Studio di Luci Notturne nel Mondo con il Metodo Scientifico Sperimentale

Massimo Teodorani *

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ABSTRACT. Viene presentato un progetto di ricerca mirato all'ottenimento di parametri fisici derivabili dall'analisi dei fotoni emessi dal fenomeno UFO su un intervallo di lunghezze d'onda che si estende dalle onde radio all'estremo visibile. In tale ambito si assume che questo particolare tipo di fenomenologia radiante, in questo contesto intesa come "luce notturna" presente in aree mondiali di ricorrenza, possa essere misurata con sensori in tutto analoghi a quelli astronomici comunemente usati per lo studio degli oggetti celesti. Vengono a tal fine proposte particolari tecniche di monitoraggio, le quali, basate su un radar con funzione di ricerca, inseguimento e telemetria, prevedono l'utilizzo di camere CCD per fotografia digitale e fotometria, di analizzatori di spettro ottico CCD per spettrografia e di sensori per l'infrarosso [rb: 7]. Si propone inoltre l'uso in parallelo di magnetometri e di analizzatori multicanale ad alta risoluzione di spettro radio [rb: 2]. Si evidenzia l'importanza di acquisire dati simultaneamente con tutti gli strumenti e in tutte le lunghezze d'onda, al fine di consentire la costruzione della curva di distribuzione globale dell'energia del fenomeno ad un istante dato. Dopo aver delineato le particolari strategie necessarie [rb: 5, 7, 8] per acquisire dati dal fenomeno luminoso nelle sue differenti configurazioni e gli obiettivi scientifici che si intende conseguentemente raggiungere, viene presentata una descrizione relativa ai parametri fisici che ci si aspetta di ottenere come processo finale di analisi quantitativa della radiazione di tali oggetti, ponendo una particolare enfasi sull'importanza di studiare la variabilità temporale del fenomeno, come ad esempio la sua capacità di pulsare, al fine di tentare di comprenderne in una chiave dinamica il meccanismo di irraggiamento [rb: 7]. Questo progetto di ricerca ha lo scopo di dimostrare come la esperimentata tecnologia opto-elettronica di derivazione militare accoppiata a comuni sensori di tipo astronomico, possa permettere di misurare con estrema precisione i parametri fisici di un dato fenomeno UFO, presupposto imprescindibile per la successiva costruzione di teorie rigorosamente fondate [rb: 5]. La presentazione è accompagnata da: (a) carrellata di immagini esemplificative relative a luci notturne presenti con ricorrenza in alcune aree del mondo, con particolare riferimento alle aree di Hessdalen (Norvegia), Ontario (Canada) e Victoria (Argentina) [rb: 1, 3, 4], (b) un esempio di analisi dati strumentali relativa al fenomeno luminoso di Hessdalen in Norvegia durante il "flap" del 1984, dove in particolare viene mostrata la manifesta correlazione temporale tra il fenomeno luminoso e le perturbazioni del campo magnetico [rb: 4, 6, 8], (c) statistica dei dati ottici acquisiti a Hessdalen nel periodo 1998-2000 utilizzando una videocamera automatizzata, (d) esemplificazione di tests diagnostici mirati a provare o confutare un'origine naturale del fenomeno osservato [rb: 5, 8]. Viene inoltre evidenziato come un'accurata misura delle sorgenti di emissione naturale, come ad esempio la radiazione di origine solare nelle fasi di attività con conseguenti tempeste geomagnetiche [rb: 6], può permettere di determinare il "punto zero" delle misurazioni del fenomeno luminoso in quanto tale, consentendo di stabilire se il fenomeno è effettivamente di origine naturale o se la radiazione elettromagnetica di origine naturale è solo una sorgente di rumore che si sovrappone ad una fenomenologia di differente natura, anche artificiale.

* Astrofisico

Riferimenti Bibliografici:

Mallet J. (2000) Le luci del lago Ontario (Canada), http://members.tripod.com/~FieryCelt/ORB.html .

Montebugnoli S. et al. (1998), "Upgrade of the mini spectrum analyzer", in: Conference Paper, Astronomical and Biochemical Origins and the Search for Life in the Universe, IAU Colloquium 161, Publisher: Bologna, Italy, p. 701.

Simondini A. & S. (2000) Le luci di Victoria (Argentina), http://www.geocities.com/Area51/3184/victo.htm .

Strand E.P. (2000) Le luci di Hessdalen (Norvegia), http://hessdalen.hiof.no/ .

Teodorani M. & Strand E.P. (1998) "Experimental Methods for Studying the Hessdalen-Phenomenon in the light of the Proposed Theories: a Comparative Overview", Rapport 1998:5, Høgskolen i Østfold (Norway), pp. 1-93.

Teodorani M. & Strand E.P. (1998) "The Hessdalen luminous phenomenon: a data analysis", Ufodatanet-Report, http://www.ufodatanet.org. Una versione di questo articolo è stata sottomessa anche alla rivista EJUFOAS (2000).

Teodorani M. (2000) "Physics from UFO Data", EJUFOAS (European Journal of UFO and Abduction Studies), Vol. 1 (1), pp. 2-26. Una versione di questo articolo è pubblicata anche su http://www.ufodatanet.org.

Teodorani M. (2000) "Physical data acquisition and analysis of possible flying extraterrestrial probes by using opto-electronic devices", EPR (Extraterrestrial Physics Review), Vol. 1, No. 3, pp. 32-37.