COMUNICATO STAMPA

 

Gente senza casa, palazzi senza gente.

 

Questa mattina oltre 70 famiglie hanno occupato un padiglione del Santa Maria della Pietà, affinché anche in questa struttura sulla quale rischiano di affermarsi solamente gli interessi forti della città si prevedano recuperi ad uso abitativo.

La realtà drammatica sul fronte abitativo in questa città non può più aspettare. Mentre si spendono migliaia di miliardi per le grandi opere giubilari, non una lira è stata spesa per affrontare il dramma di chi continua a vivere in residence, in scuole occupate, negli scantinati, dentro le macchine o che attende uno sfratto senza sapere dove andare.

Adesso basta con le chiacchiere e con gli impegni che vengono presi in consiglio comunale e che rimangono sulla carta.

La cruda realtà dell’emergenza a Roma è davanti agli occhi di tutti:

17.000 sfratti che presto diventeranno esecutivi grazie alla nuova legge sulle locazioni (di questi una buona parte sono per morosità, vista la mancanza di edilizia residenziale pubblica e gli effetti devastanti dei patti in deroga).

1.300 famiglie in assistenza alloggiativa tra residence privati e del Comune di Roma.

5.00 famiglie abitanti in strutture pubbliche abbandonate e inutilizzate.

5.00 famiglie sotto sgombero nelle strutture occupate dell’ex Genghini e della Federimmobiliare di Ostia.

In questa città bisogna attivare immediatamente un piano di emergenza così come era previsto nell’ordine del giorno del consiglio straordinario sulla casa, effettuato a luglio del 1998.

Un nuovo fronte di lotta si è aperto per rivendicare la necessità di avviare progetti di autorecupero immediatamente e affinché si attivi un piano per l’acquisto di 3.000 alloggi nella città per affrontare l’emergenza abitativa.

Coordinamento cittadino di lotta per la casa

Roma, 22 maggio ’99