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FODOR JERRY A.
Mente e linguaggio

Laterza Editori, Roma-Bari 2000, collana: Biblioteca di Cultura Moderna (1154), pp.227 , ISBN 884206220, euro 19.63.
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a cura di a cura di Francesco Ferretti Mente e linguaggio di Simone Gozzano Jerry Fodor è senza dubbio uno dei più autorevoli filosofi viventi. Di conseguenza sono diverse le versioni italiane dei suoi libri. Tuttavia, si segnalavano alcune ingiustificabili lacune, nonché la mancanza di una sorta di introduzione e itinerario guidato al suo pensiero nelle sue linee essenziali piuttosto coerente, anche se non sono mancati nel corso del tempo ripensamenti e revisioni. A colmare le lacune e l'itinerario ci pensa questo interessante libro curato da Francesco Ferretti. Il curatore ha infatti tradotto e raccordato i testi fondamentali che Fodor ha scritto attorno al problema del significato. Il risultato è un nuovo libro, che in effetti Fodor non ha mai scritto in questa forma, nel quale la teoria fodoriana relativa al significato e alle sue relazioni con la mente nel suo complesso trova una formulazione coerente, unitaria e completa. Il testo è preceduto da un'ampia e lucida introduzione nella quale Ferretti chiarisce l'origine, l'evoluzione e i temi portanti del lavoro di Fodor, nonché alcune debolezze interne alla sua posizione, emerse dall'ampio dibattito che questo autore ha sempre saputo suscitare. Il risultato è davvero eccellente. La scelta dei testi, infatti, è stata approvata dallo stesso Fodor che ha quindi seguito il progetto in ogni sua fase, collaborando strettamente con Ferretti. Ma è quest'ultimo che ha saputo, nelle varie note di raccordo che precedono i blocchi di saggi, inquadrare e contestualizzare i testi del filosofo, proponendo al lettore quel filo guida che talvolta, addentrandosi nei sofisticati meandri argomentativi della filosofia analitica, si rischia di perdere. Il testo è suddiviso in cinque parti. Nella prima si tratta della natura degli stati mentali, in modo particolare di quelli intenzionali (in effetti Fodor ha sempre evitato di confrontarsi con l'altro "tema caldo" della filosofia della mente contemporanea, vale a dire la coscienza). La seconda parte affronta il problema dell'architettura della mente, con la tesi del modularismo e l'innatismo, punti sui quali il pensatore americano ha via via modificato la propria posizione pur nel quadro di una immagine sostanzialmente coerente. Questa è la parte dedicata anche al rapporto tra pensiero e percezione, tema del quale Ferretti stesso è un esperto (si veda al riguardo il suo libro Pensare vedendo. Le immagini mentali nella scienza cognitiva, Carocci, Roma 1998). Viene poi la parte dedicata alla teoria rappresentazionale della mente, il cuore della concezione fodoriana. In base a tale teoria, la mente è un sistema che elabora rappresentazioni che sono il portato di una relazione causale con il mondo. L'elaborazione segue grosso modo le regole logiche ma, al tempo stesso, si configura come pienamente causale, così che ciò che pensiamo può trasformarsi in ragioni per l'agire. La quarta e quinta parte, infine, sono espressamente dedicate al contenuto degli stati mentali, ossia a cosa fa sì che il mio osservare che il gatto è sul tappeto, piuttosto che il mio venire a sapere che il gatto è sul tappeto, abbiano proprio quel contenuto e non un altro come, per esempio, che c'è un felino là dove mi pulisco i piedi. Si tratta di temi centrali per la scienza cognitiva e la filosofia della mente, ed essi mostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto profondo e proficuo possa essere lo scambio tra filosofi e scienziati empirici soprattutto in merito alle discipline che hanno a che vedere con la mente e la cognizione. Il libro è quindi un volume essenziale per chi si occupa di questi temi. Mettetelo bene in vista nei vostri scaffali.

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Data ultimo aggiornamento: Giovedì 24 ottobre 2002