Io la penso così 

“Bestiume “ o “Culturame”

di Claudio Di Mercurio

Non leggo, per mancanza di tempo, i settimanali, ma in una sala di attesa, mi è capitato tra le mani uno degli ultimi fascicoli dell'Espresso, non so dire il numero ma ricordo la copertina raffiguranti Scalfaro e Fazio travestiti da carta da gioco, mi sono così imbattuto in un articolo di Giampaolo Pansa il quale commentava a modo suo i risultati delle recenti elezioni spagnole. Si diceva preoccupato della nuova aria di centro destra che soffia sull' Europa. In particolare lamentava, la bella penna, la sfiducia che serpeggia nei DS, i quali dopo anni di aspettativa per la conquista del timone, si sono trovati con un governo che ha dovuto intraprendere , a detta dello scrivano di corte, una poderosa opera di risanamento che ha limitato i risultati immediatamente apprezzabili dall'elettore pur illuminato della sinistra, il quale, deluso, non andrà a votare. Mentre il “bestiume” (termine del Pansa) del centro-destra andrà compatto a votare anche grazie alla pubblicità data dai mezzi di informazione ai risultati spagnoli di Aznar. Ricordo che mio nonno, classe 1903, nato ad Arsita (TE), raccontava che, andato militare in quel di Livorno, nei primi anni 20, nel corpo dell'artiglieria pesante campale, veniva rimproverato, insieme ai propri commilitoni, dagli ufficiali in quanto non sapeva eseguire le manovre con i cannoni montati su ruote. In particolare gli gridavano indispettiti ma non avete il carro a casa? Ma quale carro: l'unico mezzo di trasporto era la soma dell'asino. Ricordo che nella mia adolescenza, quando in casa si parlava delle imprese spaziali, dei viaggi sulla Luna degli astronauti, mio nonno diceva: questa è tutta propaganda la luna è “ un’ parvinza” cioè una cosa che si vede ma che non esiste, una specie di immagine riflessa in uno specchio, io, allora liceale, sorridevo con tenerezza e non provavo a cambiare le opinioni di un ottantenne. Tuttavia ricordo che il nonno, mai stato fascista, non ha mai sopportato parimenti i comunisti, a chi gli prospettava i paradisi russi e cinesi, rispondeva, lui che a parte il militare non era mai stato fuori dell' Abruzzo: ci sono persone che sono andati a lavorare in America, in Germania, in Belgio, in Venezuela, in Argentina e ognuno, chi più chi meno ha riportato qualcosa in patria, ma nessuno è andato a lavorare in Russia: se ci fosse del benessere qualcuno ci andrebbe. Il ragionamento semplice ed elementare di quello che il Pansa chiama il “Bestiume” impedì, negli anni cinquanta e sessanta, che i carri-armati russi dopo Praga non facessero una scampagnata anche a Roma. Mentre il "culturame" rappresentato da lui , Bocca, Scalfari, Eco e compagnia cantando, narrava quasi fino al crollo del muro le meraviglie dell’economia e della tecnologia sovietica. Allora meno male che esiste questo “bestiume” da soma che oltre a mandare avanti l' economia del Paese ha scelto di volta in volta di dare fiducia a De Gasperi ad Andreotti a Spadolini a Craxi lasciando perdere le indicazioni farneticanti del “culturame”.
(p.s. : per fortuna che questi sono quelli che sono dalla parte del popolo: figuriamoci se fossero contro?)


E non se ne vogliono andare

Gli abruzzesi, il 16 aprile, dovranno recarsi all'appuntamento elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Molti, sono certo, si presenteranno delusi se non addirittura indignati per la disastrosa politica che il centro sinistra è riuscito a produrre in circa cinque anni di governo. Il carico fiscale e la disoccupazione hanno superato ogni più pessimistica previsione. Sono stati distrutti l'artigianato ed il piccolo commercio e messo in ginocchio l'agricoltura. I lavori socialmente utili, inventati dal governo di sinistra, sono stati la risposta debole alle istanze di lavoro avanzate dai giovani. Una forma di elemosina temporanea che ha sottratto fondi soprattutto alle piccole e medie imprese che potevano creare posti di lavoro veri e duraturi. Sul fronte dell'immigrazione è stata messa in atto una politica dissennata. È stato detto persino da autorevoli uomini della sinistra come Cacciari, sindaco di Venezia. Sono entrati con facilità clandestini albanesi, slavi, cinesi e nordafricani ed hanno importato le loro mafie, come se non bastasse quella nostrana. Mentre il governo si affanna a ripetere che sono una “RICCHEZZA” le famiglie italiane subiscono stupri, furti e rapine. Con l'omertà e la compiacenza dei sindacati e di alcuni potentati industriali è stato istituito un vero e proprio regime che dalle televisioni di stato e dalle pagine di certa stampa amica riversa nel campo dell'informazione un mare di notizie false e tendenziose. Gli avversari politici vengono in tal modo demonizzati e i dati sull'economia manipolati. Sono comunque sicuro che gli abruzzesi non si lasceranno incantare dalle parole di certe sirene e manderanno a casa già dalle regionali questa classe politica di sinistra attaccata solo alle poltrone che sta rendendo l'Italia sempre più povera.
Aleardo Buffetti 


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