Data di partenza | 21 Settembre 1999 |
Data di ritorno | 29 Settembre 1999 |
Mezzo di trasporto | Aereo |
Quel che immaginavo della Polonia prima di metterci piede era un paese molto "eastern", di economia prevalentemente agricola. Questo era confortato dai dati dell'atlante, che dice che la produzione polacca di molte verdure ? a livello mondiale ai primissimi posti.
L'architettura polacca non ? delle migliori per quel che ho potuto vedere. A Poznan, ad esclusione della piazza principale, della Cattedrale e di pochi altri palazzi, gli edifici non sono un gran che. Di monumenti non ne ho visti molti, quanto a musei invece si difendono bene. Le case che vengono attualmente costruite, a causa del loro strano stile, sembrano gi? vecchie e cadenti anche prima di compiere un anno di vita.
La parte della citt? che mi ha stupito di pi? ? chiamata Malta. Qui hanno costruito un enorme lago artificiale (quasi 3 km di lunghezza, a volte vi si compiono delle gare di canottaggio) circondato da una pista ciclabile di quasi 10 km. Su questa pista si possono incrociare pedoni, gente che pattina, joggers e ciclisti esattamente come avviene in Central Park.
La mia sistemazione durante il soggiorno era a casa della carissima Anita, che abitava in un paese di nome Opalenica, a 40 km da Poznan.
Tutto intorno ad Opalenica una bellissima foresta, che nascondeva gelosamente i suoi segreti. Quando meno te lo aspettavi ad esempio poteva capitare che la strada sterrata ti portasse ad un negozio di vestiti, oppure ad una fossa comune risalente all'epoca degli scontri contro i tedeschi (la storia della Polonia ? travagliatissima).
La caccia ? uno sport che a quanto mi dicono trova nella Polonia il suo paese ideale. Non ho mai sentito sparare durante la mia permanenza ma la pratica della caccia ? ben evidente per la presenza di tante piccole torrette in legno su cui i cacciatori possono restare in attesa delle loro prede.
In realt? molto ? cambiato in questi 10 anni di post-comunismo. Ora le pubblicit? che si vedono pi? spesso sono quelle dei fondi pensione, nei negozi si pu? comprare di tutto (una volta invece c'era solo l'aceto), la Coca-Cola ha insegne luminose ovunque, Mc Donalds si fa largo e perfino nel campo della telefonia cellulare non hanno niente da invidiare all'Italia.
La piazza di cui vi dicevo ? molto molto bella. E' quadrata ed ? talmente estesa che al centro di essa ci sono due isolati con una chiesa ed un museo. Al piano terra di ogni edificio ? stato aperto un pub o un ristorante e d'estate i dehor, con i loro ombrelloni un po' troppo sgargianti, sono uno attaccato all'altro lungo tutto il perimetro. Le facciate degli edifici che danno sulla piazza hanno dei colori che al sole, come potete vedere, sono bellissimi.
Inoltre, poich? di tutta la terra scavata via non si sapeva cosa fare, una collina artificiale permette di praticare niente meno che lo sci di discesa !! Ci sono sia uno skilift che una seggiovia e anche l'illuminazione per le discese in notturna non ? affatto male. Non resta che aspettare il freddo e, in attesa della neve vera, sparare un po' di neve artificiale e il gioco ? fatto.
Su un fianco di questa stessa collina c'? una specie di pista di bob (come quella di Cervinia) in metallo da percorrere con degli appositi slittini a ruota. Il divertimento ? assicurato, la velocit? anche.
Il vitto era molto generoso, tanto che avevo spesso dei problemi a non avanzare qualcosa (e se lo dico io...). Ma la cosa pi? terribile, l'unica, era l'orario a cui si mangiava: spesso tra la colazione (alle 11 di mattina visto che ero in vacanza) e la cena non passavano nemmeno 7 ore !!
Venivo trattato come un re (l'ospitalit? ? notevole da quelle parti), l'unica mia preoccupazione era di decidere che cosa andare a visitare di volta in volta o come trascorrere le serate.
Da sinistra: Anita, Riccardo, Beata ed Eva
Una cosa che mi ha colpito molto ? il fatto che in questa foresta siano andati ad impiccarsi tantissimi giovani, ? praticamente diventata una moda. Pare che in certi periodi dell'anno la media sia di un suicidio alla settimana, e nessuno riesce a capire la causa di tanto disagio.