ilDomani
11
Gennaio 2000
Lettera al cronista
A Maierato si
è consumata una epurazione
Di
parole ne sono state dette tante intorno alla questione
che ha coinvolto l'amministrazione comunale di Maierato.
Non tutti hanno capito, però, che la vicenda, lungi
dall'essere una faida meramente interna alla giunta
comunale, scatenata per scalare posizioni di potere,
coinvolge, invero, tutta la cittadinanza, essedndo stati
messi in discussione non i privilegi di pochi, ma il
vivere democratico dell'intera comunità e le scelte
fatte non molto tempo fa dagli elettori. I n effetti da
molti, egregi concittadini ed egregio sindaco, si è
fraintesa la gravità di siffatta vicenda scambiandola
per il goicattolo di Natale trovato sotto l'albero e,
piuttosto che chiedere chiarezza, rispetto della
legalità e rispetto delle promesse di trasparenza
declarate in campagna elettorale, da più parti ci si è
divertiti a fare congetture e pronostici aspetrtando di
vedere chi dei contendenti avesse riportato più ossa
rotte. Chi aveve l'obbligo di fare chiarezza o ha
taciuto, oppure ha tardivamente cercato di fare
informazione. Ma le dichiarazioni apparse in merito, lo
scorso 7 gennaio su un quotidiano locale, hanno
ingenerato ulteriore confusione egregio segretario,
poichè se certamente è lecito tutelare lapropria
immagine professionale, ciò non è consentito tacciando
altri di cacciatori di streghe visionari ed inventori, e
come tali falsi, dal momento che lei scrive, e tra
virgolette, egregio segretario, che l'argomento
denunciato, (e noi abbiamo denunciato, per usare la sua
espressione, la sola nomina del responsabile della
sicurezza e del responsabile del procedimento per il
lavori dell'Oasi dell'Angitola) è stato fatto
effettivamente trattato, e, quindi,
"deliberato" nel corso delal seduta di Giunta
del 25.11.1999. No egregio segretario, no. Questo
argomento non è stato minimamente deliberato, quanto
meno alla presenza degli allora assessori Distilo e
Mazzeo, lo sa bene il sindaco e lo sa bene lei, se è
vero come è vero che nel "brogliaccio" di
giunta, da lei tenuto sempre in maniera inaccepibile e
con la scrupolosità che le riconosciamo, di tale
"argomento denunciato non vi è traccia". Che
il tutto fosse scaturito da un mero errore materiale
siamo stati i primi a riconoscerlo atteso che di ciò, ci
siamo detti convinti si trattasse, nella missiva del 7
dicembre scorso da noi trasmessa al sindaco, ed a lei
solo per conoscenza. Della sua altrettanto buona fede
siamo convinti, ora come allora, me deve consentire anche
a noi di tutelare la nostra correttezza ed immagine
professionale la quale, pur non potendo annoverare le sue
credenziali,merita altrettanto rispetto. Anche della
buona fede del sindaco siamo convinti, nonostante le
congetture ed i retroscena che su quella nomina ne sono
scaturiti. L'epurazione da noi patita, in perfetto stile
bulgaro, ha incrinato, è inutile nasconderlo, tale
nostra convinzione. Al di là del seguito ed al di là
delle ossa rotte che l'assessore Cirillo vacontando sul
campo di battaglia, ci rimane la consapevolezza e,
purtroppo, che alla fine è stata Maierato a perdere, a
perdere un'altra occasione. Non hanno certo perso
l'avvocato Distilo e la signora Mazzeo, perchè nel dire
la verità non si perde mai, ma si acquista in dignità.
Hanno perso, invece l'occasione buona tutti coloro che
postulando, anzi, millantando, una certa loro capacità
di fare opinione all'interno della nostra comunità, non
si sono preoccupati di chiedere chiarezza né giustizia,
ma solo dei giustiziati. Al di là di ciò, riteniamo
chiusa, per quanto ci riguarda la vicenda, il nostro
dovere di consiglieri comunali lo abbiamo fatto in pieno
nel rendere pubblico quanto accaduto. Di quanto da noi
detto, scritto e sottoscritto, siamo pronti ad
assumercene tutte le conseguenti responsabilità, e
presso tutte le sedi. Ad altri, a quelli che altro non
aspettano se non il "tintinnar di manette" ed a
quelli, in particolare che si sono sentiti in qualche
modo "calunniati" delle nostre esternazioni,
demaniando il compito di invocare la tutela giudiziaria
ed aspettare sentenze. A noi basta il giudizio della
gente. Un doveroso ringraziamento va da parte nostra a
tutti coloro che in questa vicendaci sono stati vicini.
Antonino
Distilo, consigliere comunale
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