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LEZIONE CINQUANTASEIESIMA

TEORIA

 

 Sintesi:

1. IL VERBO: NOZIONI GENERALI

In latino il verbo può essere transitivo ed intransitivo, come in italiano. Non esiste invece il riflessivo in senso stretto, cioè come un genere di verbo a sè stante..

1) Transitivo è quel verbo che esprime un'azione, la quale passa (= transita) dal soggetto al complemento diretto, generalmente il complemento oggetto, necessario per il completamento della frase.

            Oppidani universi in proximas silvas se abdiderunt         

             I cittadini si nascosero tutti nei boschi vicini

abdiderunt (da = abdo, -ere) è transitivo, seguito dal compl. oggetto.

2) Intransitivo è quel verbo che esprime un'azione che rimane sul soggetto, senza la necessità del complemento. Infatti dopo un verbo intransitivo si possono trovare solo complementi indiretti, mai un complemento oggetto.

            Gladiatores pugnabant ï  ï in circo cum hominibus atque feris. (Eutr.)

            I gladiatori combattevano nel circo con gli uomini e con le bestie feroci

Pugnabant (da = pugno, -are) è intransitivo, seguito da vari complementi indiretti, (in circo, cum hominibus, ecc.) non del tutto necessari per il senso della frase.

2. PARTICOLARITÀ DEI VERBI TRANSITIVI

Bisogna tenere presenti numerosi verbi transitivi, che in pratica possono comportarsi come intransitivi, non essendo accompagnati dal complemento oggetto; il verbo, in questo caso, si dice che assume un senso assoluto, cioè un significato intrinseco, per cui non c'è la necessità del complemento.

Odi et amo. (Catullo)   Odio ed amo.
Amat haec mulier. (Plauto)    Questa donna è innamorata.

Il valore assoluto di certi verbi transitivi possiamo ritrovarlo in certe espressioni ellittiche, tipiche del gergo militare:

appellere (sott. navem)                      approdare

conscendere (sott. navem)                  imbarcarsi

ducere, educere (sott. exercitum)       uscire in battaglia, marciare

merere (sott. stipendium)                   fare il servizio militare

movere (sott. castra)                          levare le tende

solvere (sott. navem, ancoram)         salpare

obire (sott. mortem)                           morire

tenere (sott. cursum)                         dirigersi, veleggiare

Vexata classis Carales tenuit.

(Liv.)

  La flotta mal ridotta si diresse verso Cagliari.
C. Curio adpellit ad eum locum, qui appellatur Anquillaria. (Ces.)   C. Curione approda in quella località chiamata Anquillaria.

Alcuni verbi possono essere sia transitivi, sia intransitivi, ma cambiando anche il significato, secondo l 'uso. Citiamo i più comuni:
 

  Transitivo Intransitivo
appetere desiderare, assalire avvicinarsi
concedere concedere ritirarsi, allontanarsi
consulere consultare provvedere
differre rimandare distinguersi, essere differente
manere attendere rimanere
maturare accelerare affrettarsi
morari trattenere trattenersi, indugiare
properare accelerare affrettarsi

 
Egomet convivas moror. (Ter.)   Io sto trattenendo i convitati.
Hannibal apud Romam moratus est. (Eutr.)   Annibale si trattenne nelle vicinanze di Roma.

 2.1 Verbi transitivi attivi in italiano e in latino, intransitivi al passivo

Alcuni verbi transitivi latini, non molti in verità, hanno un comportamento apparentemente particolare, per cui assumono:

Infatti se prendiamo in considerazione il verbo uro = bruciare, possiamo dire:

Forma Attiva

Agricolae herbam (c. oggetto) urunt = i contadini bruciano l 'erba (uro, is, ussi, ustum, -ere

Forma Passiva

Herba (c. oggetto) uritur = l'erba brucia, va in fiamme

Nella forma passiva il verbo si comporta come un intransitivo, di senso assoluto.

Alla stessa famiglia appartengono i verbi:

 
TRANSITIVI
INTRANSITIVI

augeo

minuo

muto

sano

uro

aumento (accresco)

diminuisco (rendo minore)

cambio (rendo diverso)

guarisco (rendo sano)

brucio (do alle fiamme)

augeor

minuor

mutor

sanor

uror

aumento (cresco)

diminuisco (divento minore)

cambio (divento diverso)

guarisco (divento sano)

brucio (vado in fiamme)

Clamores dissonos nemora ripercussaeque valles augebant. (Liv.)   I boschi e le vallate aumentavano (accrescevano ) le grida assordanti.
Rerum principia suis progressionibus augentur. (Cic.)   I primi elementi delle cose aumentano (crescono) con progressi appropriati.

NOTA BENE

Questi verbi diventano intransitivi al passivo, ma se noi sottintendiamo il complemento (d agente o di causa efficiente) si presentano come normali transitivi.

Quindi, per evitare errori, lo studente consulti sempre con attenzione il dizionario, perché questi verbi con doppio uso, transitivo e intransitivo, portano anche un duplice significato. Se ne tenga conto nella lettura dei testi latini.

 

3. LA FORMA (O DIATESI) PASSIVA

In latino, come in italiano, esistono soltanto due forme (o diatesi) del verbo: la forma attiva e la passiva.

1) Si ha la forma attiva quando è lo stesso soggetto che compie l'azione.

Caesar laudat milites = Cesare loda i soldati

Agricolae vivunt ruri = Gli agricoltori vivono in campagna

Hanno la forma attiva sia i verbi transitivi (laudat ) che intransitivi (vivunt ).

2) Si ha la forma passiva quando il soggetto patisce, cioè subisce l azione.

Milites a Caesare laudantur = I soldati sono lodati da Cesare
 

La forma passiva è propria dei verbi transitivi, mentre gli intransitivi possono avere soltanto la forma attiva.. Come è già noto allo studente, eccezionalmente i verbi intransitivi possono assumere le desinenze del passivo soltanto nei costrutti impersonali, e principalmente con il si indeterminato (Vedi Morfologia, lezione 32ª ).
 
Pugnatum est utrique acriter. (Ces.)   Si combattè accanitamente da una parte e dall altra.
Ad philosophiam confugiendum est. (Sen.)   Bisogna cercare rifugio nella filosofia.
Mox ad arma concurritur. ( Eutr.)   Immediatamente si corre alle armi.

 
NOTA BENE

1) La costruzione impersonale passiva è tipica di tutti quei verbi che sono intransitivi in latino, compreso quelli che corrispondono a transitivi in italiano: invideo, plaudo, consulo, ecc., da cui le forme invidetur, plauditur, consulitur, ecc.

2) Alcuni verbi hanno forma attiva, ma significato passivo, come fio (= sono fatto, divento), passivo di facio; pereo (= vado in rovina), passivo di perdo; veneo (= sono venduto), passivo di vendo.

4. I VERBI DEPONENTI

Il folto gruppo rappresentato dai verbi deponenti, sappiamo che hanno significato attivo. Si dicono "deponenti" perché hanno deposto le desinenze della forma attiva, cadute nella fase arcaica della lingua, conservando il significato attivo.

Tutti i deponenti, sia transitivi che intransitivi, sono suddivisi in quattro coniugazioni complete, le cui uscite sono identiche a quelle dei verbi passivi. Loquor vobis amicis             Parlo a voi amici

Loquor da loqui, dep. intransitivo

Da sottolineare che in latino esistono alcune forme sopravvissute di significato mediale, cioè forme intermedie fra attivo e passivo. Tra queste citiamo feror (= mi sposto, vado), induor (= mi vesto, indosso), lavor (= mi lavo), moveor ( = mi muovo), vehor (= mi lascio trasportare, vado), ecc.

 

4.1 Il passivo con i verbi deponenti

Si ricordi che i verbi deponenti non possono essere usati al passivo, per cui esistono almeno 3 soluzioni equivalenti:

- ci si rivolge ad un sinonimo attivo,

- si trasforma la frase dal passivo in attivo,

- si ricorre ad una perifrasi con il verbo afficior.

Es.

       Io sono esortato dagli amici

  • comites me hortantur
  • afficior comitum hortatu

Fra i sinonimi di verbi deponenti indichiamo alcuni fra i più noti.

- sono esortato             admoneor, moneor, sinonimi di hortor

- sono assalito              oppetor, oppugnor, sinonimi di aggredior

- sono usato                adhibeor, sinonimo di  utor

- sono saccheggiato      diripior, sinonimo di  populor

NOTA 

Si evitino i tranelli costituiti dai participi passati dei verbi deponenti, che normalmente traggono in inganno i più sprovveduti: hortatus (= che ha esortato) NON che è stato esortato!, blanditus (= che ha accarezzato) NON che è stato accarezzato!, largitus (= che ha donato) NON che è stato donato!), ecc.


 

5. IL PASSIVO CON I VERBI SERVILI

Verbi servili sono quelli che non hanno un significato compiuto, per cui non si reggono da soli. Di solito accompagnano un infinito, al quale attribuiscono un significato di potere, (= possum), dovere (= debeo ), volere (= volo), non volere (= nolo), preferire (= malo), non potere , (=nequeo), cominciare (= incipio), sono solito (= soleo), desiderare (= cupio),ecc.

I verbi servili non possono assumere la forma passiva, per cui è l infinito del verbo principale che diventa passivo. In italiano il passivo con il verbo servile è espresso dal si passivante, che lo precede.
 
Nec lex ferri nec ire in Capitolium consul poterat. (Liv.)   Nè si poteva imporre la legge, nè il console andare in Campidoglio.
Aliorum laudi atque gloriae maxime invideri solet. ( Cic.)   Si è soliti provare invidia specialmente per la fama e la gloria degli altri.


 
OSSERVAZIONI

1) Fanno eccezione alla regola generale dei verbi servili, i perfetti di due verbi: coepi, coeptum, coepisse (difettivo, integrato da incipio ) = ho cominciato, e desii, desitum, desiisse = io ho cessato.

Infatti, pur essendo servili, possono assumere la forma passiva se accompagnano un infinito passivo di forma e di significato.
 
Urbs coepta est oppugnari.(Liv.)

oppugnari. = infinito passivo come forma e come significato

  Si cominciò ad espugnare la città (= la città cominciò ad essere espugnata )

2) Gli stessi verbi, coepi e desii, seguiti da un infinito passivo impersonale, assumono anch essi la forma impersonale: coeptum est ( = si cominciò), coeptum erat ( = si era cominciato), desitum est ( = si cessò), desitum erat (= si era cessato), ecc.
 
Desitum est bellari. ( Liv.)    Si cessò di guerreggiare.
Mihi persuaderi non potest. ( Cic.)   Io non posso essere persuaso.

6. I VERBI RIFLESSIVI

I verbi riflessivi italiani non hanno i corrispondenti riflessivi latini. Per rendere un riflessivo si può usare:

1) un verbo attivo o deponente, che abbia valore riflessivo, senza la presenza di pronomi personali, come advento, appropinquo = mi avvicino, maturo, propero, festino = mi affretto, nitor = mi sforzo, moror = mi trattengo, ulciscor = mi vendico, ecc.
 
Nutrix animadvertit puerum dormientem circumplicatum serpentis amplexu. (Cic.)   La nutrice si accorse che il fanciullo addormentato era avvolto dalle spire di un serpente.

2) un verbo attivo accompagnato dai pronomi me, te, se, nos, vos, oppure si ricorre ad un verbo passivo:
 
Aër movetur nobiscum. (Cic.)   L aria si muove con noi.
Delectamur cum scribimus. (Cic.)   Ci divertiamo quando scriviamo

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