I Rave-Party in Italia
I primi rave in italia nascono a Roma. Ultimi anni 80 inizio 90, il modo di ascoltare musica stava cambiando e con lei anche la moda. Si passa dalla musica strumentale, dei gruppi e dei cantanti che avevano segnato il tempo fino a quel momento, alla prima musica elettronica house allepoca degli Snap. Anche il modo di vestirsi dei giovani cambiava, e così lo stile che aveva dominato in quegli anni e vale a dire i Paninari andava scomparendo.
DallInghilterra arrivavano notizie dei primi Rave-Party, che avevano riunito migliaia di giovani sotto il segno di quella musica, lhouse, che da li a breve avrebbe cambiato di molto il suo futuro.
Nascono così, prendendo spunto proprio dallinghilterra, i primi rave party italiani. Allinizio non si poteva parlare di vera e propria techno, ma il passo fu breve. Due anni intensissimi, che videro Roma e provincia, madrina di questi party. Cera molto entusiasmo, allepoca, sia da parte degli organizzatori sia dei giovani, del resto era una situazione della tutta nuova per quei tempi, e il guadagno per i primi ed il divertimento per i secondi era assicurato.
I luoghi dove si svolgevano le feste erano molto grandi (capannoni, terminal ecc..) gli impianti non avevano un limite, finché cera watt si suonava, gli effetti ed i giochi di luce dei laser stupivano la gente che fino a quel momento non si era mai ritrovata in un contesto come quello.
Ci fu così, il boom dei rave-party, tra i più famosi cè il Bresaola che arrivò fino alledizione 5 (si perché la 6a non è degna di nota, visto che cercarono di ricreare latmosfera di quei tempi in un periodo che vedeva bandito il termine Rave e i suoi affini). I locali più famosi erano il Boca Village, LAcqua Piper il Metropolis. Il numero di persone che seguiva questo nuovo movimento, si moltiplicava sabato dopo sabato, e si venne a creare un vero e proprio movimento di ravers. Si vedevano le prime teste rasate (non di carattere politico) i primi bomber, insomma, cera adesso un modo di differenziarsi dal resto delle masse (questo per tutti quelli che credono che gli olandesi ne sanno più di noi, che facevano in questi anni in olanda? Non di certo quello che facevamo in Italia, non ci hanno insegnato nulla, anzi semmai è il contrario). Le radio iniziavano a trasmettere musica house & echino, tra loro rimarranno nella storia Radio Centro Suono e addirittura Radio DJ che era promotrice di molti rave.
Purtroppo però nel giro di 2/3 anni, si consumò linizio e la fine di questevento. Con lentrata in scena di politica, droga e violenza si stava rovinando tutto, ma non ci si accorgeva di questo.
I rave-party iniziano a diventare un luogo dove, gratuitamente si poteva sfogare la propria violenza, la droga naturalmente era condottiera in questo. Gli accoltellamenti erano cosa frequente se non normale, gli organizzatori non avevano più a cuore la buona riuscita del party e così accecati dal denaro facile ci fu anche chi diede delle sole (fregature), un esempio per tutti il rave Caos, che pubblicizzato per mesi e mesi prima, con una notevole pubblicità su radio e flyers, risultò poi essere una vera e propria fregatura. Gli organizzatori scapparono con lincasso lasciando più di 15000 persone in balia di pochi dj che non erano coloro promessi sui flyers, ma degli apripista, per non parlare dellimpianto.
Giunge così la fine di questi 2 anni e più, il termine rave è bandito, si vieta qualsiasi manifestazione con questo nome. Addirittura Roma e provincia è etichettata zona rave e cioè il territorio dove non si possono organizzare rave-party.
E il 93 e adesso la scena si sposta. In Svizzera è già 1 anno che cè il mitico Energy con la Street-Parade, e un gruppo di ravers, che amava quel genere di musica, inizia ad attraversare lItalia per giungere oltre le alpi, con il solo scopo di seguire quel genere di musica che purtroppo in Italia non sentirà per un po.
Il resto è storia recente, il periodo svizzero 92/95 (cito i rave più famosi: Energy, Garden of Eden, Evolution) e poi lOlanda 94/99 (cito i rave più famosi: Thunderdome, Hellraiser, Misteryland) che ha saputo interpretare al meglio quello che in Italia non abbiamo saputo fare.
E con questo è tutto, un breve riassunto sui tempi che furono (indimenticabili per me e tutti quelli che li hanno vissuti). Queste righe sono dedicate a tutti quelli che hanno fatto si che in qualche modo il nostro movimento non morisse ed hanno creduto in lui sino ai giorni doggi, anche se nel corso degli anni è cambiato, ma il concetto e lamore per il rave farà sempre parte di noi.
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