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Lazio - Milan
3 - 1
Partita disputata il: 29 Aprile 1998
Stadio: Olimpico
Arbitro: Treossi di Forlì
Spettatori: 70.000 circa
Incasso: 3.415.000.000 lire
Reti: 2' s.t. Nedved (Autorete)
10' s.t. Gottardi
13' s.t. Jugovic (Rigore)
20' s.t. Nesta
Angoli: Lazio: 2 - Milan: 0
Recupero: 2' p.t. e 6' s.t.
Ammoniti: Ganz (per proteste)
Rossi (per comportamento non regolamentare)
Daino (per gioco falloso)
Weah (per gioco falloso)
Kluivert (per gioco falloso)
Espulsi: Fuser e Desailly (per reciproche scorrettezze)
Note: Serata umida.
Terreno leggermente scivoloso.



Lazio: Marchegiani, Grandoni (5' s.t. Gottardi), Nesta, Negro, Favalli, Fuser, Venturin, Jugovic, Nedved (48' s.t. Marcolin), Casiraghi, Mancini (43' s.t. Lopez).
In panchina: Ballotta, Rambaudi.
Allenatore: Eriksson.
Milan: Rossi, Daino, Desailly, Costacurta, Maldini, Ba (20' s.t. Ganz), Albertini, Donadoni, Ziege, Weah, Savicevic (31' p.t. Kluivert, 5' s.t Maini)
In panchina: Taibi, Cardone, Cruz, Maniero.
Allenatore: Capello.

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LAZIO VINCITRICE DELLA COPPA ITALIA 97/98

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Nedved al 2' s.t.

Deviazione di Nedved su punizione di Albertini.
Il Milan passa in vantaggio al 2' della ripresa: punizione dal limite di Donadoni, che tocca per Albertini: il tiro violento del centrocampista viene deviato da Nedved alle spalle di Marchegiani.



Pareggio di Gottardi su assist di Mancini.
La Lazio inizia la rimonta parreggiando al 10' del secondo tempo: lancio di Venturin, Mancini addomestica la palla in area, evita il ritorno di Costacurta e serve Gottardi, che segna da due passi.
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Gottardi al 10' s.t.



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Jugovic al 13' s.t.

Rigore di Jugovic per il raddoppio.
La Lazio raddoppia tre minuti dopo: grande lancio di Mancini per Gottardi, scatto e fallo di Maldini in netto ritardo; rigore che Jugovic batte spiazzando Rossi per il raddoppio biancoceleste.



Terzo gol di Nesta per il trionfo laziale.
La Lazio segna la terza rete al 20' del secondo tempo: corner da sinistra, la difesa respinge, Negro tira ma Rossi ribatte proprio sui piedi di Nesta, che segna nel tripudio generale.
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Nesta al 20' s.t.



La cronaca
Un trionfo. Sono le sole parole che possono spiegare senza dubbi la serata del 29 Aprile, che ha riportato la Coppa Italia nella bacheca della Lazio a 40 anni dalla vittoria del 1958.
Un trionfo scaturito da una gara eccezionale, nella quale i biancocelesti hanno saputo rimontare sia il risultato dell'andata, sia la rete milanista di Albertini, mettendoci tutte le energie possibili, e gettando il cuore oltre l'ostacolo. Adesso, l'appuntamento è per il 6 Maggio a Parigi, per un'altra finale, quella di Coppa Uefa contro l'Inter, per entrare nella storia del calcio italiano ed europeo.
Eppure, la partita contro il Milan non è inizata sotto i migliori auspici. La Lazio nel primo tempo è apparsa contratta, e la manovra non ha mostrato la solita fluidità. E' il Milan a portare il primo attacco con Weah, ma è Casiraghi a tirare per primo in porta, con un destro che finisce a lato della porta di Rossi. Il ritmo non è altissimo, il Milan si limita a controllare attraverso il possesso di palla, contrapponendo Albertini, Donadoni, Ba, e, in seconda battuta, Daino, al centrocampo laziale. Anche Savicevic dà una mano al centrocampo rossonero, lasciando il solo Weah in avanti ad impensierire Nesta e soci. La Lazio cerca di uscire fuori, e per poco Rossi non fa un regalo, quando, cercando di servire Donadoni, passa la palla a Casiraghi, il cui tiro però è respinto dal corpo del portiere milanista in disperata uscita. Lo stesso Rossi anticipa poi Nedved lanciato a rete da Fuser, e si fa poi ammonire poco dopo per aver ritardato una rimessa dal fondo. Casiraghi si batte come un leone, ma è chiuso da Desailly e Costacurta, mentre Savicevic esce per Kluivert. Al 40', un cross di Ba è raccolto da Weah, che però è sbilanciato e spara altissimo da due passi. Il primo tempo si chiude senza altri sussulti.
La ripresa è al cardiopalmo. Al 2', neanche il tempo di riprendere il gioco che il Milan passa in vantaggio. Grandoni aggancia Albertini al limite dell'area di rigore, punizione che Donadoni tocca per lo stesso Albertini: il forte tiro è deviato da Nedved alle spalle di Marchegiani. Sull'Olimpico cala il silenzio, c'è la sensazione che la Coppa stia sfuggendo di mano ai biancocelesti. Kluivert si procura uno stiramento, e Capello lo sostituisce con Maini, infoltendo il centrocampo e lasciando Weah come unica punta. Eriksson appronta subito la contromossa, che si rivelerà poi quella vincente: Gottardi per Grandoni, e difesa a tre con Negro, Nesta e Favalli. La Lazio pareggia subito. Lancio millimetrico di Venturin per Mancini, Roberto controlla in area evitando il ritorno di Costacurta e serve Gottardi, che insacca da due passi. Dopo tre minuti, il raddoppio biancoceleste: lancio di Mancini sempre per Gottardi, che scatta lasciando sul posto Maldini. Il milanista, in ritardo, atterra Guerino, e Treossi decreta il rigore. Il Milan ha protestato a lungo, perché il fallo sarebbe avvenuto fuori area, ma l'arbitro è stato irremovibile, e Jugovic ha trasformato con freddezza spiazzando Rossi.
Passano sette minuti, e la rimonta è completata. Dopo un palo clamoroso colpito da Casiraghi su servizio di Mancini, corner per la Lazio dalla sinistra, dopo un batti e ribatti in area la palla arriva a Negro, che tira di prima intenzione; Rossi respinge sui piedi di Nesta che segna la terza rete: quella di Alessandro è stata la prima rete in Coppa Italia, e ha coronato una prestazione spettacolare sotto gli occhi di Cesare Maldini. Capello tenta il tutto per tutto, inserendo Ganz, e il Milan si rende pericoloso con due punizioni di Ziege ben controllate da Marchegiani. Al 35', Fuser e Desailly si scontrano duramente al limite dell'area rossonera, e vengono alle mani: Treossi manda entrambi negli spogliatoi anzitempo. Il Milan non riesce più a recuperare il risultato, e, anzi, è la Lazio che sfiora il quarto gol con Jugovic nei minuti di recupero. L'arbitro fischia la fine dopo sei minuti di recupero. Lo stadio si veste di biancoceleste, in un tripudio di bandiere e striscioni; mentre i giocatori fanno il giro d'onore con la Coppa, la folla invoca i nomi del mister Eriksson, del presidente Zoff e del patron Cragnotti, che, commosso, saluta i tifosi fin sotto la Curva Nord. Insomma, un trionfo!!!



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