La Politica Interna

Lorenzo attuò nella politica interna dei mutamenti costituzionali. Nel 1480 Lorenzo inoltrò alla Signoria la proposta della creazione di una Balìa e fu approvata dai consigli legislativi. La Balìa era composta dalla Signoria e dai Collegi, trenta persone erano opzionate dalla Signoria, e da duecentodieci scelti dalla Signoria e dai Trenta in modo congiunto. In questa erano inclusi membri delle Arti Maggiori e Minori e dei Quattro Quartieri della città, e non si dovevano scegliere più di tre membri di ogni famiglia. In questo modo avrebbe garantito di rappresentare ampia parte dell'opinione di Firenze. Alla Balìa le fu dato ampia autorità d'attuare le riforme, e dopo circa una settimana la Signoria si pronunciò con decise riforme che produssero un cambiamento rivoluzionario della Costituzione. Venne istituito il Consiglio dei Settanta, composto dai trenta membri della Balìa e da altri quaranta scelti da loro. Al Consiglio fu concesso il controllo "teorico" sui campi del governo: il Consiglio aveva il compito di proporre delle misure legislative e di nominare tre nuovi gruppi: gli Otto di Pratica che si sarebbe occupato della politica estera; i Dodici Procuratori che invece si sarebbero occupati delle questioni finanziarie e commerciali; gli Otto di Balìa organo che si sarebbe occupato del campo giuridico. La costituzione di questo Consiglio aveva dato la possibilità ai Medici di crearsi altri seguaci, in quanto un posto all'interno del Consiglio garantiva ampi privilegi finanziari. Questo rovesciamento portò alla distruzione della libertà popolare. I Settanta non erano altro che uno strumento che serviva al Magnifico per continuare il suo controllo personale sul governo. In seguito ad un altro attentato a Roma alla vita di Lorenzo, fu varata una legge secondo la quale il tentativo di assassinare Lorenzo veniva equiparato ad altro tradimento; con questo artifizio Lorenzo divenne il Principe senza corona di Firenze. Lorenzo nella sfera finanziaria della Repubblica attuò un imposta detta la "Decima Scalata", che a quei tempi fu la forma più equa di tassazione che potesse essere attuata. La Decima Salata era un'imposta fondiaria, riscossa su scala mobile. A Lorenzo va riconosciuto il merito dell'istituzione di un nuova tassa, più facile da riscuotere e meno esposta alla frode fiscale.

 

Marco Portolano