questi cani randagi pur rimanendo nella piena libertà di non farlo; e siccome questa è una possibilità più unica che rara di adozione, ci sono dei concittadini che si prodigano anche da altri quartieri a partecipare in quest'opera meritoria. Forse non è ben chiaro a tutti come sia possibile tutto questo, ma vi assicuro che è così. Altro esempio è la libertà dei bambini. I nostri bambini sono liberi di giocare ovunque nel nostro quartiere, perché non hanno l'obligo di svolgere i loro giochi in un'area delimitata e attrezzata per l'uso; e allora qualsiasi spazio piò essere usato dai bambini per giocare: la strada, il prato, il piazzale condominiale, il parcheggio. In questo modo si è garantito a qualsiasi adulto che lo voglia di protestare per la presenza e lo schiamazzo dei bambini nelle vicinanze delle proprie abitazioni. Ci sarebbero altri esempi da citare, soprattuto quei casi in cui c'è un intreccio mirabile tra pubblico e privato, in cui è difficile capire chi è che si è preso la libertà più grande. Ma quello che conta è che nel nostro quartiere le cose rimangano così, e che quest'isola felice resti tale. Siccome l'elemento caratterizzante di questo nostro quartiere è senza dubbio la libertà, allora scegliamola ed eleviamola a simbolo della nostra libertà.
P.S. spero di non essermi preso una libertà troppo grande?!
Elio D'Amico

Indietro