INTERNET: ARCHITETTURA, PRINCIPALI PROTOCOLLI, LINEE EVOLUTIVE

Tratto dalle dispense del Prof. Blefari Melazzi
Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione
Università di Perugia

 


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4.5. MOBILE IP

Mobile IP è stato progettato per soddisfare i bisogni della crescente popolazione di utenti di calcolatori portatili che desiderano collegarsi ad Internet, anche quando mutano la loro posizione geografica. Negli ultimi anni si è assistito infatti ad una crescita del numero di tali calcolatori (laptop e notebook), che divengono sempre più potenti, eguagliando in capacità di elaborazione molti sistemi fissi. E' inoltre ben nota la costante crescita del mercato dei dispositivi per comunicazioni senza filo (wireless). Seppure sino a qualche tempo fa la gran parte di essi era dedicata a servizi voce, la tendenza è che gli attuali terminali evolvano per consentire una sempre più piena connettività ad Internet. Il percorso di evoluzione parte dai terminali GSM, arricchiti in una prima fase dal protocollo Wireless Application Protocol, WAP (che consente un accesso ad Internet semplificato). In un secondo tempo, la disponibilità del sistema General Packet Radio Service, GPRS consentirà una maggiore velocità di accesso, insieme ad un modo di trasferimento a pacchetto, aumentando così la flessibilità e la convenienza di accesso ad Internet (essendo, tra l'altro, il traffico tariffato non più a tempo, ma in base alla quantità di informazione trasferita). A medio termine il processo si conclude con il sistema Universal Mobile Telecommunications System, UMTS, che aumenta ancora la velocità e la flessibilità di accesso, nonché la tipologia dei servizi disponibili. E più che probabile dunque che i terminali mobili costituiranno una sempre crescente frazione dei sistemi connessi ad Internet. E' quindi importante integrare il protocollo IP con funzioni per il supporto della mobilità. Nel seguito viene descritto il protocollo di base di Mobile IP ed alcuni protocolli aggiuntivi; sono inoltre poste in evidenza le procedure per l'ottimizzazione dell'instradamento (route optimization) e ulteriori argomenti di attualità correlati con Mobile IP. Per maggiori dettagli si rimanda, oltre che alle relative RFC (RFC2002, 2003-2006), ad esempio a [PER97], ed ai riferimenti ivi contenuti. Prima di descrivere Mobile IP si ritiene utile premettere alcune considerazioni generali circa il concetto di mobilità.

IV.5.1 Il concetto di mobilità

La tematica generale dei sistemi di telecomunicazione mobili è al di fuori degli scopi di questa trattazione. Diamo quindi nel seguito solo alcuni concetti generali, utili alla comprensione della tecnica Mobile IP; in particolare introduciamo i concetti di: i) mobilità di terminale; ii) portabilità; iii) mobilità personale.

IV.5.1.1 Mobilità di terminale

Il termine mobilità ha diverse accezioni, nelle attuali reti di telecomunicazioni. Una prima accezione riguarda la cosiddetta mobilità di terminale, ovvero la possibilità di accedere ad un servizio di telecomunicazione mediante un terminale senza fili; tale tipologia di terminale consente all'utente una certa capacità di movimento. La situazione più semplice è quella in cui un terminale mobile può connettersi via radio con una sola stazione base (denominata stazione radio-base). Quest'ultima può eventualmente essere connessa ad una rete fissa e quindi consentire all'utente di mettersi in comunicazione con utente appartenenti a tale rete fissa. Un esempio di questa soluzione è costituito da un telefono senza fili (cordless), la cui corrispondente stazione radio-base è connessa alla rete telefonica fissa. E' evidente che quando il terminale esce dalla zona di copertura della stazione radio-base l'utente non ha più modo di comunicare (qui e nel seguito per "zona di copertura" intendiamo una area geografica all'interno della quale la qualità del segnale scambiato tra terminale mobile e stazione radio-base è ritenuta sufficiente). Questo caso non rappresenta una vera rete mobile, ma semplicemente una estensione delle modalità di accesso ad una data rete fissa, mediante un segmento radio che appare all'utente come un semplice "filo" virtuale, continuazione di quello fisso relativo al suo attacco di utente. In altri termini non vi sono funzionalità di commutazione e di instradamento aggiuntive; dal punto di vista della rete telefonica nulla è cambiato. Le ben note reti telefoniche cellulari (di cui il sistema GSM costituisce uno degli esempi più importanti) sono un'estensione della situazione appena descritta. Nel seguito descriveremo brevemente i principi generali di tali reti. A tal fine prenderemo a prestito alcuni termini ed alcune funzionalità del GSM; tuttavia le procedure descritte ed alcuni relativi termini non rispecchiano esattamente quelli del GSM, ma ne sono una versione semplificata. La copertura di un certo territorio è realizzata mediante un certo numero di stazioni radio-base. Un dato terminale di utente si connette ad una determinata stazione radio-base e, tramite questa, accede ai servizi di telecomunicazione desiderati. La scelta di una particolare stazione radio-base può essere determinata da diversi criteri (principalmente sulla base della qualità del segnale scambiato tra terminale e stazione radio-base). La stazione radio-base è poi collegata sia alle altre stazioni radio-base che, eventualmente, a reti fisse, mediante opportuni collegamenti, di cui non ci occupiamo. In tal caso la rete deve disporre di funzionalità di commutazione e di instradamento al fine di consentire a chi origina una chiamata di raggiungere il destinatario voluto. Le stazioni radio-base sono tipicamente installate in modo tale da consentire una copertura completa del territorio prescelto. Quando un terminale esce dalla zona di copertura di una determinata stazione radio-base, entra nella zona di copertura di una altra (o di più altre) stazioni radio-base. Si supponga ora che un utente abbia iniziato una comunicazione trovandosi nella zona di copertura di una stazione radio-base X. Se l'utente si muove, ma rimane sempre nella zona di copertura di X fino al termine della comunicazione, le altre stazioni radio-base non risultano coinvolte. In seguito un utente può dare origine ad un'altra chiamata nella zona di copertura di un'altra stazione radio-base, ripetendo la situazione appena descritta. Se invece l'utente, durante una comunicazione, nel muoversi, esce dalla zona di copertura di X, per entrare in quella di un'altra stazione Y, si pone il problema di "trasferire" la comunicazione dalla stazione radio-base X alla stazione radio-base Y. I due estremi della comunicazione in atto (origine e destinazione, denomini nel seguito A e B) rimangono invariati, essendo uno di questi il terminale mobile in oggetto (A) e il secondo un altro terminale (B) che può essere sia un terminale mobile che un terminale appartenente ad una rete fissa posta in corrispondenza con le stazioni radio-base. Cambia invece il percorso seguito dalla informazione scambiata: tale percorso, in una prima fase, passa attraverso la stazione radio-base X, mentre in una seconda fase della comunicazione passa attraverso la stazione radio-base Y. Ad esempio, la Fig. 46 mostra due zone di copertura X e Y, le relative stazioni radio-base, un terminale mobile A, un terminale fisso B ed alcuni collegamenti e sistemi che pongono in comunicazione tra loro le stazioni radio-base. I sistemi indicati con la lettera N seguita da un numero rappresentano dei nodi di rete (commutatori). In questa figura è possibile vedere come il percorso seguito dell'informazione per andare da A a B (ipotizzato per semplicità uni-direzionale) debba cambiare nel passaggio dalla zona di copertura X a quella Y. Infatti in una prima fase il percorso coinvolge i sistemi A->X->N1->N2->N3->N4->BIn una seconda fase il percorso seguito è invece: A->Y->N5->N4->B

[...] Fig. 46 - Esempio di handover

Se si vuole evitare che la comunicazione in atto sia interrotta nel passaggio da una zona di copertura all'altra, occorre predisporre opportune funzionalità. L'operazione di "passaggio" della comunicazione da una stazione base all'altra è definita "handover". Un handover richiede in generale l'esecuzione di diverse operazioni, sia da parte del terminale, sia da parte delle stazioni-radio base coinvolte, sia da parte di opportuni sistemi di rete. In particolare, occorre monitorare continuamente sia la qualità del segnale scambiato tra il terminale e la stazione radio-base che si sta usando in un dato momento (stazione X), sia l'eventuale presenza del segnale emesso da altre stazioni radio base (e.g., Y). In tal modo, quando la qualità del segnale scambiato tra terminale A e stazione X scende al di sotto di una certa soglia, e nel contempo ci si accorge che un'altra stazione base, Y, consentirebbe di scambiare informazione con una qualità superiore, si effettua un handover tra stazione X e quella Y. Ciò implica che

- la stazione Y debba predisporsi ad accogliere la chiamata che gli viene trasferita da X, inoltrandone poi la relativa informazione verso il terminale B, con cui A era in corrispondenza;

- la stazione X cessi di trattare la chiamata;

- opportuni sistemi di rete tengano conto che il percorso seguito dalla comunicazione è mutato e quindi predispongano tutti i nodi coinvolti al fine di assicurare che lo scambio informativo tra A e B possa seguire il nuovo percorso.

Sempre con riferimento alla Fig. 46 , nell'intersezione tra le due zone di copertura, il terminale mobile A è in grado di scambiare segnali con entrambe le stazioni radio-base e l'handover avviene in corrispondenza della linea tratteggiata, H. E' facile immaginare come la definizione delle complesse funzionalità di una rete cellulare non si esaurisca nelle poche righe sin qui presentate. Ad esempio la problematica dell'instradamento risulta più complessa che in reti fisse. Infatti, nelle reti radio-mobile cellulari un indirizzo telefonico è in corrispondenza con un dato terminale, ma la posizione geografica di quest'ultimo varia nel tempo. L'algoritmo di instradamento deve quindi stabilirne la localizzazione in modo dinamico, prima di poter scegliere una strada attraverso la quale fargli pervenire una data informazione. Infatti, un numero telefonico di un terminale cellulare non fornisce alcuna indicazione su dove esso si trovi in un certo momento. Bisogna quindi che la rete conosca in ogni istante la posizione di ogni terminale, ovvero in quale zona di copertura esso si trova e da quale stazione radio-base può eventualmente essere servito. Tale informazione è memorizzata in una opportuna base di dati. Ad esempio, nel sistema GSM, un unica base di dati contiene sia dati riguardanti il profilo di utente che la sua attuale posizione ed è denominata Home Location Register (HLR). L'area in cui un dato utente si trova in un dato momento è denominata area di localizzazione. Quando si vuole effettuare una chiamata verso un certo terminale mobile è necessario conoscere sia la sua attuale area di localizzazione che altre informazioni che caratterizzano il terminale stesso (ad esempio informazioni che consentano di accertare l'identità del terminale, piani tariffari, etc.). Quando si vuole effettuare una chiamata, si può quindi interrogare l'HLR e reperire tutte le informazioni volute. Ciò implicherebbe però, in generale, un rilevante scambio di informazione di segnalazione in quanto, per ogni chiamata, è necessario interrogare l'HLR e trasferire numerose informazioni. Per limitare tale scambio informativo è stata introdotta un'altra entità logica, denominata Visitor Location Register (VLR). Nella rete sono presenti un certo numero di VLR; per semplicità assumiamo che ad ogni area di localizzazione sia associato un VLR. Quando un terminale entra per la prima volta in una certa area di localizzazione, i suoi dati vengono copiati dal HLR al VLR dell'area "visitata" (da cui il nome). Quando si vuole effettuare una chiamata verso un certo terminale, si interroga l'HLR, che fornisce l'identificazione del VLR in cui il terminale è registrato in quel momento. Gli altri dati necessari sono reperiti localmente nel VLR. Quando è invece il terminale in questione a voler effettuare una chiamata, esso non ha necessità di reperire i dati che lo riguardano nel HLR, in quanto può trovarli nel VLR. Inoltre per comunicazioni iniziate e terminate in una area servita da un certo VLR non è necessario interrogare l'HLR. L'informazione di localizzazione è contenuta in tre luoghi: nel HLR, nel VLR e nel terminale. Questa informazione cambia nel tempo ed è quindi necessario mantenere una consistenza tra queste entità. Quando un terminale cambia area di localizzazione, le sue informazioni devono essere copiate nel VLR della nuova area di localizzazione e cancellate da quello vecchio. Il cambiamento avviene normalmente quando il terminale decide di cambiare area di localizzazione; sono eseguite le seguenti procedure: - aggiornamento della memoria del nuovo VLR a richiesta del terminale - aggiornamento della memoria dell'HLR a richiesta del nuovo VLR - cancellazione delle informazioni dal vecchio VLR a richiesta dell'HLR Tale scambio di informazioni è descritto in Fig. 47:

1 il terminale prende l'iniziativa del cambiamento di area di localizzazione e comunica al nuovo VLR la sua presenza nella relativa area di localizzazione, Y;

2 il nuovo VLR notifica questo evento all'HLR (ovvero gli notifica che d'ora in poi il terminale A si trova nella sua area di localizzazione e quindi se un altro terminale intende mettersi in contatto con A, l'HLR deve indirizzare la relativa chiamata verso l'area Y)

3 l'HLR cancella le informazioni di utente nel vecchio VLR

4' e ne riceve conferma

4 in parallelo l'HLR dà conferma al nuovo VLR

5 quest'ultimo dà conferma al terminale

[...]Fig. 47 - Scambio di informazione in seguito ad una variazione della posizione del terminale

Quanto detto sinora completa la discussione dei principi generali di una rete radio-mobile, utili ai fini dell'introduzione di Mobile IP. Tornando quindi a discutere di mobilità in senso generale, una ulteriore precisazione riguarda le modalità secondo cui l'handover è operato. In particolare una procedura di handover può essere:

§ non avvertibile dall'utente (seamless handover): in tal caso i sistemi di rete riescono a gestire il passaggio da una stazione radio-base ad un'altra senza che l'utente ne abbia percezione. Ciò tipicamente richiede che il nuovo percorso sia stabilito prima che il precedente sia abbattuto e quindi che esista un certo intervallo di tempo in cui la rete mette a disposizione dell'utente due percorsi di rete;

§ avvertito dall'utente (handover non seamless): in tal caso l'utente percepisce uno scadimento della qualità di servizio durante l'handover (o perfino una breve interruzione del collegamento), ma non è forzato ad interrompere la comunicazione e ad iniziarne un'altra ex-novo.

E' evidente che, in mancanza di una procedura di handover, l'utente sarebbe invece costretto a re-inizializzare la comunicazione in corso, quando muta zona di copertura, con gli svantaggi che ciò comporta (ovvero la chiamata sarà terminata e quindi instaurata ex-novo). Si noti che l'eventuale necessità di terminare forzatamente una chiamata, e di doverne iniziare una nuova quando si muta zona di copertura, è sicuramente fonte di fastidi per un servizio telefonico, ma può essere ancora più scomoda per un utente interessato ad applicazioni cosiddette di "mobile computing", come l'accesso di Internet. In tal caso l'utente dovrebbe ri-avviare l'ambiente di comunicazione prescelto.

IV.5.1.2 Portabilità

Un'altra accezione del termine mobilità fa riferimento alla possibilità di accedere ad una rete di telecomunicazioni da diverse locazioni fisse, mantenendo la propria identità, ed è più propriamente nota con il termine di portabilità. L'utente accede alla rete mediante sistemi con filo e dunque fissi, ma ha la possibilità di connettersi alla rete da qualunque punto di accesso, invece che da uno solo. Nell'Internet attuale, un host caratterizzato da un determinato indirizzo IP può essere connesso solo tramite la sotto-rete a cui quell'indirizzo appartiene (cfr. III.4). Ciò significa che se ad un calcolatore (sia esso portatile o da scrivania) è attribuito un certo indirizzo IP, quel calcolatore non può essere spostato in un'altra locazione e quindi di nuovo connesso ad Internet, a meno di non cambiarne l'indirizzo IP. In tal caso non è possibile, ad esempio, recarsi ad una riunione di lavoro, fuori dalla propria sede abituale, portarsi un calcolatore portatile e ivi connettersi ad Internet. Un simile tentativo di connessione sarebbe rifiutato dalla sotto-rete di accesso "ospite". Disporre di funzioni di portabilità significa invece che una simile procedura è permessa e quindi un utente può connettersi ad Internet tramite diverse reti di accesso in diverse locazioni geografiche. Un'altra situazione di interesse è quella in cui un utente si connette ad Internet usando come rete di accesso una rete mobile, magari cellulare. Per esemplificare supponiamo di disporre di un calcolatore collegato ad un modem e quindi ad un terminale mobile telefonico GSM, che si connetta ad Internet tramite un Service Provider. A tal fine è necessario comporre il numero telefonico del Service Provider e quindi eseguire le procedure legate all'accesso ad Internet. In tal caso si può pensare che l'utente Internet disponga di una funzione di mobilità piena, in quanto può muoversi liberamente e perfino cambiare zone di copertura mediante handover gestiti dal GSM stesso. In realtà, dal punto di vista di IP, l'utente non è mobile ma fisso. Infatti il "punto di entrata" in Internet non varia, al variare della posizione dell'utente, ma rimane sempre lo stesso, quello del Provider. L'intera rete GSM appare ad IP come un semplice "link" di strato inferiore e l'indirizzo IP che identifica l'utente non varia nel corso di una sessione di comunicazione. Un tal modo di operare ha significativi svantaggi. Intanto richiede di effettuare sempre una chiamata telefonica verso il proprio Provider, ovunque ci si trovi. Se, ad esempio, un utente è interessato solo a funzioni di portabilità, e si reca in un'altra nazione, per accedere ad Internet deve comporre il numero telefonico del proprio Provider, sostenendo i costi di una chiamata telefonica internazionale. Inoltre, anche a prescindere da tali costi, tale modo di operare è inefficiente; se l'utente in visita in un'altra nazione vuole accede ad un sito Internet locale, deve passare sempre attraverso il proprio Provider, seguendo così un percorso molto più lungo del necessario e quindi sprecando risorse di rete. Lo stesso accade se consideriamo un host dotato di un indirizzo IP stabile, invece che un host a cui è il Provider ad attribuire un indirizzo IP (potendo essere quest'ultimo sia un indirizzo con significato globale attribuito in modo dinamico, sia un indirizzo con significato esclusivamente locale, cfr. III.9). In tal caso, si può immaginare di installare un modem collegato da un lato alla rete telefonica e dall'altro alla sotto-rete a cui appartiene l'indirizzo stabile in questione; l'utente tramite una chiamata telefonica diretta verso quel modem accede ad Internet tramite la "sua" sotto-rete e può sfruttare le funzioni di mobilità di una rete telefonica cellulare. Inoltre, anche ammettendo che un utente possa accedere ad Internet tramite un accesso messogli a disposizione da un'ente ospite (e quindi con un indirizzo IP diverso da quello proprio), l'utente stesso non vedrebbe riconosciuta la sua identità dalla rete. Ciò implica che eventuali comunicazioni ad esso dirette non lo raggiungerebbero nella sua nuova posizione, ma in quella originale. Questa disfunzione può non essere importante quando si accede ad Internet per reperire informazioni o per consultare la propria casella di posta elettronica, ma diventa grave nel caso di servizi interattivi e/o con requisiti di tempo reale. Inoltre, per ragioni di sicurezza, sempre più organizzazioni consentono l'accesso ai propri servizi solo ad host con determinati indirizzi IP (ovvero quelli appartenenti alle loro sotto-reti). Usare un indirizzo IP"ospite" impedisce quindi di usufruire di diversi servizi. Poiché Internet intende offrire sempre più servizi interattivi (ad es. telefonia, vide-telefonia, etc.), e poiché le questioni legate alla sicurezza divengono sempre più importanti, diventa fondamentale integrare IP con funzioni di mobilità.

IV.5.1.3 Mobilità personale.

Un'ultima distinzione tra le accezioni del termini mobilità è quella tra mobilità di terminale e mobilità personale. Nei classici paradigmi di comunicazione vi è la tendenza ad identificare un terminale con l'utente (o gli utenti) che ne fa (fanno) uso e l'indirizzo si riferisce al terminale ma anche, per estensione, all'utente. Il concetto di mobilità è stato però esteso dalla mobilità di terminale e cioè dalla possibilità di accedere ad un servizio di telecomunicazione con un terminale in movimento (vedi sopra) alla mobilità personale. Nel primo caso l'indirizzo è legato ad un terminale fisico; quest'ultimo può spostarsi da un luogo ad un altro ma permane un'associazione tra terminale ed utente, ovvero l'indirizzo è legato ad uno specifico terminale. Nel secondo caso (mobilità personale) l'indirizzo è legato all'utente che può quindi "registrarsi" su diversi terminali, ovvero usare diversi terminali mantenendo la propria identità. Il sistema GSM è un esempio di tale nuovo concetto di mobilità: un utente è identificato da un indirizzo contenuto in una apposita scheda (SIM): inserendo quest'ultima in un terminale si personalizza il terminale stesso. Le chiamate indirizzate verso quell'utente saranno instradate sul terminale su cui l'utente stesso si è registrato e la tariffazione delle chiamate effettuate da un terminale sarà addebitata all'utente registrato su quel terminale. Tale possibilità è in progetto di essere estesa anche alle reti non mobili: un utente potrà registrarsi su qualunque terminale, sia fisso che mobile, e la rete, per instradare l'informazione verso un dato utente, dovrà determinare su quale terminale un dato utente è registrato, poi dove quel terminale si trova in quel dato momento (se si tratta di un terminale mobile) e quindi scegliere una strada che porti a quel terminale.

IV.5.1.4 Conclusioni sul concetto di mobilità

Con queste premesse, possiamo tornare ad occuparci di Mobile IP. Dovrebbe essere ora chiaro come introdurre funzioni di mobilità a livello dello strato IP può dare benefici all'utenza. Scopo base di Mobile IP è consentire ad un utente di accedere ad Internet da diverse locazioni, mantenendo la propria identità, in modo tale che le comunicazioni dirette ad un dato utente siano instradate verso la posizione in cui quell'utente si trova in un dato momento. Sarebbe inoltre auspicabile che una comunicazione in corso non venisse interrotta in seguito allo spostamento dell'utente, se questi usa terminali senza filo. Infine è utile tenere presente che se si accede ad Internet tramite una rete mobile (e.g., GSM) possono combinarsi due diverse gestioni della mobilità, a due strati protocollari diversi. A livello dello strato di "link", (tale il GSM è percepito da IP), il GSM consente di cambiare area di localizzazione, mantenendo attiva la comunicazione, come spiegato sopra. A questo livello si aggiunge la gestione della mobilità a strato IP, che può intervenire, individuando un diverso "punto di accesso ad Internet, qualora ciò sia ritenuto opportuno. La mobilità IP può agire poi anche indipendentemente dall'uso di una rete mobile, fornendo prestazioni di portabilità. Il seguito di questa trattazione è organizzato come segue: iniziamo con il descrivere le caratteristiche generali di Mobile IP (IV.5.2), introduciamo quindi la relativa terminologia (IV.5.3), descriviamo le principali procedure protocollari (IV.5.4) e concludiamo con i futuri sviluppi di questa tecnica (IV.5.5).

IV.5.2 Caratteristiche generali

Dalla trattazione precedente (cfr. III.4) è noto come gli indirizzi IP siano usati per identificare un determinato sistema terminale. Inoltre un indirizzo IP è semanticamente equivalente al relativo "nome" o indirizzo mnemonico del sistema DNS. In altre parole, per identificare un particolare nodo tra le decine di milioni di computer che costituiscono la rete Internet si può usare sia un indirizzo IP che il relativo indirizzo mnemonico (previa risoluzione di quest'ultimo tramite il DNS). Gli indirizzi IP sono usati per individuare una strada tra origine e destinazione. L'indirizzo di destinazione è in corrispondenza con la posizione geografica della destinazione, tramite le informazioni presenti nelle tabelle di instradamento. Queste ultime sono infatti stabilite proprio a partire dalla posizione della sotto-rete a cui un dato indirizzo appartiene. La sotto-rete di appartenenza è denominata Home-Network (=rete di casa). Ne segue che non è possibile accedere ad Internet tramite una sotto-rete diversa dalla propria Home-Network, senza perdere la possibilità di essere rintracciati; inoltre opportune procedure protocollari proibiscono ad un host di usare il proprio indirizzo in sotto-reti diverse dalla relativa Home-Network. Questo modo di operare è in conflitto con le funzioni di mobilità: da una parte, un calcolatore mobile ha bisogno di avere un indirizzo IP stabile al fine di essere costantemente identificato e rintracciato dagli altri calcolatori di Internet; d'altra parte, se l'indirizzo è stabile, l'informazione è indirizzata sempre verso lo stesso luogo e quindi non è possibile fornire mobilità. Il problema è risolto da Mobile IP, che estende il protocollo IP attribuendo simultaneamente ai calcolatori mobili due indirizzi IP, uno per l'identificazione (stabile), l'altro per essere raggiunto quando si trova lontano dalla sua "Home-Network" (dinamico). Mobile IP può essere considerato come l'unione di tre sottosistemi principali. Il primo, è un meccanismo di "scoperta" (discovery) del "secondo indirizzo", quello dinamico; quando un calcolatore si sposta dalla sua Home-Network va alla ricerca di un nuovo indirizzo che userà per le comunicazioni effettuate tramite altre sotto-reti. Il secondo meccanismo consente, una volta che il calcolatore portatile conosca questo secondo indirizzo IP, (corrispondente al nuovo punto di connessione), di comunicare alla Home-Network tale nuovo indirizzo e quindi la corrispondente localizzazione. Infine, Mobile IP definisce semplici meccanismi per consegnare informazione al calcolatore portatile quando questo non è connesso alla sua Home-Network. Prima di procedere diamo un cenno ad una tecnica alternativa per supportare la portabilità in Internet, senza modificarne eccessivamente i protocolli. Tale tecnica si basa sul protocollo Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP). DHCP attribuisce un indirizzo IP ad un nodo che ne fa richiesta e quindi consente anche a calcolatori lontani dalla Home-Network (o del tutto sprovvisti di un proprio indirizzo) di connettersi ad Internet. Assumendo che il protocollo DHCP sia sufficientemente diffuso, si potrebbe procedere come segue. Un calcolatore, in visita presso una data sotto-rete, interroga il server DHCP locale e si fa consegnare un indirizzo IP (indirizzo "ospite"). Ciò risolve il problema per le comunicazioni uscenti. Per quelle entranti, una possibile soluzione è quella di sfruttare il DNS. In questa alternativa il calcolatore dopo aver ottenuto un indirizzo in qualità di ospite, comunica al DNS che l'associazione tra indirizzo mnemonico e indirizzo IP è cambiata e quindi se qualcuno chiede di contattarlo, tramite il suo nome, il DNS dovrà fornire l'indirizzo IP ospite invece che quello home (posto che ne possieda uno). Si noti che in tal caso il calcolatore deve essere ricercato obbligatoriamente tramite il suo nome e non tramite l'indirizzo IP. Ciò comporta significativi svantaggi: - le funzionalità fornite sono di portabilità ma non di mobilità, l'handover non può essere seamless: se il calcolatore cambia posizione tutte le informazioni già inviate al precedente indirizzo ospite andranno perse; in seguito ad un cambiamento di posizione occorrerà ri-avviare l'ambiente di comunicazione prescelto; - TCP tiene traccia degli indirizzi IP sorgente e destinazione delle connessioni che gestisce. La conversione tra nome e indirizzo IP viene eseguita solo all'inizio della connessione. Se l'associazione tra nome e indirizzo cambia durante la connessione, la connessione stessa viene abbattuta. Lo stesso può accadere a strato applicativo: molte applicazioni identificano un nodo Internet tramite il suo nome solo in una fase iniziale per poi usare il relativo indirizzo IP; - La risoluzione tra nome e indirizzo è memorizzata (in cache) in molti sistemi dal DNS (cfr. III.4.7). Se tale associazione cambia nel tempo, tutti coloro che faranno uso di associazioni che nel frattempo sono mutate non riusciranno a rintracciare il destinatario voluto. - La necessità di modificare l'associazione tra nome ed indirizzo pone problemi di sicurezza e di carico elaborativo al DNS. Il DNS si trova tipicamente nel cuore amministrativo delle aziende connesse in Internet, ogni protocollo progettato per modificare i dati in esso presenti dovrà essere estremamente ben progettato, implementato ed amministrato. Si può comunque essere certi che è necessario ancora molto lavoro prima che i responsabili di rete consentano a migliaia (o milioni) di nodi mobili di manipolare i loro archivi. Sarà necessario tra l'altro completare alcune tecniche crittografiche che solo ora cominciano ad essere standardizzate nell'ambiente DNS.

IV.5.3 Terminologia

Introduciamo le seguenti definizioni:

Node: un host o un router.

Mobile-Node: un calcolatore che usufruisce di prestazioni di mobilità; un Mobile-Node è in grado di continuare a comunicare con altri nodi Internet, mantenendo la propria identità ed avendo un suo indirizzo IP stabile, indipendente dal suo "point of attachment" ad Internet.

Correspondent- Node: un generico calcolatore con cui un Mobile-Node sta comunicando. Un Correspondent-Node può essere sia mobile che fisso.

Home-Address: un indirizzo IP univocamente e stabilmente assegnato ad ogni Mobile-Node; l'indirizzo stabile identifica globalmente in Internet il sistema; rimane lo stesso indipendentemente dal punto in cui il Mobile-Node si connette ad Internet.

Home-Network: la "sotto-rete di casa", a cui appartiene l'indirizzo stabile di un sistema; il relativo prefisso di rete è cioè compatibile con l'Home-Address attribuito al Mobile-Node. È importante notare che i meccanismi standard di instradamento utilizzati in Internet invierebbero ciascun datagramma IP indirizzato al Mobile-Node esclusivamente alla Home-Network.

Visited-Network: una sotto-rete visitata da un Mobile-Node, purché diversa dalla propria Home-Network.

Foreign-Network: altra dizione equivalente alla Visited-Network. Home-Agent: un'entità logica residente in un router che fa parte della Home-Network del Mobile-Node; la sua funzione è quella di tener memoria dell'attuale localizzazione di tutti i Mobile-Nodes appartenenti alla sua sotto-rete e di far pervenire ai Mobile-Nodes in visita presso altre sotto-reti l'informazione ad essi indirizzata.

Tunnel: percorso seguito dai datagrammi IP per raggiungere un Mobile-Node presso una Visited-Network; il tunnel è realizzato secondo opportune modalità di incapsulamento; il tunnel consente di far pervenire informazione al Mobile-Node quando non è connesso alla sua Home-Network.

Foreign-Agent: un'entità logica residente in un router della sotto-rete visitata da un Mobile-Node (Visited-Network); coopera con l'Home-Agent per completare la consegna dei datagrammi IP al Mobile-Node che si trova in visita nella relativa Visited-Network.

Visitor list: la lista dei Mobile-Nodes in visita presso un Foreign-Agent.

Care-of-Address: indica il punto di terminazione di un Tunnel verso un Mobile-Node per i datagrammi IP ad esso inviati mentre è lontano da casa. Esistono due tipi di Care-of-Address: il Foreign-Agent-Care-of-Address è l'indirizzo del Foreign-Agent presso cui il Mobile-Node è in visita; è uno dei due possibili punti di terminazione del tunnel; il Collocated-Care-of-Address è un indirizzo, appartenente alla Visited-Network, che viene assegnato in modo dinamico ad un Mobile-Node quando è in visita presso la Visited-Network stessa (tipicamente mediante DHCP o PPP); è l'altro dei due possibili punti di terminazione del tunnel; Il Mobile-Node usa il suo Home-Address come source address di tutti i datagrammi IP che emette, tranne in casi particolari (legati a richieste di registrazione) in cui usa il Collocated-Care-of-Address.

Mobility Agent: un Home-Agent o un Foreign-Agent.

Mobility Binding: l'associazione di un Home-Address con un Care-of-Address per tutta la durata dell'associazione stessa. Link: un dispositivo oppure un mezzo mediante il quale il Mobile-Node può comunicare a livello di link-layer.

Link-layer Address: l'indirizzo utilizzato per identificare il punto d'arrivo di una comunicazione su un link fisico. Tipicamente un indirizzo MAC.

Agent Advertisement: i Foreign-Agents inviano degli "Advertisement" (=avviso, annuncio, comunicazione, pubblicità) per segnalare la loro presenza su un link, a questo scopo usano un apposito messaggio che è costruito allegando una estensione speciale ad un messaggio "router advertisement" (quest'ultimo è un messaggio standard di ICMP).

Mobility Security Association: un insieme di contesti di sicurezza tra una coppia di nodi che possono essere utilizzati per lo scambio di messaggi relativi a Mobile IP. Ogni contesto indica: un algoritmo, una modalità di autenticazione, un segreto (una chiave condivisa, o una appropriata coppia di chiavi pubbliche o private), lo stile di "replay protection" in uso. Security parameter index (SPI): un indice che identifica un contesto di sicurezza tra una coppia di nodi, scelto tra tutti i contesti disponibili nella "mobility security association".

IV.5.4 Descrizione del protocollo

Mobile IP è un metodica che consente di svolgere tre funzioni tra loro collegate:

- Agent Discovery: i Mobility Agents (Home e Foreign), rendono nota la loro presenza su ciascun link cui sono collegati (e su cui sono configurati per fornire quel servizio).

- Registration: quando un Mobile-Node è lontano dalla sua Home-Network (cioè è collegato ad una Foreign Network) si registra presso l'Home-Agent della sua Home-Network con il Care-of-Address a lui assegnato dalla Foreign Network a cui è connesso.

- Tunneling: per fare in modo che i datagrammi IP siano consegnati al Mobile-Node, quando questo è lontano da casa, l'Home-Agent deve inviarli al Care-of-Address (sia esso il Collocated o il Foreign-Agent-Care-of-Address) mediante un tunnel.

La procedura seguita è la seguente:

§ I Mobility Agents, si "rendono noti" mandando dei messaggi di Advertisement. Un Mobile-Node "impaziente" può opzionalmente sollecitare un messaggio di advertisement.

§ Dopo aver ricevuto un messaggio di advertisement, un Mobile-Node determina se è collegato alla sua Home-Network oppure no. Nel caso in cui un Mobile-Node determini di essere connesso alla sua Home-Network, le procedure seguite sono quelle standard di IP.

§ Quando un Mobile-Node si trova in visita presso una Visited-Network, può seguire due modalità alternative: 1) ottiene un Collocated-Care-of-Address (ovvero l'indirizzo dinamico) tipicamente mediante DHCP o PPP e quindi si registra (direttamente o tramite il Foreign-Agent) presso il suo Home-Agent, ovvero gli comunica il suo Collocated-Care-of-Address, e quindi la sua posizione; 2) in seguito all'ascolto (o alla sollecitazione) degli Agent Advertisement del Foreign-Agent si registra presso quest'ultimo, comunicandogli quindi la sua presenza; il Foreign-Agent comunica quindi all'Home-Agent del Mobile-Node la presenza del Mobile-Node presso la sua Visited-Network, insieme al Foreign-Agent-Care-of-Address (ovvero uno dei suoi indirizzi, a cui riceverà i datagrammi destinati al Mobile-Node).

§ I datagrammi IP inviati (dai Correspondent-Nodes) al Mobile Node seguono l'instradamento classico e quindi pervengono all'Home-Network del Mobile-Node; quando questo si trova presso una Visited-Network, tali datagrammi IP sono intercettati dall'Home-Agent e ri-inviati al Mobile-Node mediante un tunnel che parte dall'Home-Agent e finisce: o al Collocated-Care-of-Address, e quindi direttamente al Mobile-Node (nella prima alternativa di cui al punto precedente) o al Foreign-Agent-Care-of-Address e quindi al Foreign-Agent (nella seconda alternativa di cui al punto precedente); in questo secondo caso è compito del Foreign-Agent rilanciare tali datagrammi al Mobile-Node. Quest'ultima operazione è possibile in quanto: 1) il Mobile-Node si trova nella stessa sotto-rete del Foreign-Agent; ii) il Mobile-Node si è registrato presso il Foreign-Agent, e quindi quest'ultimo è a conoscenza della presenza del Mobile-Node nella sua sotto-rete e del suo Home-Address.

§ Nella direzione opposta, i datagrammi IP inviati dal Mobile-Node sono consegnati alla loro destinazione usando i meccanismi standard di instradamento di IP e non passano attraverso l'Home-Agent. E' opportuno aggiungere qualche parola sul concetto di tunnel.

L'operazione di "tunnelling" è attuata mediante una procedura di incapsulamento. Ovvero una certa unità di dati viene incapsulata all'interno di un'altra unità di dati, di strato protocollare concettualmente inferiore, e da questa trasportata. Ciò corrisponde a creare un percorso (tunnel) a livello di questo strato inferiore ed all'interno del quale l'unità dati incapsulata viaggia, senza essere esaminata dalle entità dello strato incapsulante. Ad esempio, nel trasporto di IP mediante la rete telefonica commutata, un circuito telefonico può essere visto come un tunnel che trasporta datagrammi IP. I nodi della rete telefonica non esaminano né trattano i datagrammi IP, che sono quindi trasportati trasparentemente. I datagrammi IP vengono inseriti nel tunnel ed estratti invariati all'uscita dello stesso. Il meccanismo del tunneling è usato in svariate applicazioni (e ad ogni strato di una generica architettura protocollare). In Mobile IP è usato per gestire i due indirizzi associati ad un Mobile-Node (stabile e dinamico, ovvero Home-Address e Care-of-Address). I datagrammi inviati dai Correspondent-Node hanno come indirizzo di destinazione l'Home-Address. Quando l'Home-Agent li rilancia verso il Mobile-Node, non può certo usare l'Home-Address come indirizzo di destinazione, ma deve usare il Care-of-Address (Collocated o Foreign-Agent che sia). D'altra parte l'identità del Mobile-Node è associata all'Home-Address. L'Home-Agent realizza quindi un tunnel. La modalità più semplice di incapsulamento è denominata IP-in-IP (è possibile usarne di alternative, ma questa deve essere sempre supportata). L'Home-Agent incapsula il datagramma ricevuto da un Correspondent-Node in un altro datagramma IP (da cui il nome IP-in-IP), in cui pone come indirizzo di destinazione il Care-of-Address (Collocated o Foreign-Agent che sia) e come indirizzo sorgente se stesso. Quando tale datagramma arriva al Care-of-Address, il datagramma originale in esso contenuto (ed in cui è contenuto l'Home-Address come indirizzo di destinazione e l'indirizzo di sorgente originale del Correspondent-Node) viene de-capsulato, ovvero estratto dal tunnel e consegnato al Mobile-Node. In tal modo la destinazione IP "stabile" (coincidente con l'indirizzo Home-Address del Mobile-Node) non è rilevata dai router interposti tra la Home-Network e la posizione corrente del Mobile-Node. Rimane comunque compito di ciascun Home-Agent, intercettare i datagrammi IP destinati all'Home-Address di ogni "suo" Mobile-Node. In Fig. 48 è riportato l'instradamento dei datagrammi IP verso e da un Mobile-Node, quando questo è lontano dalla sua Home-Network. In questa figura si assume che il Mobile-Node si sia già registrato presso il suo Home-Agent, comunicandogli quindi la sua nuova posizione (ovvero il suo Care-of-Address) e che, in particolare, il Mobile-Node stia usando un Foreign-Agent-Care-of-Address della sotto-rete visitata. Nella figura sono anche indicati i valori del campo di indirizzo sorgente (Source) e di quello di destinazione (Dest), relativi ai datagrammi scambiati. Il processo si svolge secondo le seguenti fasi:

§ Un datagramma diretto verso il Mobile-Node arriva alla Home-Network attraverso l'instradamento IP standard. Il campo Source contiene l'indirizzo del Correspondent-Node, mentre quello Dest contiene l'indirizzo stabile del Mobile-Node (Home-Address).

§ Il datagramma è intercettato dall'Home-Agent ed inviato attraverso un tunnel al Foreign-Agent-Care-of-Addres. Il datagramma intercettato, con i campi Source e Dest invariati, viene cioè incapsulato in un altro datagramma, in cui il campo Source contiene l'indirizzo dell'Home-Agent, mentre quello Dest contiene l'indirizzo del Foreign-Agent (Foreign-Agent-Care-of-Address). Gli eventuali router intermedi che trattano questo datagramma non vedono il suo contenuto interno, e quindi non sono a conoscenza che in realtà il suo contenuto sarà in definitiva consegnato al Mobile-Node.

§ Il datagramma originale è estratto dal tunnel dal Foreign Agent (ovvero è estratto dal datagramma all'interno del quale ha viaggiato nel tunnel) e rilanciato al Mobile-Node. Al Mobile-Node perviene quindi lo stesso datagramma emesso dal Correspondent-Node, in cui il campo Source contiene l'indirizzo del Correspondent-Node, mentre quello Dest contiene l'indirizzo stabile del Mobile-Node (Home-Address).

§ Nell'altra direzione, i datagrammi emessi dal Mobile-Node sono trattati mediante l'instradamento standard di IP e consegnati direttamente alle loro destinazioni. In tali datagrammi, il campo Source contiene l'indirizzo stabile del Mobile-Node (Home-Address), mentre quello Dest contiene l'indirizzo del Correspondent-Node.

[...]Fig. 48 - Il meccanismo di instradamento di Mobile IP

Per il funzionamento di Mobile IP vengono scambiati una grande varietà di messaggi di segnalazione; a questo scopo Mobile IP sfrutta sia messaggi ICMP (come specificato in RFC 1256), inviati periodicamente dai Mobile Agents sui link a cui sono collegati, sia pacchetti UDP inviati alla porta 434 dei Mobility Agents. Tali messaggi consentono di svolgere le seguenti funzioni:

Agent Advertisement: Consentono ai Mobile-Nodes di capire se sono collegati ad un Foreign-Agent o se sono ancora nella loro Home-Network. Questo messaggio può contenere un Care-of-Address che può essere "preso" dal Mobile-Node ed usato per richiedere una registrazione.

Agent Solicitation: Vengono inviati dagli stessi Mobile-Nodes, quando hanno bisogno di informazioni relative al protocollo Mobile IP (o quando si accorgono di un "movimento" da un cambiamento di qualche parametro di rete)

Per svolgere le procedure di registrazione vengono invece inviati degli opportuni datagrammi IP, usando il protocollo di trasporto UDP, questi messaggi consentono di svolgere le seguenti funzioni:

Registration Request: Vengono inviati dai Mobile-Nodes all'Home-Agent, oppure al Foreign-Agent, a seconda che si stia cercando di registrare un Collocated-Care-of-Address oppure un Foreign-Agent-Care-of-Address. In quest'ultimo caso il Foreign-Agent inoltra a sua volta la richiesta di registrazione all'Home-Agent.

Registration Reply: Questi messaggi di segnalazione vengono utilizzati dagli agenti che gestiscono la mobilità per rispondere alle richieste di registrazione. Riportano, tra le altre informazioni, anche la durata di tempo per cui la registrazione (Mobility Binding) sarà considerata valida.

Securing the Registration Procedure: Per rendere sicure le procedure di registrazione è prevista una serie di messaggi rivolti allo scambio di chiavi segrete e contesti di sicurezza.

Dalla descrizione di Mobile IP possiamo notare delle similitudine concettuali con il meccanismo adottato nel GSM. In entrambi i case esistono due entità:

§ una entità che registra stabilmente le informazioni degli utenti, inclusa la loro attuale posizione geografica (HLR nel GSM, Home-Agent in Mobile IP);

§ un'altra entità che si prende cura degli utenti quando questi si trovano lontano da casa (VLR nel GSM, Foreign-Agent in Mobile IP).

IV.5.5 Sviluppi futuri

Il prodotto delle attività del Gruppo di Lavoro (Working Group) IETF che si occupa di Mobile IP può essere diviso in due parti: l'insieme di protocolli finora succintamente esposti, che fanno parte dello standard Mobile IP (sono quindi delle RFC che portano la dicitura Standard Track), e diversi "Internet-Drafts" (ovvero delle proposte, ancora non approvate dalla comunità Internet). E' importante sottolineare che gli Internet-Drafts possono essere citati solo come "work in progress" e quindi non è affatto detto che il contenuto di questi Draft si traduca in degli standards (cfr. I.1). Ciononostante, nel seguito descriveremo alcune interessanti proposte di estensioni a Mobile IP, non ancora standard, ma che almeno nelle loro linee originali potrebbero diventarlo.

IV.5.5.1 Route Optimization (ottimizzazione della strada):

Uno dei principali svantaggi di Mobile IP consiste nella cosiddetta "strada a triangolo" (triangle routing, cfr. Fig. 48): l'informazione dal Mobile-Node al Correspondent-Node segue la strada decisa dai protocolli di instradamento e quindi è "ottimizzata" in funzione dei criteri adottati dai protocolli di instradamento. Invece l'informazione che segue la direzione opposta (da Correspondent-Node a Mobile-Node) passa sempre attraverso il Home-Agent. Ciò può dar luogo a considerevoli inefficienze: si pensi ad un Mobile-Node in visita presso una sotto-rete di un altro continente ed in comunicazione con un sito colà situato. Il percorso che l'informazione segue per andare dal Mobile-Node al Correspondent-Node è molto più breve di quello in senso inverso. Nel caso di servizi interattivi e/o con requisiti di tempo reale potrebbero crearsi serie difficoltà. Purtroppo la necessità di far transitare l'informazione attraverso l'Home-Agent è dovuta all'esigenza di non modificare il modo di operare dei Correspondent-Nodes e quindi di tutti gli attuali sistemi di Internet (ritroviamo sempre il problema della backward compatibility o compatibilità all'indietro). Se si rinuncia a questa assunzione e quindi si ammette la possibilità di gestire la mobilità modificando anche i Correspondent-Nodes (che possono essere altri nodi mobili, ma saranno in una prima fase soprattutto siti Internet fissi), allora è possibile modificare Mobile IP, evitando il triangle routing. Infatti, è possibile stabilire un flusso di informazioni di segnalazione avente lo scopo di informare direttamente i Correspondent-Node dell'attuale posizione di un Mobile-Node con il quale intendono comunicare (tali informazioni sono denominate binding updates). Qualora i Correspondent-Node coinvolti fossero a conoscenza di tale informazione, potrebbero inviare informazione direttamente ai Mobile-Node, senza più la necessità di passare attraverso l'Home-Agent. Altre problematiche relative all'introduzione di questa metodologia sono soprattutto quelle relative alla sicurezza. Bisogna infatti evitare che false comunicazioni dirottino il traffico dalle destinazioni volute ad altre. Per tale ragione, nelle attuali proposte, si pensa che il compito di avvertire i Correspondent-Node del cambiamento di posizione di un Mobile-Node debba essere di pertinenza degli Home-Agent e non direttamente dei Mobile-Nodes. In tal modo i meccanismi possono essere più sicuri.

IV.5.5.2 Mobile IPv6

L'estensione a IPv6 del protocollo di supporto alla mobilità (Mobile IPv6) è molto più che una revisione e una correzione di Mobile IP. Infatti la problematica del "mobile computing" è stata tenuta in considerazione sin dalle prime specifiche di IPv6 e pertanto risulta quasi integrata nello strato IP stesso. Nell'ipotesi di adottare IPv6, non è più necessario modificare i Correspondent-Nodes, alla ricerca di una "Route Optimization" in quanto, se tutti i nodi implementano IPv6, essi risultano già compatibili con il suddetto modo di operare. In altre parole, i Correspondent-Node sono direttamente informati dell'attuale posizione di un Mobile-Node con il quale intendono comunicare (mediante opportuni "binding updates"). Inoltre, non vi è più bisogno dei Foreign-Agent. Ne segue che la Visited-Network non deve essere necessariamente a conoscenza del fatto che al suo interno si trovano in visita dei terminali mobili, poiché la mobilità è gestita dai terminali mobili stessi. Questo è un significativo vantaggio di Mobile IPv6 rispetto a Mobile IPv4. Un altro punto a favore di Mobile IPv6 è la possibilità di sfruttare efficientemente le cosiddette destination options incluse nel protocollo IPv6. Tali informazioni possono essere incluse alla fine di ogni pacchetto IPv6 e vengono esaminate solamente dal destinatario del pacchetto. Quindi non c'è bisogno di inviare degli appositi pacchetti ai Correspondent-Nodes per trasmettere i "binding updates" (ovvero i messaggi che aggiornano le informazioni sulla localizzazione di un Mobile-Node), ma le stesse informazioni possono essere incluse alla fine di un qualsiasi pacchetto scambiato tra i due nodi (ad esempio quello relativo ad un pacchetto di ACK del protocollo TCP).

IV.5.5.3 Seamless Handover

Un'altra area molto attiva del Working Group di Mobile IP è quella che si occupa dell'ottimizzazione del protocollo per poter supportare Mobile IP in sistemi senza filo (wireless). A questo proposito è bene ricordare la differenza tra la mobilità di un calcolatore portatile che viene disconnesso da una certa sotto-rete (fissa) e poi riconnesso ad una diversa sotto-rete, e la mobilità tipica di un sistema wireless (cfr. IV.5.1). In quest'ultimo caso la velocità con cui avviene la connessione e la disconnessione può anche essere molto elevata (dipende dalle aree di copertura dei sistemi wireless e dalla velocità relativa con cui si muove il Mobile-Node). Quindi è importante pensare a dei protocolli che consentano di gestire rapidamente la mobilità e di evitare che si verifichino perdite dei pacchetti che arrivano al Care-of-Address subito dopo che il Mobile-Node si è spostato su di un nuovo Care-of-Address. Per risolvere questo problema è stato progettato (ma ancora non standardizzato) un protocollo di seamless handover, grazie al quale il Mobile-Node può accordarsi con il suo ex-Foreign-Agent, a cui notifica il suo nuovo Care-of-Address. Sarà poi compito del vecchio Foreign-Agent inviare i pacchetti "ancora in viaggio" al nuovo Care-of-Address.

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