L'INGEGNERIA NATURALISTICA


Indice:

1) progettazione, esecuzione e finalità di intervento

2) le tecniche costruttive

3) i metodi e i tipi

4) cura e manutenzione

5) bibliografia essenziale

6) l'ingegneria naturalistica in ambiente mediterraneo


Introduzione

L'ingegneria naturalistica è una tecnica costruttiva che si avvale di conoscenze biologiche, nell'eseguire costruzioni in terra o sistemazioni idrauliche o ancora nel consolidare versanti e sponde instabili.
Per questo scopo vengono impiegate piante o parti di piante con lo scopo, a loro sviluppo raggiunto, di unire con il materiale da costruzione, un consolidamento duraturo. 

Il consolidamento e la modellazione di aree franose sono ambiti primari per gli interventi di ingegneria naturalistica, anche perché si coniuga un effetto tecnico dell'opera, un effetto economico, ecologico ed estetico. 

La rinaturalizzazione è una tecnica volta alla ricostituzione o al restauro di ambienti naturali. 

Gli ambiti principali di intervento sono:

Spesso si, nelle opere di ingegneria naturalistica, si perseguono entrambi le finalità. 

 


Progettazione, esecuzione e finalità di intervento

Sulla base di nuove conoscenze derivate dalla ricerca tecnica e biologica e dalla scienza dei materiali, si sono potuti sviluppare nuovi interventi innovativi e migliorare quelli vecchi.

L'ingegneria naturalistica può svolgere importanti funzioni, quali:

a) funzione idrogeologica: consolidamento e copertura del terreno, protezione del terreno dall'erosione provocata dagli agenti atmosferici quali vento e acqua, funzioni di drenaggio.

b) funzione naturalistica: recupero di aree degradate, recupero di ambienti naturali oramai sempre più rari, sviluppo di associazioni vegetali con l'impiego di piante autoctone, miglioramento del terreno.  

c) funzione estetico - paesaggistica: minor impatto ambientale nella costruzione di nuove opere, recupero di "lacerazioni" nel paesaggio, protezione dal rumore.

d) funzione economica: risparmio sui costi e sulla costruzione di opere.

L'ingegneria naturalistica può essere applicata in particolare, nei seguenti ambienti:

   


Le tecniche costruttive

I LAVORI PREPARATORI: 

lo scopo dei lavori preparatori è quello di mettere in sicurezza gli operai nell'area interessata dall'intervento con la messa in opera di barriere temporanee e recinzioni con materiali inerti per evitare eventuali  scivolamenti, rotolamenti, distacchi e cadute del terreno superficiale, del pietrame, dello sfasciume del pendio.
Prima di intervenire con opere di ingegneria naturalistica bisogna procedere a lavori di modellamento del terreno instabile interessato, scarpando gli accentuati e gli sporgenti bordi di rottura.   

LE TECNICHE D'INTERVENTO: 

prevedono un utilizzo di piante intere e/o loro parti (talee) e si possono avere le seguenti tipologie:

I MATERIALI DA COSTRUZIONE:


I metodi e i tipi

METODI COSTRUTTIVI:

Interventi di rivestimento: proteggono rapidamente il terreno dall'erosione superficiale migliorando il bilancio termico e idrico promovendo l'attività biologica del terreno. E' consigliabile prima dell'attecchimento, proteggere il terreno  da eventuali precipitazioni di forte intensità con paglia. 

interventi stabilizzanti: servono a diminuire le forze meccaniche, stabilizzando e consolidando le sponde e le loro scarpate. Si utilizzano arbusti ed alberi muniti di forte capacità di propagazione vegetativa.  

interventi combinati: sostengono scarpate e versanti instabili con materiali vivi e per avere maggiore durata e sostegno si combinano con materiali inerti ( pietrame, legno,ferro, acciaio, reti, stuoie, griglie, ecc..).

interventi complementari: comprendono le semine e le piantagioni in maniera del tutto completa per avere la certezza di una sistemazione dell'opera giunta allo stadio finale.

 

ALCUNE TIPOLOGIE DI INTERVENTO:

INERBIMENTO : interventi antierosivi di rivestimento mediante spargimento manuale o meccanico di sementi : 

fig.1 zolla erbosa                             

fig.2 tappeto erboso   

MESSA IN OPERA DI STUOIE, RETI, GRIGLIE, ecc.. : interventi antierosivi mediante l'impiego di materiale sintetico, naturale o misto (griglie, reti, stuoie, feltri, tessuti) per la protezione meccanica dei versanti.   

MESSA A DIMORA DI SPECIE ARBUSTIVE E ARBOREE : interventi antierosivi in aree prive di copertura arborea ed arbustiva : 

fig.3 pianta radicata 

MESSA A DIMORA DI TALEE : messa a dimora di talee di specie legnose con buona capacità di moltiplicazione vegetativa per consolidamento di pendii.

GRADONATA O CORDONATA: è costituita da banchine trasversali secondo la linea di pendenza, costituite da uno scavo in contropendenza, la messa a dimora di specie legnose e successivamente ricoperti con il materiale derivante dallo scavo a monte. 

VIMINATA : è costituita da un intreccio di verghe con buona capacità vegetativa, fissate al terreno con picchetti in legno o tondini in ferro e successivamente ricoperte di terra (fig. 4).

fig.4 viminata 

FASCINATA : è costituita da fascine formate da rami con capacità vegetative, fissate all'interno di un solco scavato nel versante instabile (fig. 5).

fig.5 fascinata

GRATA : è costituita da una grata di legno fissata al versante con picchetti di legno, tondini in ferro.Per una maggiore resistenza meccanica può essere impiegata una griglia elettrosaldata. L'intera superficie verrà poi seminata. Viene usata per la stabilizzazione di versanti molto ripidi (fig. 6).

 fig.6 grata

PALIZZATA : è costituita da una struttura in legno trasversale alla linea di massima pendenza fissata da picchetti di legno o in ferro, acciaio, fissata a monte dei picchetti da pali in legno, successivamente messa a dimora di materiale vegetale con successivo interramento (fig. 7).

fig.7  palizzata 

PALIFICATA : è costituita da una struttura in legno abbinato alla posa di piante. Viene impiegata particolarmente per il consolidamento al piede di frane, la ricostruzione di pendii, scarpate stradali (fig. 8).

fig.8 palificata

GABBIONATA : è costituita da gabbioni a scatola o a sacco, da materassi in rete zincata, riempiti con pietrame, inerte terroso e  successivamente rinverditi con l'inserimento di talee (fig. 9).

fig.9 gabbionata

 


Cura e manutenzione

Finché l'intervento di ingegneria naturalistica non avrà raggiunto il suo pieno effetto con lo sviluppo delle piante, bisognerà apportare delle necessarie cure colturali:  

Interventi di completamento: comprendono le semine e le stuoie seminate, messa a dimora di piante legnose, i pezzi di vegetazione, le zolle erbose,il tappeto erboso pronto.

Interventi di sviluppo: comprendono la concimazione, irrigazione, lavorazione del terreno, sfalcio, taglio di piante legnose, pali tutori e legature, lotta antiparassitaria e contenimento danni provocati dalla selvaggina. 

Interventi manutentori: comprendono i lavori di consolidamento dei manufatti o dei soprassuoli a breve, medio e lungo termine.

 


Bibliografia essenziale

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Schiechtl H. M. - Bioingegneria forestale. Basi - Materiali da costruzione vivi – Metodi. Ed Castaldi (Feltre).

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Paiero, Semenzato, Urso (1997) – Biologia vegetale applicata alla tutela del territorio. Regione autonoma FVG, Dir. Reg. Foreste, Dip. Territorio e sistemi agro-forestali Univ. Padova. Ed. Progetto Padova.

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Coslop Dario (2001) - Tecnica delle sistemazioni idraulico-forestali. Edagricole.

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AA.VV. G.Sauli  S.Siben (1995) - Tecniche di rinaturazione e di ingegneria naturalistica. Patron edit.