Nelle antiche civiltà gli strumenti musicali erano accordati
secondo le armonie della musica cosmica e, in particolare, le
altezze di quelli a corda venivano determinate mediante la percezione
dei suoni di base dei quattro elementi:
Le lire, i liuti e le chitarre antiche infatti erano muniti
di quattro corde. La piú bassa veniva accordata in DO ed era in
sintonia con l’elemento Terra, quella accordata in RE con
l’Acqua, la corda di LA con l’Aria e quella di SOL
col Fuoco. A queste quattro corde ne fu, in seguito, aggiunta
una quinta, la quale si può considerare come elemento armonizzante
rispetto alle altre quattro ed era probabilmente in sintonia con
l’elemento che gli alchimisti chiamavano “Quintessenza”.
Aggiungendo quindi il suono della Quintessenza, che anticamente
era collegato al FA, otteniamo la scala pentatonica archetipica:
DO RE FA SOL LA. La scala pentatonica nasce dall’esperienza
spirituale dell’intervallo di quinta, e scaturisce dalla
percezione delle correnti del “corpo vitale” o “corpo
eterico”, che è stato formato dall’azione di cinque
forze provenienti da particolari zone del cosmo. Nei punti di
quiete di queste correnti, riferiti al corpo umano, si produce
il risonare dei cinque toni.
Bisogna tenere ben presente che quello che piú importa in una
scala è, oltre al tono di base, il “modo” in cui si
susseguono i vari intervalli che la formano. A seconda quindi
del tono da cui si parte, viene a formarsi una scala diversa.
Essendo i toni cinque, si avranno altrettante scale pentatoniche,
ed ognuna sarà collegata, come il suo tono di base, a un “elemento”
specifico.
Per poter procedere giustamente nell’attività di musicoterapia,
bisogna però sapere che, come la costituzione interiore dell’uomo
moderno e occidentale è cambiata rispetto a quello antico e orientale,
cosí i rapporti dei suoni con gli elementi sono anch’essi
mutati: l’elemento Terra ora risuona in SOL, l’Acqua
in RE, l’Aria in FA, il Fuoco in DO e la Quintessenza in
LA. È importante inoltre tenere presente che nel lavorare con
i bambini ci si deve regolare secondo i collegamenti riguardanti
l’uomo antico, e solo con gli adulti si può operare conformandosi
al mutamento avvenuto nell’evoluzione dell’umanità.
L’essere umano presenta una basilare suddivisione che
riguarda i quattro organi cardinali e i sistemi ad essi correlati.
Il polmone e il sistema scheletrico sono connessi all’elemento
Terra, e quindi al corpo fisico; il fegato e il sistema linfatico
all’elemento Acqua e al corpo eterico; il rene e il sistema
nervoso all’elemento Aria e al corpo astrale; infine il
cuore e il sistema circolatorio all’elemento Fuoco, che
crea la base per l’azione dell’Io. Questi organi cardinali
sono, tra l’altro, connessi con i quattro temperamenti:
Tramite le composizioni nell’ambito del sistema pentatonico
possiamo rilevare quali degli elementi predominano sugli altri
e possiamo cosí conoscere i temperamenti di un essere umano, e
di conseguenza quali degli organi cardinali e sistemi connessi
sono piú esposti alle varie patologie. Tenendo presente che anche
le malattie psichiche dipendono dall’esagerato predominio
di alcuni elementi, si possono ricavare dalle composizioni pentatoniche
importanti indicazioni intorno alle problematiche psicologiche.
In modo sintetico e semplificato indichiamo alcuni dei problemi
psichici fondamentali collegati con gli elementi: la prevalenza
dell’elemento Terra può portare da pensieri fissi e cristallizzati
fino a vere neurosi ossessive e paura dell’ambiente; quella
dell’Acqua a forme depressive e paura della vita; quella
dell’Aria può creare problemi di ansia, fobie varie e tendenza
schizoide; quella del Fuoco porta rabbia, senso di colpa, mania
e paura della morte. Tutte le indicazioni qui riportate, riguardanti
la patologia, sono necessariamente molto generiche e schematiche,
dato che devono servire solo per dare l’impulso all’ulteriore
e individuale approfondimento.
Le composizioni pentatoniche devono essere create dal paziente
operando nell’ambito sonoro che abbiamo precedentemente
mostrato. Si devono fare composizioni di cinque suoni, ottenuti
anche con ripetizioni della stessa nota e curando particolarmente
la scelta del primo e dell’ultimo suono, ai quali bisogna
attribuire un valore superiore rispetto agli altri, perché delimitano
e caratterizzano i “modi” principali delle scale.
Riportiamo adesso un esempio di composizione pentatonica di adulto:
e una di bambina:
Nella prima, come si può notare, su sette suoni (al primo e
all’ultimo diamo un valore doppio, per cui da cinque i suoni
passano a sette) tre si ricollegano all’Acqua, due risuonano
con l’Aria, la Quintessenza e la Terra hanno un solo suono
e nessuno l’elemento Fuoco. Nella seconda, visto che è stata
composta da una bambina, adottiamo i rapporti dei suoni con gli
elementi nel modo conosciuto anticamente e otteniamo due suoni
per l’Aria, due per il Fuoco e uno per Acqua, Terra e Quintessenza.
Ripetendo l’operazione varie volte in giorni diversi, si
otterrà ad un certo punto una chiara immagine delle eventuali
disarmonie del corpo eterico e si potrà tracciare una gerarchia
in merito alla forza dei vari elementi agenti in un particolare
individuo.
Nella terapia dobbiamo agire soprattutto in modo omeopatico,
proponendo al paziente scale e composizioni che si muovono negli
elementi risultati dominanti, ma è anche molto importante fargli
sperimentare dei passaggi dagli elementi dominanti a quelli carenti.
È poi di particolare utilità mettere il paziente nella condizione
di poter improvvisare sulle scale pentatoniche adatte, e anche
di poter comporre semplici melodie basate sulle scale per lui
utili, in modo da poterle poi eseguire a scopo terapeutico.
Gli strumenti musicali, oltre ad essere un’emanazione
delle tre facoltà dell’anima, si differenziano anche in
rapporto alle caratteristiche degli elementi. Una possibile e
orientativa suddivisione può essere la seguente:
Per quanto concerne la terapia tramite l’uso degli strumenti
musicali, vale come negli altri casi principalmente la legge omeopatica.
Un’altra dimensione che si dà come tessuto fondamentale
del corpo eterico è il ritmo. Questo nasce essenzialmente dal
rapporto tra le pulsazioni del cuore e la frequenza degli atti
respiratori. In media, tale rapporto è di uno a quattro, cioè
per ogni atto respiratorio completo si compiono quattro battiti
del cuore. Tutti gli altri innumerevoli ritmi sono prodotti dalle
varie modificazioni del ritmo quaternario di base, dovute alle
particolari qualità interiori degli individui e dei popoli. Prendendo
ora in considerazione alcuni degli archetipici ritmi in uso nell’antica
Grecia, ne possiamo indicare una probabile affinità con i quattro
arti costitutivi dell’entità umana e le tre facoltà dell’anima:
Il terapeuta musicale può servirsi della forza di questi ritmi,
proponendoli anche in unione con le scale affini agli stessi elementi,
rendendo cosí piú efficace l’azione armonizzante.
Nell’infanzia però il rapporto dell’essere umano
con i temperamenti è completamente diverso. Il supporto per il
temperamento collerico è dato dal corpo astrale, quello per il
sanguinico dal corpo eterico, il flemmatico sperimenta le forze
della crescita nel corpo fisico e il malinconico vive nelle forze
dell’Io che si imprimono nella materia fisica. Tenendo presente
questo spostamento, lavorando con i bambini si può procedere facendo
praticare al collerico soprattutto l’anapesto, al sanguinico
il dattilo, al flemmatico il trocheo e al malinconico il giambo.
È naturalmente efficace anche l’uso di musiche del repertorio
classico o di altro genere, che esprimono dei temperamenti in
modo particolare, ma l’azione piú profonda si ottiene comunque
mediante elementi musicali essenziali che sono connessi con i
temperamenti nel modo caratteristico che abbiamo cercato di evidenziare.
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