Eletto nella Lega Nord nel 1996, nel '98 entra nell'UDR, poi UDEUR. Nel dicembre '99 avvicina vari leghisti cercando di convincerli (forse offrendo anche soldi) a votare il nuovo governo D'Alema.
Rocco Buttiglione
Filosofo e ideologo del movimento ultracattolico e destrorso "Comunione e liberazione", contribuisce alla fondazione
del Partito Popolare Italiano nel '93, e ne diviene il segretario l'anno dopo. Nel '94 si presenta alleato
con il Patto Segni. Alla fine dell'anno insieme al PDS e alla Lega forma il governo Dini, dopo la caduta
di Berlusconi.
Nel '95 propone un'alleanza strategica con il Polo delle Libertà. Viene sconfitto all'interno del PPI, ma non
ci sta: si arriva alle vie legali, e Buttiglione fonda il CDU. Il CDU si presenta nel '96 alle elezioni nelle
liste di Forza Italia. Nel '98 Buttiglione e il CDU aderiscono all'UDR di Cossiga che nell'ottobre appoggia il
governo D'Alema. Nel marzo '99 Buttiglione con alcuni seguaci esce dall'UDR e s'iscrive al gruppo misto.
Quindi Buttiglione rifonda il CDU e rientra nell'orbita del Polo, anche se nel marzo 2000
dichiara che "il polo è morto".
Negli anni '60-'70 intellettuale organico del PCI e interprete arguto del marxismo,
negli anni '80-'90 diviene un anticomunista convinto fino alla candidatura con Forza Italia nel '96, da
cui prende le distanze nel '98.
Banchiere andreottiano per 30 anni, nel '94 si fa nominare ministro economico da Berlusconi.
Dopo qualche mese viene eletto presidente del consiglio con il voto delle forze di sinistra e della Lega.
Nel '96 presenta una sua lista (Rinnovamento Italiano) fedele all'Ulivo.
Figlio di comunisti, diviene negli anni '60-'70, dirigente del PCI a Torino. Negli anni '80
dichiara simpatie per Craxi e il PSI. Si candida nell'89 alle elezioni europee con il
PSI. Lavora nei canali tv di Berlusconi, e nel '94 viene chiamato come ministro dallo
stesso Silvio Berlusconi.
Esponente della destra democristiana, contribuisce alla fondazione nel '94 del CCD. Nel '97 passa nella Lista Dini-
Rinnovamento Italiano, appoggiando il governo Prodi.
Eletto nel 1994 nelle liste del Partito Popolare Italiano, dopo pochi giorni
vota la fiducia al governo Berlusconi, ottenendo immediatamente
un posto di sottosegretario.
Nel '68 è un "indiano metropolitano", estremista della protesta. Milita quindi in Lotta
Continua negli anni '70 col soprannome di "Straccio".
Negli anni '80 lavora come giornalista per "Il Giornale" di Indro Montanelli e "inventa" lo scoop
su De Mita e l'Irpinia. Quindi, alla fine degli anni '80, diviene direttore del
Sabato, settimanale della corrente andreottiana della DC. Fallita quest'esperienza,
dirige Studio Aperto su ItaliaUno, dalla quale comunica anche invettive contro il
"regime" della sinistra attraverso la trasmissione quotidiana "Fatti e Misfatti".
Deputato di Forza Italia eletto in Sicilia nel '96. Passa presto alla Lista Dini, ma fa mancare il
suo voto al governo Prodi nel '98. Quindi è in forza al CCD.
Giornalista del Manifesto, quindi militante di Rifondazione Comunista, nel '94 decide
di passare con Forza Italia, lanciando insulti ai magistrati e inserendosi nel
garantismo più becero berlusconiano.
Figlio di un poliziotto ucciso dalla mafia, entra nella Rete di Leoluca Orlando. Nel '95 viene affascinato
dal progetto di Alleanza Nazionale.
Già esponente di Alleanza Democratica, quindi del Patto Segni. Sottosegretario agli Interni nel governo D'Alema,
si dimette per seguire la svolta filo-Alleanza Nazionale di Mario Segni.
Intellettuale e storico di estrema sinistra negli anni '60 e '70, nel '96 si schiera con Forza Italia nella
sua crociata anticomunista.
Pischiatra. In gioventù è militante della Federazione Giovanile Comunista (FGCI). Quindi
diventa radicale.
Deputato campano. E' eletto nelle liste di AN nel '96. Il 3 febbraio del 1997 passa
nel gruppo misto. Il giorno dopo rientra nelle fila di AN. Un mese dopo si trasferisce
nel CCD. Il 9 marzo del 1998 si iscrive al CDU. Il 30 giugno del '99 si riiscrve al
gruppo misto. Attualmente fa parte dell'UDEUR.
Storico esponente del Movimento Sociale Italiano, quindi di Alleanza Nazionale. Nel 1998 passa all'UDR, poi
UDEUR. Nel dicembre 1999 viene nominato sottosegretario nel 2° governo D'Alema, ma si dimette subito a causa
delle polemiche per il suo passato fascista e le sue dichiarazioni presenti.
Figlia dello statista democristiano, viene affascinata dalla Rete nei primi anni '90.
Quindi passa a Rifondazione Comunista, per poi sbarcare nell'area di Alleanza Nazionale. Nel '99 si
candida per le elezioni europee nella Lista Dini
Tra i fondatori del Manifesto, quindi dirigente di Lotta Continua negli anni '70, passa
negli anni '80-'90 alle dipendenze di Berlusconi, divenendo autorevole commentatore
sportivo.
Già militante di estrema sinistra e poi di area PCI, nel pieno di Tangentopoli si dimette da magistrato
perché vuole a tutti i costi indagare sul PCI-PDS anche senza elementi.
Si presenta quindi in Forza Italia, nelle cui liste viene eletta nel '94 e nel '96.
Nel '98 passa con l'UDR di Cossiga, dalla quale si distacca per non votare il governo
D'Alema. E' attualmente in forza presso i SDI.
Dirigente leghista, viene eletta nel '94 presidente della Camera dalla destra.
Antiabortista e dichiarata integralista cattolica, fonda nel '95 un suo partito.
Nel '97 aderisce alla Lista Dini-Rinnovamento Italiano. Alla fine del '98 non si presenta
il giorno della fiducia a Prodi, per allattare la bambina. Nel '98 passa all'UDR, poi UDEUR.
Nel dicembre '99 minaccia di non votare il secondo governo D'Alema, perché non ha ottenuto il
posto da ministra che si aspettava.
Deputato di Alleanza Nazionale eletto nel '96, il 23 dicembre 1997 passa al CDU.
Tre mesi dopo si iscrive al Gruppo misto del Senato, per poi trasmigrare nell'UDR.
Ma il 27 ottobre 1998 torna nel gruppo misto e infine nel dicembre approda a Forza Italia.
Editore dell'ultrasinistra trotzkista negli anni '70, più volte sotto processo
per aver dato alle stampe testi ritenuti sovversivi, negli anni '80 si avvicina
all'area socialista. Nel '93 si presenta candidato a sindaco di Roma per la lista
del "Sindaco Qualunque". Al secondo turno dà indicazioni di votare Fini.
Quindi fonda gli "Intellettuali per la Libertà" e entra in Forza Italia. Nel '98 si trasferisce
nell'UDR di Cossiga.
Democristiano, propone referendum maggioritari contro la DC. Nel '94 si allea con il PPI per le elezioni politiche,
dopo un accordo già firmato con la Lega Nord. Nel '96 si batte insieme al Polo delle Libertà per
l'Assemblea Costituente. Nel '98 flirta con l'UDR di Cossiga. Nel maggio 1999 fonda "l'Elefantino"
con Alleanza Nazionale, con il quale si presenta alle elezioni europee.
Economista di area socialista negli anni '80. Nel '94 si presenta nelle liste del Patto Segni. Dopo le elezioni
passa con Forza Italia, da cui viene immediatamente nominato ministro.
Nel 1994 entra in Forza Italia, ed è ospite fisso delle reti Fininvest. Nel '98 passa all'UDR, poi
UDEUR, per votare il governo D'Alema. Nel '99 si trasferisce nei Verdi quando inizia il secondo
governo D'Alema. Nel 2000 decide di costituire il suo partito: i Cristiano Democratici Europei.
Last updated on dicembre 27, 1999
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