23 gennaio 2000. Non so quanti la pensino come me, ma durante le festività i telegiornali sono un vero strazio; pensate alla sequenza dei servizi tipica delle festività natalizie. Dopo le prime due-tre notizie importanti si susseguono servizi fiume sui seguenti argomenti: quale regalo va più di moda tra lui e lei, quale regalo va più di moda tra figli e genitori, quale regalo va più di moda tra colleghi di lavoro, quale regalo non va proprio di moda. A seguire consigli culinari d'ogni tipo su come apprestarci al pranzo di Natale. Ora, non voglio sostenere che i contenuti di un tg debbano essere sempre seri, capisco anche che in periodo di feste le notizie scarseggiano perché i politici se ne vanno in vacanza, ma quando due servizi da dieci minuti l'uno assomigliano come gocce d'acqua a quelli del giorno prima, che a loro volta assomigliano a quelli dell'anno prima…

Passato Natale imperversa il cenone di Capodanno: ed ecco servizi su cosa e come cucinare, su cosa bere e addirittura, giuro, su come aprire le bottiglie di spumante! Naturalmente da contorno veniamo informati su quali regali sono rimasti negli scaffali e, per alzare auditel, ci viene mostrata l'inevitabile biancheria intima rossa.


2 gennaio 2001. Saltati i tg del giorno precedente causa postumi festaioli, mi accingo, accompagnato da un salutare risotto in bianco, a guardare il primo telegiornale dell'anno nuovo e penso: ora le feste sono passate, dell'epifania non frega niente a nessuno, finalmente ci sarà qualcosa d'interessante… e invece no, ecco apparire lui, camice bianco, sguardo severo e accusatorio: il dietologo! L'occhio spietato sembra ammonirci:"Hai mangiato tagliatelle, arrosto, agnello, frutta secca, panettoni affogati nella panna montata? Hai attentato al tuo fegato con vini rossi, rosè e bianchi, spumante e champagne? Caro mio, sei fregato, non tornerai mai più come prima." Solitamente questo però non lo dice, ma con parole consolanti ci assicura che pochi sacrifici basteranno per tornare in forma.

Pensando a come riempire questo spaventoso vuoto di notizie che si crea durante le festività mi è venuta un'idea: solitamente quando scoppia uno scandalo (non ultimo quello dei proiettili all'uranio impoverito) veniamo sommersi da una valanga impressionante d'informazioni, poi passato lo scalpore iniziale, i mezzi di comunicazione si gettano su altri scandali e noi non sappiamo quasi mai come sono andate a finire le cose. Ora perché non sfruttare questi momenti per rinfrescarci la memoria su avvenimenti caduti nell'oblio, capire cosa è successo calati i riflettori, penso che scopriremmo cose molto interessanti…

Così quest'estate, quando implacabili intervistatori tortureranno i turisti con domande del tipo: quest'estate fa caldo? Dove va l'italiano in vacanza? Si è annoiato durante la coda autostradale di cento chilometri che si è appena fatto? E il dermatologo ci ricorderà che magari, a mezzogiorno, quando la spiaggia assomiglia di più al deserto del Sahara che ad un luogo di relax, il sole è meglio non prenderlo, beh almeno avremo qualcosa di valido per cui incazzarci.     

IL VIAGGIATORE IMMOBILE N° 3

Telegiornali, le vacanze e una piccola proposta.

di Gianmaria Colombo