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Un
bizzarro e famoso prospetto riproduce lo stemma di Mons. Giustiniani
che volle la costruzione del Santuario nel 1602 per destinarlo anche
a residenza estiva del Vescovo e dei seminaristi. Ricerche storiche
sulle origini di questo Santuario ci hanno rivelato che: “Esisteva
un tempo fuori le mura della città di Gravina una cappella campestre,
nella quale era dipinta ad una parete l’immagine della Vergine Madre
di Dio, denominata “Santa Maria della Grazia”, alla quale ogni sabato
una fiumana di popolo si recava per ringraziare per la grazia ottenuta”,
così Mons. Vincenzo Giustiniani scriveva alla Santa sede nella “Relatio
ad Limina” (cfr Archivio Segreto Vaticano, carta 374 A, 2 Agosto 1611).
Il prospetto del Santuario è ripartito in tre ordini e, sotto i rispettivi
cornicioni, in alto leggiamo: |
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“Sicut
aquila provocans ad volandum pullos suos et super eos volitans expandit
alas suas et portat eos” (Deut 32, 11); al centro è scritto: “Sanctae
Mariae Gratiarum Matri Virgini Deiparae - Episcopus Gravinensis Vincentius
Iustinianus Genuensis - Ex condominiis Chii - a fundamentis erexit
1602” Questa scritta è del 1710. Al centro osserviamo uno scudo retto
da due angeli alati in movimento che fanno da ornamento ad una fascia
cartoccio su cui è incisa la frase: “Turris fortitudinis a facie inimici”
(Salmo 60). Sulla facciata in altorilievo campeggia una grande Aquila
ad ali spiegate con una corona regale in testa tempestata di pezzi
di vetri cromatici. Nell’occhio dell’aquila un pezzo di cristallo
attira lo sguardo del visitatore per i riverberi dei raggi solari.
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Il
Santuario fu costruito “Ad instar Cathedralis” a tre navate con i
pilastri quadrati con le loro basi, piedistalli, capitelli, architravi,
fregio e cornicione di struttura dell’ordine toscano, corinzio e dorico
con 12 medaglioni ova-li in pietra locale raffiguranti gli apostoli.
Nel 1600 le laterali crollarono. Dopo la ricostruzione, il Santuario
rimase quasi abbandonato e incompleto fino alla venuta di Mons. Cennini.
Questi, nel 1652, ab-bassò la volta del presbiterio con volta di tufi,
formando un arco a tutto sesto, e chiuse così quattro cappelle laterali
e coprì quattro medaglioni degli apostoli al fine di ricavare, tra
la volta e il presbiterio, alcune stanze. Sul frontespizio del presbiterio,
in alto, oltre il cornicione ionico, fra due stemmi inserì la data:
A.D. MDCLII. Recentemente il Santuario ha subito un restauro in seguito
al terremoto del 1980 che ebbe come epicentro l’Irpinia. |
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Ritenute
sovrabbondanti e superflue le modificazioni apportate da Mons. Cennini,
si è pensato di riportare all’origine le caratteristiche della costruzione. |
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Il risultato è stato sorprendente perché, non solo si è riportato
alla luce ciò che era nascosto (alcuni medaglioni, i capitelli dell’attuale
arco di trionfo e lo stesso arco), ma si è offerto maggiore ampiezza
e snellezza all’intera struttura basilicale. Il 25 settembre 1991,
in Piazza S. Pietro, Papa Giovanni Paolo II incoronava la statua della
Madonna venerata nel santuario. Tra il 1996 e il 1997 la facciata
del Santuario è rimasta ingabbia-ta dall’impalcatura per essere interamente
ripulita e restaurata. L’opera di un meticoloso e paziente restauro
ha restituito al suo splendore originale la facciata che è unica nel
genere in tutto il mondo ed è diventata il simbolo della città di
Gravina. Il Santuario fino al 1997 ha avuto la denominazione “Madonna
delle Grazie”.Alla luce delle ricerche storiche, sia nell’Archivio
Diocesano, sia |
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nell’Archivio
segreto Vaticano, il Parroco attuale, Don Angelo Casino ha inoltrato
al Vescovo istanza di cambiamento della denominazione. Il 28 Aprile
1998 è pervenuto il decreto del Vescovo Mons. Mario Paciello che così
recita: Decretiamo il cambiamento di denominazione da Parrocchia
“Madonna delle Grazie” a Parrocchia “Madonna della Grazia” sita in
Gravina in Puglia. Mons. Giustiniani, costruendo la chiesa in
onore della Madonna della Grazia, non fece altro che concretizzare
l’amore del popolo per Maria. Il popolo ne fu riconoscente. Da sempre
si è recato in devoto pellegrinaggio quando la chiesa era fuori città.
Lungo il percorso erano scaglionate quattordici edicole della Via
Crucis: il popolo, salendo, meditavatordici edicole della Via Crucis:
il popolo, salendo, meditava la passione di Cristo e si preparava
all’incontro con la Mediatrice della Grazia. Nel secolo scorso lo
stesso popolo sentì il bisogno di dare una voce a quella chiesa e,
a sue spese, fece innalzare un piccolo campanile per poter chiamare
i devoti ai piedi della Madonna. La festa in onore della Madonna della
Grazia viene celebrata il giorno otto settembre. |
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Una novena di preghiere ne prepara la solennità. Il giorno della fe-sta,
sin dal primo mattino, il popolo accorre ai piedidella Vergine: si
celebrano SS. Messe sino a mezzogiorno. Verso sera si snoda, per alcune
vie della città, la processione della S. Immagine seguita da immane
stuolo di popolo.Fino a tarda sera, numerosi fedeli vanno in chiesa
per rendere omaggio alla Madonna dalla Grazia e tante mamme, nell’intimo
del loro affetto, consacrano alla Mamma di tutte le grazie, i loro
figli, la loro casa, la loro vita, i loro sentimenti più profondi |
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