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Passata la cascina Genovesina conviene prendere la bici in spalla per arrivare alla Croce
d'Erbusco. Da qui si gode una vista a 360 gradi, si vedono tutta la Franciacorta, con alle spalle l'Iseo e la cerchia delle Prealpi. Nelle giornate invernali limpide si vedono anche le Alpi Piemontesi.
Ripartiamo e affrontiamo un tratto lungo di crinale dominante i due versanti, coperto di boschetti di Pinus nigra. A questo punto non è lontana la vetta del monte (415 metri), mentre sotto di noi si distende il paese di Cologne soffocato dalla zona industriale a cintura attorno al vecchio nucleo ancora vivibile.
Dalla cima si scende su di una strada sterrata attraverso le poche case dell'abitato di Spina. Scendiamo ora dalla parte nord del monte, più umida e fitta di boschi, fino a raggiungere le prime case d'Erbusco, Qui troviamo un'indicazione per la chiesetta di Santo Stefano costruita sulla roccia in età prelongobarda. Sorta accanto ad un portico che offriva riparo ai viandanti custodisce un affresco della zona ricoperta di vigneti e olivi. Qui si fermò a pregare San Carlo Borromeo, nel 1580, durante una visita pastorale in cui impose l'abito talare al cugino Federigo, poi Cardinale di manzoniana memoria. Consigliamo di visitare il vicino Convento dell'Annunziata (dai cui vigneti Bellavista produce l'omonimo vino) e rientriamo a Boccaglio per Via Santo Stefano e poi per via Piè del Monte, su un sentiero ben tenuto tra fioriture di melissa, erba paritaria e lamio (in stagione ovviamente!!!) |
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